La morte del piccolo Francesco, il bambino curato per una otite con medicinali omeopatici, riapre la diatriba tra medicina ufficiale e alternativa. Una questione sulla quale interviene il presidente dell’ordine dei medici della provincia di Macerata, Americo Sbriccoli. E lo fa partendo da una estate di 15 anni fa quando la federazione nazionale dell’Ordine dei medici-chirurghi e quella degli odontoiatri, approvarono, al consiglio nazionale di Terni, «una risoluzione nella quale, accertato che circa 10 milioni di connazionali facevano uso anche di cosiddette medicine alternative – dice Sbriccoli –, si decise che, trattandosi sempre di persone bisognose di assistenza medica, era necessario che le iniziative e gli interventi in materia fossero consentiti solo a medici regolarmente iscritti all’ordine professionale.
Si pretendeva che il medico curante, oltre ai presidi specifici della metodica alternativa (nel nostro caso l’omeopatia), avesse comunque la formazione e le conoscenze necessarie a: valutare se i risultati fossero compatibili con le esigenze di salute generale; non fosse mai negato il ricorso a presidi diagnostici e terapeutici convenzionali che, nel caso specifico, dessero migliori garanzie di pronta e buona risoluzione». L’idea era la figura del medico a tutto campo, «che conosce le possibilità della medicina moderna e considera altresì l’ulteriore opportunità – continua Sbriccoli –, che ancora oggi potrebbe venire da antiche metodiche e diverse culture. Tutto ciò premesso, non possiamo che condannare la chiusura mentale e la disinvoltura negazionista di chi si ostina a trascurare i benefici del progresso scientifico fino a compromettere la sicurezza degli assistiti».
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Ma se della medicina alternativa non si hanno ancora evidenze scientifiche, perchè ufficializzarne il ricorso attraverso medici iscritti agli ordini professionali?
Perchè affidarsi alla scelta consapevole ( ma nel caso accaduto, noni pare)di un medico sull’uso della medicina tradizionale o alternativa?
Se proprio vogliono praticare quest’ultima, si permetta loro dii iscriversi in elenchi particolari, così sappiamo tutti con che cosa pensano di curarci. Così sapremo anche quante sono le persone che guariscono veramente solo con l”omeopatia e delle considerazioni oggettive se ne potranno veramente trarre.
Quando si parla di salute, meglio non mischiare il sacro con il profano.
Spero verrà radiato dall’albo?
Bravissimo dottore non va trascurato il progresso scientifico se questo va a “braccetto” con l’onestà degli specialisti.
Troppo spesso infatti i medici sono al sevizio del Dio denaro offerto da case farmaceutiche e proliferano la somministrazione di antibiotici e antitodi che fanno bene principalmente alle tasche di chi li consiglia.
Come si fa a riconoscere un medico che lavora per il bene del paziente e non per il proprio tornaconto???
Gradirei che spiegasse questo…egregio dottor Sbriccoli!!!!
l’unica vittima è il bambino…..che ha rimesso la vita, finendo in mano ad un medico…..vi sono medici omeopati….a prescindere la scelta della metodologia di cura…..seri, questi sono capitati in mano ad una persona seguace di una setta…..sono anni che trasmissioni come LE IENE…..nè parlano, a prescindere dal nome, vi sono persone che si sono rovinate oltre che sono state rovinate…..i genitori stessi…..potevano rivolgersi ad una struttura ospedaliera……oltremodo ha PESARO….vi è l’ospedale SAN SALVATORE …..in cui vi era e penso vi sia ancora un settore specifico per curare le LEUCEMIE INFANTILI…..all’epoca del dottore….LUCARELLI….questi si sono tutti LAVATI il CERVELLO…..