Nasce “Comunità civile”,
movimento per il bene comune

CIVITANOVA - Domani sera alle 21 nella sala conferenze della parrocchia di San Pietro la presentazione con gli approfondimenti di Fabio Ragaini, Luciana Teti, Paola Agasucci, Milena Foglia e Roberto Mancini

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Roberto Mancini

 

di Laura Boccanera

Un movimento fatto da cittadini per la salvaguardia del bene comune. Alt, stavolta la politica come viene normalmente intesa non c’entra sebbene la presentazione avviene in piena campagna elettorale. E’ “Comunità civile”, un esperimento di una serie di associazioni che si sono unite e che vogliono parlare di bene comune, di etica e di politica intesa in senso ampio e filosofico, al di fuori di liste e partiti. Il progetto per Civitanova verrà presentato domani sera alle 21.00 nella sala convegni della parrocchia di San Pietro in piazza XX Settembre in collaborazione con le associazioni Civitattiva, Veder crescere con il dialogo, CittàAperta. Il prima tema sul quale si inizierà a riflettere è su un osservatorio per i diritti umani con approfondimenti di Fabio Ragaini fondatore del gruppo Solidarietà Moie di Jesi, Luciana Teti docente della scuola primaria di Via Tacito, Paola Agasucci e Milena Foglia servizi alla persona del comune di Macerata e con Roberto Mancini dell’Università degli studi di Macerata. «Votare non basta – spiega  Andrea Mazza di CittàAperta che sostiene il progetto – perché la politica non è solo quella del governo o delle amministrazioni locali. Politica è anche l’impegno quotidiano dei singoli cittadini e delle associazioni che a volte si attivano per affiancare gli amministratori, per aiutarli nel loro lavoro, soprattutto quando non sono sempre o solo guidati dall’intento di servire il bene comune. Comunità Civile è un movimento di persone che non sono rassegnate a subire la prepotenze dei poteri, dei meccanismi clientelari o della connivenza. E al tempo stesso non vogliono spegnersi nell’indifferenza, nella lamentela e nell’inerzia, come chi pensa che tanto le cose vanno sempre così, e non si può cambiare niente.  Crediamo nella validità dello strumento della politica per elevare la qualità della vita comune e governarla con criteri di giustizia, di pace, di solidarietà, di accoglienza, nel rifiuto della logica della violenza, della prevaricazione e dell’esclusione. Scegliamo di agire affinché la nostra città diventi una comunità più armoniosa, equa e ospitale, dove nessuno è trattato come straniero. Dove tutti possiamo vivere meglio».



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