Il Pd cerca l’unità in vista del congresso di ottobre, intanto si accende il dibattito tra i suoi esponenti. Dopo gli interventi della deputata Irene Manzi e dell’assessore regionale Angelo Sciapichetti, e del senatore Mario Morgoni, a dire la sua è il consigliere regionale Francesco Micucci.
«La nostra provincia è la più martoriata dal terremoto – scrive – è nel mezzo di una discussione decisiva sulla localizzazione del nuovo ospedale unico, necessità di una profonda analisi e prospettiva di rilancio del sistema produttivo e infrastrutturale, riattivazione delle articolazioni comunali del partito. Sulla base di questi problemi arriva l’auspicio, condiviso da me e da tanti altri dirigenti ed iscr1itti, di Manzi e Sciapichetti d’impegnarsi e lavorare per una federazione unita che possa confrontarsi sui temi più rilevanti e con pari dignità con gli altri territori. A fronte di questo il senator Morgoni dà vita al suo solito teatrino che mette in scena ad ogni congresso, con una dichiarazione pubblica divisiva e con il sostegno dell’onorevole Carrescia che a Macerata condivide le spaccature ma nella sua federazione anconetana sostiene il candidato unitario (più debole è Macerata e più si rafforza Ancona).
Nel codice guerresco di Morgoni l’unità deve passare sempre per il sacrificio del nemico che in questo caso è Francesco Vitali il quale invece con spirito di servizio, in modo totalmente disinteressato, con tensione unitaria e comportamento sobrio sta svolgendo e bene il ruolo di Segreterio di federazione e che dovrebbe essere eliminato per consentire a Morgoni di indicare il segretario che vuole lui. Se il sacrificio non viene fatto l’unità non si fa, perché Morgoni la pratica solo se è lui a dare le carte».
Micucci richiama in causa l’elezione del presidente della Provincia Antonio Pettinari di cui parlava lo stesso Morgoni: «L’allora segretario Novelli (dimessosi autonomamente dopo la sconfitta elettorale) e lo stesso Morgoni imposero di andare alla conta su una candidatura interna, pur coscienti che il Pd poteva contare al massimo sul 35% dei voti. Tutto il partito si allineò e lavorò in maniera leale e trasparente. Il risultato finale è noto: Ornella Formica, che va ringraziata, ottenne più voti di quelli a disposizione del Pd ma ciò non fu sufficiente per vincere. Chi parla in maniera subdola di inciuci ed intrallazzi è lo stesso che negli uffici della provincia raccoglieva le firme per altre liste.
Segnalo poi che, eccezion fatta per questo ultimo anno di reggenza di Vitali, i precedenti segretari erano sostenuti o comunque vicini a Morgoni. Segretari che cessarono tutti dal loro incarico prima della scadenza naturale per questioni personali o interne alla maggioranza che li aveva sostenuti».
Micucci accusa Morgoni di aver «definitivamente chiuso il capitolo unitario del congresso al solito refrain del rinnovamento che è tale solo se lo condivide lui. Per quanto mi riguarda io m’impegnerò per far si che nel congresso si ragioni sulla provincia e sui suoi problemi proponendo progetti condivisi con i nostri amministratori e cittadini che vivono le conseguenze del terremoto e sono immersi in tanti problemi e difficoltà. Per quanto riguarda il resto, finiamola con le finzioni e le polemiche sterili, che a pensar male si fa peccato ma quasi sempre ci si indovina: forse il senatore è più interessato alle elezioni politiche che alla salvaguardia della sua federazione maceratese».
Segreteria Pd, Morgoni: “Basta unità di facciata e intrallazzi come per l’elezione di Pettinari”
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Ma perché litigate tra voi? Ammesso che il Pd abbia un futuro, almeno che non ci si metta Belusconi alla direzione scalzando Renzi oramai diventato scomodo per tutti, specialmente per i renziani che sono composti solamente da politici collaborazionisti ma sempre meno supportati dai soldati che votano e che a parte qualche giovinastro confuso che vede il Pd come un’allucinazione dove si manifestano chissà quali eventi o prodigi che li portano a pensare che ” Pd è bello ” sul tipo di ” Altezza metà bellezza ” e per dimostrare che non è vero che chi appartiene a Forza Italia sia più bello di chi appartiene al Pd come ebbe a dire il Berlusca. Ah non dimentichiamoci di quelli che credono che a Livorno si stia ancora discutendo sulla formazione del Partito comunista e che si trovano ancora nel 1921. Tempo ne è passato, ma col cavolo che gli attuali dirigenti glielo dicono ai simpatizzanti più anziani che le cose sono cambiate. Fino adesso sono stato serio, adesso parliamo di realtà pura semplice, constatabile, non del Pd nazionale di cui effettivamente non so se ancora abbia qualche sacca di resistenza solo qui nel maceratese o anche al di fuori dei nostri confini regionali. Voci che arrivano da Ancona, parlano ancora di Micucci, Ceriscioli ed altre vedettes (francese, significa divi o dive ) che cercano sempre di stare sulla breccia, ora parlando male degli amici ( Micucci ) ora facendosi parlare male da tutti i maceratesi come fa Ceriscioli, esclusi quei due tre ( Silenzi, Comi, Giannini, ed altri ammantati da aurei vestiti di cui il Silenzi aspetta trepidamente di esserne avvolto e con tutte le lamentele che ci sono state forse e meglio che prenda il cagnolino e lo porti a fare i bisognini in giro e che esca veramente e definitivamente dalla scena politica quando ancora riesce ad ottenere seicento voci che ne fanno il politico più amato di Civitanova e il più inviso per quelle varie di migliaia di voti che una volta lo ammantavano e che adesso si preferisce buttare via piuttosto che risbagliare donandolo alla sua verve). Faccia come Greta Garbo, che si ritirò un po’ prima, quando era all’apice di tutto perché già un po’ di smalto lo ha perso e se continua, poi con l’età anche i denti potrebbero traballare. Ma passate il tempo che vi rimane tra feste, tarallucci, buon vino che i soldi per comprarvelo non vi mancano. Però, una cosa sarebbe giusto farla, tanto bene o male di fame non ci morite nessuno, fate una legge per cui solo chi vince la elezioni regionali prenda uno stipendio. Così anche chi perde alla fine se ne può altissimamente fregare perché prende gli stessi soldi e passa il tempo a parlare male della maggioranza che poi diventerà minoranza e sempre a sbafare si rimane. Fossero cento euro al mese più il rimborso del panino per la colazione delle 10 e il biglietto del treno o del torpedone ed anche dell’autobus, ben ci starebbero. Ma voi mica mangiate perché avete fame, ma solo perché costretti dall’usurante attività a fare pranzi di lavoro e chiamati così, mi sembra giusto che siano i cittadini a farsene carico.