di Laura Boccanera
«Non abbiamo sbagliato a prevedere la piega che avrebbe preso la presentazione del libro su donna Rachele, solamente degli sprovveduti avrebbero potuto immaginare qualcosa di diverso da una manifestazione di propaganda del fascismo». L’Anpi commenta così quanto avvenuto l’altra sera nella sala della biblioteca Zavatti di Civitanova dove, al di là della presentazione del libro di Edda Negri Mussolini che effettivamente ha raccontato una vicenda privata, dal suo punto di vista intimista e familiare, mantenendo equidistanza e sobrietà rispetto al racconto storico, gli organizzatori dell’incontro e il relatore dell’evento hanno a più riprese, secondo Anpi e comitato antifascista. rievocato il Ventennio. Il presidente di Aries ha introdotto la presentazione del libro leggendo un comunicato scritto. «Eccoci qua, contro tutto e tutti, a dire che forse hanno ragione sul nostro conto, allorquando ci definiscono male assoluto – ha detto l’organizzatore riferendosi ai manifestanti del comitato antifascista civitanovese – perché se è bene sentirsi figli di una sconfitta militare e di un tradimento nauseabondo, allora siamo il male. Se è bene finanziare con soldi pubblici associazioni che elogiano chi scelse la renitenza alla leva, compiendo stragi di innocenti con in mano una mitraglietta inglese, allora ci sediamo dalla parte del male. Se è bene accettare un’ Italia “serva di dolore ostello, nave senza nocchiero e priva del lauro ond’eran carchi gli antichi padri, un’Italia alla mercé di volontà finanziarie ed apatridi”, allora preferiamo il male. Se il bene è rappresentato dalla disoccupazione, dalla delocalizzazione, dalla precarizzazione, dal debito, dal caos sociale, dall’indigenza diffusa, allora confidiamo nel male. Se il bene è la vittoria dell’oro sul sangue, della materia sullo spirito, del capitale sul lavoro, allora scegliamo di essere il male. Se il bene è la svendita della nazione al miglior offerente e la sostituzione etnica del popolo, allora ci confermiamo essere ancora il male, e per giunta assoluto. Ci scuserete, allora, per queste poche parole, che descrivono il peggio di noi».
E poi riferendosi all’autrice del libro: «Siamo onorati di raccogliere il testimone che da così lontano ci porta. Non abbiamo dimenticato le pagine di storia che ci racconterà, né vogliamo dimenticarle, anzi, continuiamo a cercarle. Crediamo ancora nei valori di patria, famiglia e coesione nazionale con cui crebbe donna Rachele. Continuerà a vivere l’idea, ad ardere la fiamma, il fuoco sacro di Vesta. Fresca e rossa resterà la rosa, stretta tra i denti dagli eroi caduti in camicia nera. Sopravvivrà l’Italia al dominio dei mercanti. Sorgerà un nuovo Sole per la gioia del lavoro, per la pace e per l’alloro, per la gogna di coloro che la Patria rinnegar». Una lunga prolusione che viene oggi criticata aspramente dall’Anpi, ancor più per la presenza nutrita di autorità comunali come l’assessore Maika Gabellieri, il vicesindaco Fausto Troiani e l’assessore leghista Giuseppe Cognigni. «Il fatto ancor più grave è che, contrariamente a quanto più volte dichiarato dal sindaco, emerge con nettezza il ruolo svolto dall’amministrazione comunale presente con un terzo dei suoi componenti di cui uno ha esercitato il ruolo di presentatore dell’iniziativa – conclude l’Anpi – su questo ci eravamo sbagliati limitandoci a criticare il sindaco per la sua asserita ed indifendibile equidistanza. Ci troviamo di fronte, di fatto, ad un coinvolgimento diretto, politicamente rilevante, nonostante la mancata formalizzazione che non può e non deve passare sotto silenzio, che deve spingere i cittadini civitanovesi a rafforzare la rete antifascista che si è costituita perché tali fatti non si ripetano e si rafforzi l’impegno per la promozione della cultura democratica ed antifascista». E sull’episodio il consigliere Pier Paolo Rossi ha presentato un’interrogazione per chiedere conto della partecipazione di tre assessori e del presidente della Civita.s Alberto Mobili alla presentazione per chiedere «quali obblighi istituzionali li abbiano spinti – si legge nell’interrogazione – a partecipare con tanto trasporto all’evento in questione in rappresentanza di tutti i cittadini di Civitanova e a dare nell’occasione il benvenuto nella nostra città a sedicenti associazioni culturali strettamente legate a movimenti neofascisti, applaudendo persino l’intervento oltraggioso del promotore dell’evento nei confronti della Costituzione e delle Istituzioni italiane conclusosi onorando le milizie fasciste e addirittura citando parole del brano “Giovinezza”, noto storicamente come inno trionfale del Partito Nazionale Fascista.
Marcia antifascista, Civitanova blindata «No alla propaganda su Mussolini» (FOTO)
Perché questi perbenisti rossi, non pensano quanti crimini hanno commesso i loro idoli e quanti crimini stanno commettendo in ITALIA verso il popolo ITALIANO. Vergogna
Ridicoli
Ancora questa ANPI .......
RACHELE!!!GRANDE DONNA!!!!!
Italiani: non riescono a trattare la storia con quella sensibilità particolare, che possa consentire loro di approfondire e capire un periodo storico delicato e complesso come quello del fascismo, senza schieramenti di sorta.
Assolutamente irrilevanti.
Grande statista
Tutti commenti a favore dell'anpi...:-) :-) :-)
tranquilli, non siete i soli a non dimenticare... le azioni "partigiane"
Mah.......proteste e fiaccole. Non credo vi si possa appellare qualcosa.
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La camicia nera no, perché sennò sembro un fascista, rossa per carità, oltre che comunista potrei essere confuso con il giovane estremista eroe della lotta di classe, manifestante agguerrito con la coppola in testa. Azzura nemmeno perché mi darebbero del berlusconiano, a me che non c’ho mai una lira. Se fosse verde, ecco che si alzerebbe un coro di epiteti come razzista e negriero perché simpatizzante della Lega. Eehhh maledetta crisi che tante braccia toglie all’agricoltura, all’industria ecc. ecc. riempiendo le strade di facinorosi che con tutti i problemi che ci sono, naturalmente per chi li ha, perdono intere giornate per un libro sulla moglie di Mussolini che dicono echeggi fantasmi irrequieti. Ma se pensate veramente che ci sia un ritorno di nostalgici del passato che hanno nostalgia per una cosa mai vissuta e il che già sarebbe discutibile, perché non cominciate a chiedervi i motivi di questo cercar ricordi ” del bel tempo che fu “.
L’illuminato Peroni ex assessore, non ha nulla da dire in merito???
Eppure lui dovrebbe essere un esperto in materia!!!
avete paura è è… comunistelli sfaticati èè se ritornasse col c…o che aprivate centri sociali e matrimoni gay….
Cortesi figliuoli, il male è quello che fanno le persone cattive e il bene è quello che fanno le persone buone e Marco 10,18 come pure Luca 18,19 osservano giustamente che nessuno è buono, manco Ge.sù Cri.sto…
Donna Rachele ha ricordato un periodo che volente o nolente fa parte della nostra storia, L’ANPI non ha alzato barricate quando dei terroristi della Brigate Rosse o di Prima Linea sono andati addirittura nelle universita’ a parlare, forse poliziotti, carabinieri, giudici eccetera uccisi da questi infami non sono alla pari dei Partigiani? Eppure hanno daato la vita alla Patria…
“Siamo il Male”.OK niente di nuovo.
tranquilli che se ritorna “lui” a scrive se cazzate non ce stete piu
il fascismo è comunque ritornato,in maniera viscida, mascherato in modo che nessuno possa definirlo tale, ma è ritornato, guardatevi attorno e riflettete
Quel concatenamento tra Dante e Leopardi (“nave senza nocchiero e priva del lauro ond’eran carchi gli antichi padri”) è da urlo, lì il patriottismo te lo senti proprio entrare in vena.
Sì, Giorgi, però manca il terzo grande patriota, Gadda, col suo
“anima di donna la non sarà l’anima di Enea padre: ma un’anima, per quanto f.ica, pur sempre la è”, perché l’aspetto più grave del fascismo sta nell’infinità di donne adoranti l’istrione parac.ulo, che strillava dal balcone: armiamoci e partite. Poi gli eroi co.glioni andavano a crepare e lui andava a letto con le donzellette, che si scioglievano al primo raggio del suo sguardo magnetico… e donna Rachele abbozzava perché le conveniva abbozzare… questo non è il Male: questa è la Volgarità.
Ma anche il Foscolo, Pavoni, dovrebbe esser chiamato a concatenarsi. Fondendo opportunamente il suo “spirto guerrier” con il repertorio canzonettistico si forgerebbe magari un “cotanto spirto guerrier entro ci rugge che ririvolerà ardita l’Aquila Imperiale” di prorompente vitalità.
L’Italia! Solamente a ‘sta parola | Er sangue ce bolliva ne le vene, | Er core ce zompava ne la gola! | E che strazzi, che tribboli, che pene | Che sapemio soffrì pe’ ‘st’ideale, | Senza fa’ tante scene | Co’ le sottoscrizzioni sur giornale! | Ché puro allora se viveva male, | Ma, per lo meno, se moriva bene!