Odissea antitetanica, l’Area vasta:
“Il siero in ospedale c’era
ma occorreva attendere”

CIVITANOVA - Il direttore Alessandro Maccioni interviene in merito alla segnalazione di una 68enne che ha lamentato di aver dovuto lasciare il pronto soccorso. "C'erano 34 persone in attesa, di cui 2 in codice rosso. Se n'è andata prima che venisse visitata. Un altro paziente ha atteso e gli è stata fatta l'antitetanica"

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L’antitetanica c’era, sarebbe stata solo una questione di tempo. Dalla direzione sanitaria dell’ospedale arriva una precisazione rispetto al caso della civitanovese di 68 anni costretta a procurarsi un siero antitetanico in farmacia dopo aver atteso 6 ore al pronto soccorso di Civitanova. La direzione medica ospedaliera ha fatto una serie di controlli per capire se fosse vero quanto accaduto e in realtà il pronto soccorso non era sprovvisto di antitetanica, ma i tempi per la somministrazione si erano dilatati per la presenza, venerdì pomeriggio, di 34 pazienti di cui 2 in codice rosso. «La signora è stata sottoposta a triage da parte dell’infermiera di turno alle 17,46 di venerdì 21 luglio 2017 – spiega il direttore dell’Area vasta 3, Alessandro Maccioni -. È venuta in pronto soccorso per un incidente domestico e le è stato attribuito un codice di gravità “verde”. Non risulta che sia stata sottoposta a visita (la donna infatti se n’è andata attorno alla mezzanotte, ndr) e pertanto che abbia avuto contatti con medici del pronto soccorso in quanto alle 2,22 l’infermiera di turno ha segnalato l’abbandono della paziente, prima della visita medica. Infatti il paziente successivo, arrivato in triage alle 18,17 e classificato con codice verde, è entrato in sala visita alle 2,23. Dalle 17,46, ora di triage della civitanovese, alle 2,22, sono arrivati 34 pazienti di cui 2 con codice rosso e 17 con codice giallo. Alle 2,03 è entrato un 47enne, per ferite, classificato con codice verde ed ha eseguito profilassi antitetanica: è evidente che il farmaco era disponibile. Tutti i colleghi medici, infermieri, oss, tecnici sanitari, svolgono quotidianamente un lavoro duro e continuativo per dare risposte anche alle situazioni non di emergenza». La donna infatti ha abbandonato il pronto soccorso prima di mezzanotte e ha cercato di poter ottenere il siero attraverso la guardia medica. Anche qui però è stato impossibile: «l’antitetanica è un siero, occorre addirittura firmare un consenso informato – spiega il dottor Akram Jiries, guardia medica di Civitanova – una volta tramite la guardia medica era possibile perchè le antitetaniche venivano distribuite anche dalle farmacie. Ma ora non è più così e l’unico modo è passare attraverso il pronto soccorso. Sarebbe stata però solo una questione di tempo. Probabilmente la signora era stanca di aspettare. Noi abbiamo medicato la ferita, ma non potevamo fare di più. Il protocollo è questo».



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