di Gabriele Censi
Obiettivo trasparenza sulla gestione di 26 milioni di euro di fondi pubblici che compaiono nel bilancio della onlus maceratese che si occupa di accoglienza, il Gus. E’ l’iniziativa del capogruppo di Forza Italia Riccardo Sacchi affiancato da altri rappresentanti dell’opposizione comunale consiliare e non (Francesco Luciani di Idea Macerata, Paolo Renna di Fdi, l’ex consigliera di Macerata nel Cuore Francesca D’Alessandro, Mattia Orioli del Cdu, Anna Menghi e Stefano Migliorelli della Lega). “Rilanciamo dopo le dichiarazioni del presidente del Gruppo Umana Solidarietà, Paolo Bernabucci che ha parlato di trasparenza dell’associazione con i dati pubblicati sul loro sito – spiega Sacchi -. Ho chiesto così a due tecnici di analizzarli e ne è scaturita una relazione che ha invece molte mancanze di trasparenza. Speriamo che siano chiarite, altrimenti andremo avanti in questa iniziativa. Perchè in un momento di grave crisi che viviamo vogliamo saper come vengono gestiti imponenti fondi pubblici, fermo restando la meritoria attività di chi fa accoglienza. Non per aprire una sterile e banale polemica sui tema dell’immigrazione. Tale tematica o problematica è, infatti, di dimensioni epocali e talmente complessa da richiedere un approccio transnazionale più che locale”.
Il dossier è stato elaborato da Massimo Raparo, analista finanziario e Raffaele Pallotto, commercialista, e si concentra su statuto e numeri trovati sul sito del Gus. (www.gusitalia.it/bilancio). “L’ultimo bilancio integrale pubblicato è quello del 2015. Il bilancio 2016 non contiene proventi ed oneri. Ad oggi – spiegano i due tecnici – non appare sul sito nessuna delibera assembleare dei soci dell’associazione in riferimento all’approvazione dei bilanci. L’unica certificazione è quella relativa al 2013. Lo statuto recita: ‘Per l’attuazione dei propri fini statutari l’associazione si avvale in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali volontarie e gratuite dei propri associati salvo i casi di particolare necessità in cui può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo…’. Ciò sembra in apparente contrasto con il numero di dipendenti che risulta al 31 dicembre 2016 di 407 unità”. Gli analisti si chiedono se alla luce di ciò la struttura si configuri ancora come attività a carattere volontario come da statuto o abbia una natura diversa: “Non è specificato il numero degli associati”. Altro punto evidenziato: “Non sono previsti organi di controllo di gestione, chi lo effettua?”. Poi si chiedono chiarimenti anche su immobili esposti nel 2013 in bilancio per 600mila euro senza un fondo di ammortamento. Nel 2014 compare un fabbricato e un terreno per 482mila euro con relativo fondo di ammortamento di un terzo. Evidenziata anche la voce Marchex, società privata che gestisce un circuito di scambi commerciali facente parte del gruppo Sardex. “30mila euro nel 2014 e 190mila nel 2015 riferiti rispettivamente a crediti e proventi. Perchè il Gus partecipa ad attività prettamente commerciali?”. Altro punto su cui si soffermano i tecnici sono le disponibilità liquide: “455mila euro nel 2015 senza dettaglio, 1,724 milioni nel 2016 comprensive di 75mila in cassa. Le norme sul limite al contante fissano in 3mila euro il valore massimo”.
Il dossier prosegue sulle poste di proventi e oneri: “Oneri accessori e oneri di supporto senza nessuna specifica per 120mila euro e 250mila euro nel 2012 e 2013. Nel 2014 1,5 milioni per vitto e abbigliamento, 100mila per ‘altre spese’, un milione per altre spese non identificabili come consulenze, rimborsi spese, donazioni in uscita, contributi straordinari, incontri, corsi e convegni. Nel 2015 scompare la specifica relativa alle spese, i ricavi salgono a 18 milioni, gli oneri per assistenza sono 6,5 milioni, i costi del personale 4,5 milioni e la gestione degli immobili a 2,8 milioni. 150mila euro per oneri diversi”. Nel 2016 ci sono 950mila euro per crediti diversi: “Non si trova alcune specifica su una così rilevante voce”.
Attendiamo i chiarimenti e approfondimenti del Gus – conclude Sacchi – per un’ampia condivisione con i cittadini e contribuenti maceratesi”. Intanto sempre sul fronte rifugiati il consigliere Prenna annuncia una interrogazione comunale in merito alla gestione di chi esce dal programma di accoglienza e seppure con un teorico foglio di via resta “abbandonato per la città”. “Ce ne sono ora una ventina e aumenteranno ad un centinaio, come vuole intervenire l’amministrazione?”
Profughi, l’accoglienza vale oro: bilancio da 20 milioni per il Gus “Ma i cittadini sono all’oscuro”
indubbiamente un business colossale
Chiedere un chiarimento è legittimo. Dare chiarimenti un dovere. Ma non sentenziamo prima del tempo.
Vanna Borocci Non volevo dire altro.
Che novità. ....
Mi sconvolgono i 400 dipendenti. Quante aziende della zona ne hanno un numero simile?
Credo che il GUS non avrà nessuna difficoltà a chiarire ogni dubbio.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Occorrerebbe dire chi sono i ‘controllori’ delle onlus.
Ma guarda che coincidenza: la Banca Centrale Europea attribuisce la ripresa agli immigrati. Ha ragione. Per la BCE, come per il Pd, c’è ripresa quando le multinazionali e i miliardari fanno più soldi e i lavoratori smettono di essere disoccupati perché accettano impieghi precari e sottopagati che li sradicano dalle loro comunità (il dogma della mobilità, strettamente connesso alla globalizzazione e caro alla sinistra multiculturalista); un ricatto che funzionava male nell’Europa del secondo novecento, in cui la popolazione si era stabilizzata e cominciava lentamente a diminuire. Cosa intollerabile per multinazionali e miliardari: il capitalismo è crescita o non è, e poco importa che sia insostenibile: il capitalismo non ha morale, non ha memoria storica, non ha una visione di lungo termine; è puro presente, puro consumo. Contrariamente a tutte le società umane precedenti, quella dominata dal capitale (è una delle grandi intuizioni di Marx) non ha alcuna intenzione e capacità di produrre dei valori d’uso, ossia dei beni o servizi che rispondano a reali bisogni umani, materiali o spirituali; la società capitalista vuole soltanto produrre merci e soltanto in funzione del loro valore di scambio – per venderle, non per migliorare la qualità della vita o rendere il mondo più bello. Adesso sta raschiando il fondo del barile e lo farà finché ci saranno risorse naturali o sociali da sperperare, spazi da cementificare, miserabili da esportare, giovani disposti a vendersi per l’ultimo gadget della Apple. Fino alla fine (la nostra fine oltre che la sua) il capitalismo continuerà a imporre la crescita, economica e dunque demografica, cieco a ogni evidenza. Le migrazioni incontrollate di massa fanno parte di questo progetto.(Erspamer)
Per Pavoni. Alle sue osservazioni, che condivido in pieno, aggiungerei la riflessione per cui l’accoglienza degli stranieri andrebbe coniugata con l’espulsione degli Italiani dall’Italia.
Ero rimasto a 260 come numero dipendenti del GUS fra diretti ed indiretti, invece crescita esponenziale a 407 a fine 2016, nel frattempo forse superati i 500 ??? PARADOSSALE e VERGOGNOSO con tutti gli Italiani in difficoltà ed in costante aumento e che fanno della cosiddetta “accoglienza” l’unica “industria” che tira diventando fra le prime in provincia; leggo proprio oggi sulla stampa che negli ultimi anni hanno chiuso i battenti 514.000 piccole imprese artigiane in Italia causa crisi ed anche in provincia ne abbiamo constatato le negative conseguenze. Un grazie ai richiedenti la massima trasparenza possibile al GUS, dato che il bilancio milionario è sostenuto dai contribuenti, ed a proseguire in questo impegno.
Se i fatti contestati al Gus sono veri, l’Amministrazione Comunale si dovrebbe sentire coinvolta e si dovrebbe dimettere.
Questo per chiarezza e trasparenza verso i cittadini. I fatti accaduti e le implicanze connesse sono di una gravità inaudita. Basta con le parole, i cittadini vogliono che si tirino le conseguenze.