Besnik Habibaj
di Gianluca Ginella
«Mio fratello ha dato tutto a sua moglie, l’ha amata tanto e penso la ami ancora. Non lo perdono per quello che ha fatto. C’erano mille modi per avere giustizia. Ora ha perso tutto». Così Natalie Habibaj, la sorella di Besnik Habibaj, il 55enne albanese che nella notte tra venerdì e sabato ha tentato di uccidere la ex moglie, Trendelina Halimi, 41 anni, davanti alla discoteca Liolà di Montecassiano. Questa mattina l’uomo è comparso davanti al gip Domenico Potetti del tribunale di Macerata per l’udienza di convalida dell’arresto. Habibaj, assistito dall’avvocato Marco Romagnoli, si è avvalso della facoltà di non rispondere. Il giudice ha convalidato l’arresto. Il 55enne resta in cella. Il legale ha però chiesto di valutare se la detenzione in carcere sia compatibile con la depressione di cui soffre l’uomo. Lui invece, da quanto trapela, dice di non ricordare quello che è successo quella notte. Natalie Habibaj da 26 anni vive in Italia, abita a Tolentino, lavora come assistente per le persone anziane. È la sorella di Besnik Habibaj, il muratore albanese, residente a Pollenza, che nella notte tra venerdì e sabato ha tentato di uccidere la ex moglie, ricoverata in Rianimazione all’ospedale di Torrette. Secondo Natalie Habibaj «è stato un raptus. Ma io non perdono mio fratello e la violenza. C’erano mille altri modi per avere giustizia. Però voglio anche dire che a mio fratello gliene hanno fatte passare di tutti i colori, e credo che la verità verrà a galla».
Il 55enne viene descritto come un lavoratore, un uomo che aveva comprato e poi sistemato una casa nel centro di Pollenza, dove viveva la famiglia. «Lui ha dato tutto a sua moglie. Ha amato tanto sua moglie, io penso che la ami ancora. Pensava sempre a lei, a volte parlava con me e mi chiamava Lina (così come è soprannominata Trendelina Halimi, ndr)» racconta Natalie. Come lei, anche Habibaj era arrivato in Italia, da Durazzo, 26 anni fa. Prima era stato a Frosinone, poi il trasferimento a Pollenza. Con lui c’era sempre Trendelina, dalla quale ha avuto due figli: una ragazza, Refo, 21 anni, e un ragazzo, Denis, 19. «Lui voleva che i figli studiassero. E’ un padre cattivo per questo? Faceva di tutto, pagava per loro tutte le spese» dice Natalie Habibaj. A fine agosto le cose sono precipitate quando l’uomo è stato allontanato da casa, da quanto emerge per una denuncia per maltrattamenti sporta dalla moglie. In corso c’era anche la causa di separazione tra lui e la moglie. «Mi diceva che voleva vendere la casa e poi avrebbero diviso – racconta ancora Natalie –. Mio fratello poteva vincere tutto, ha perso tutto». Sulla cognata: «prego Dio che ce la faccia, per lei che ha solo 41 anni e per i figli».
Intanto questa mattina il gip Domenico Potetti ha convalidato l’arresto di Habibaj e ne ha confermato la misura cautelare nel carcere di Marino del Tronto, ad Ascoli. Il 55enne si è avvalso della facoltà di non rispondere. «Il mio assistito ha gravi patologie psichiatriche che potrebbero non essere compatibili con la detenzione in carcere. È depresso ed è in cura al servizio psichiatrico dell’Asur – dice l’avvocato Romagnoli –. Ho chiesto di valutare il profilo psicologico e se sia compatibile con la detenzione in carcere». Habibaj, la notte tra venerdì e sabato aveva raggiunto la ex moglie alla discoteca Liolà. Nel piazzale del locale l’aveva prima investita, poi colpita alla testa con un martello da carpentiere e con una chiave a croce per svitare i bulloni delle gomme dell’auto. Habibaj è stato arrestato dagli agenti delle volanti della questura di Macerata. A spingere il 55enne sarebbe stata la gelosia. La ex moglie aveva una nuova relazione. La donna è in condizioni gravissime all’ospedale di Torrette, ad Ancona. E’ in coma farmacologico.
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