Canil come Tardella,
il Consiglio discute l’incompatibilità

MATELICA - Il patron della squadra di calcio ha firmato la convenzione per la gestione dello stadio. L'assise dibatterà per decidere se potrà continuare a ricoprire il ruolo di consigliere

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Canil

Mauro Canil, presidente del Matelica

Mauro Canil come Maria Francesca Tardella, che nel luglio di due anni fa fu oggetto di discussione, per la sua possibile incompatibilità come consigliere comunale, visto il ruolo di presidente della Maceratese, ricoperto all’epoca. Dopo varie uscite di stampa, alla fine il consiglio comunale di Macerata decise che Tardella era pienamente compatibile e poteva rimanere nel suo scranno in consiglio comunale. Rischia di essere infuocato, non per le temperature estive, il consiglio comunale che si riunirà a Matelica il prossimo 20 luglio alle 21, nella sala Boldrini al piano terra dell’appena riaperto palazzo Ottoni. Ad infiammare il dibattito dell’assise cittadina sarà l’ultimo punto, la contestazione di incompatibilità con il ruolo di consigliere comunale del patron del Matelica Mauro Canil. Nel mirino la convenzione per la gestione dello stadio firmata con il Matelica calcio, su cui Canil ha investito una notevole somma, negli anni passati, per adeguarlo ai parametri necessari a disputare la lega Pro. La contestazione a Canil parte dall’articolo 63 del testo unico sugli enti locali. Al primo comma, secondo punto si nomina come causa di incompatibilità il ruolo di componenti di società che hanno un ruolo in servizi, somministrazioni o appalti nell’interesse del Comune. Descrizione che a prima vista risponde perfettamente al ruolo di Canil, quale presidente del Matelica calcio.
Era l’11 giugno del 2016 quando la giunta comunale di Matelica, guidata dal sindaco Alessandro Delpriori, dopo apposito avviso pubblico emanato, ha deliberato di affidare la gestione ed il progetto delle opere da eseguire al Matelica calcio, l’unica associazione sportiva che entro il termine previsto nel bando, aveva fatto pervenire la propria manifestazione di interesse. A seguito dell’aggiudicazione della gara, era stata sottoscritta un’apposita convenzione tra il Comune ed il Matelica calcio. Sul tema dell’incompatibilità dei consiglieri comunali, ai sensi dell’articolo 63 ci sono diverse pronunce della Corte di Cassazione, che escludono l’incompatibilità quando il contributo comunale è limitato e non interferisce nell’attività dell’associazione come nel caso del presidente di una Pro Loco, mentre un’altra sentenza del 2000 la Suprema corte stabilisce “incompatibilità tra la carica di consigliere comunale e quella di amministratore di un ente privato su cui l’ente locale esercita una funzione di vigilanza, come nel caso dell’amministratore di una società sportiva che a titolo di comodato gestisce l’impianto sportivo comunale ed è destinataria di un contributo comunale per rimborso spese e perdite di gestione”.

Sarà il dibattito in consiglio comunale ad approfondire l’argomento, ma di sicuro non mancheranno toni accesi. L’esame approfondito della convenzione sottoscritta un anno fa, sarà il presupposto indispensabile a capire se il patron biancorosso potrà continuare a fare il consigliere, dopo tre anni dalla sua elezione. Maria Francesca Tardella all’epoca ha presentato tramite i suoi avvocati alcune osservazioni secondo la quale la convenzione con il comune di Macerata era scaduta nel 2014. La votazione si era svolta in consiglio senza la presenza dell’allora presidente della Rata ed alla fine per i consiglieri maceratesi lei poteva continuare ad essere titolare in consiglio. Se l’epilogo sarà il medesimo per Canil si vedrà giovedì 20 luglio. Gli altri punti in discussione riguardano il bilancio di previsione annuale e pluriennale, il piano della vendita di beni di proprietà comunale, il piano triennale delle opere pubbliche, la modifica all’approvazione del regolamento per il funzionamento del consiglio comunale.



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