di Laura Boccanera
(foto di Federico De Marco)
«Non siamo qui per le poltrone perdute, ma per quelle assegnate, il malcontento c’è, noi guardiamo al programma». Così i tre consiglieri comunali che da qualche giorno hanno protocollato in comune la costituzione del nuovo gruppo misto che già nel nome ha la sua dichiarazione di intenti: Liberamente. Alfredo Perugini, Simone Garbuglia e Sergio Marzetti fanno ora ufficialmente parte del gruppo misto. Costituita anche una segreteria composta da Antonio Carusone e Alido Brufani. La lista appoggerà l’amministrazione, ma sarà anche uno sprone e un occhio vigile sull’attuazione del programma. Non sono piaciute alcune cose successe in questo periodo, soprattutto per quanto riguarda nomine e decisioni. Ma non sarebbe una questione personale di “poltrone” come dicono subito sgomberando il campo da ripicche. Quello che non sarebbe andato giù ai tre consiglieri è un certo decisionismo da parte dei fedelissimi del sindaco e del primo cittadino stesso che non tiene conto del dialogo e del dibattito e che esclude la maggioranza dalle scelte che contano.
«Abbiamo scelto questo nome, Liberamente – commenta Marzetti – perchè vogliamo essere liberi di rappresentare il nostro elettorato autonomamente e senza condizionamenti. La volontà dei cittadini non è stata presa in considerazione da questa amministrazione. Sosterremo con uno spirito collaborativo, ma anche critico questa amministrazione. Devo rispondere a coloro che mi hanno votato e ai quali avevamo garantito che certi nomi sarebbero rimasti fuori dalla politica». Ci va giù duro anche Simone Garbuglia: «la lista Noi con Ciarapica ha avuto enorme successo, solo 16 voti in meno di Vince Civitanova, ma dopo le elezioni ci siamo trovati su di un binario morto, non si fa attività politica all’interno della lista».
«Ho appoggiato Ciarapica in tempi non sospetti, 5 anni fa quando Lega e Forza Italia lo schifavano – commenta Perugini – non ho gradito la svendita nel momento più importante, capisco la paura di perdere, ma andava portata avanti una scelta di coraggio, senza apparentamenti e accordi. In più c’è il rammarico dovuto al fatto che ogni scelta è stata fatta senza dibattito, l’apparato del sindaco prende le decisioni senza sentire nessuno. Non ritengo di aver tradito il mio elettorato, anzi viste anche le ultime nomine è bene fare dei distinguo». Ora la lista a breve chiederà anche un incontro al sindaco: «è ora di finirla con arroganza e furbizia» – concludono gli scissionisti.
Scricchiolii nella maggioranza: Marzetti, Perugini e Garbuglia verso il gruppo misto
Carini
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Sono passati due mesi dalle elezioni e la maggioranza già perde pezzi.
Difficile credere alle motivazioni “ideali” addotte.
Finalmente messi i puntini sulle I. Diciamo che Ciarapica ancora inesperto, frastornato non aveva capito di essere il nuovo sindaco e forse non ancora completamente lucido per fare scelte più oculate. Non dico che quelle fatte non lo siano, ma non ricordiamoci che il popolo è sovrano solo quando ci fa comodo. Lo è sempre, anche come in questo caso in cui non è stato rispettato. Nessuna maggioranza va in pezzi, anzi l’esperienza di Marzetti e Perugini serve a far capire a tutti che si governa tutti insieme, che nessuno è più importante degli altri e che come in tutte le società democratiche del mondo, dalle più complesse alle più semplici, sono gli uomini con più esperienza quelli da cui si possono trarre i consigli più idonei per un buon governo che soddisfi elettori e sindaco. Se solo una delle due parti è scontenta, siamo di fronte al solito fallimento da cui perlomeno dall’ultimo siamo usciti e adesso bisogna dimostrare che è stato giusto farlo, con un programma da portare avanti e con tre orecchie che due son poche per ascoltare e il popolo e gli amministratori di maggioranza . Ci sarebbero anche quelli di minoranza che ogni giorno ne tirano fuori una, ieri Miss Italia, con certe giustificazione che offendono secoli di intelligenza e cambiamenti sociali, oppure lamentandosi sulle lamentele che a loro sono state fatte per cinque anni e che fanno finta di non capire che adesso si vogliono risolvere. Se per loro è stato allo stesso tempo impossibile oppure proprio marginale cercare di correggere certi comportamenti, certe situazioni, il loro fallimento completo parla da solo.Quindi completamente inutile cercare il perché sono stati defenestrati o altro termine simile che tanto ne hanno tanti e tutti validi per definire e per definirsi.Con la presa di posizione dei tre consiglieri, Civitanova ha solo da guadagnarci e non devono fare sconti. O si governa con tutti o meglio lasciar perdere che tanto i futuri fallimenti stanno già spingendo dietro la porta e se qualcuno non vigila affinché questo non avvenga almeno per qualche decina di anni, almeno fino a che qualcuno non vada veramente in pensione e cominci a portare un bel cagnolino a spasso senza cercare di tenersi sempre a stretto contatto con chi gli ha già dato tanto e troppo, logorandoci per anni a tutti i livelli possibili anche come assessore per quella raccolta dei rifiuti che tanto bene negli ultimi cinque anni come tutto il resto non è andata.