La rabbia dei terremotati a Visso:
in venti forzano le transenne,
girotondo simbolico in zona rossa

SISMA - Protesta di circa 200 residenti dei comuni del Patto della montagna: "In 9 mesi non hanno rimosso neanche le macerie, se a settembre non arrivano le cassette, qui scoppia la rivoluzione". Presente anche il sindaco dimissionario di Ussita, Marco Rinaldi: "Scelta irrevocabile. Tra 21 giorni dirò cosa voglio fare per i cittadini dell'Alto Nera, pur senza ruolo istituzionale"

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I manifestanti in piazza

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Un gruppo di manifestanti

di Monia Orazi

E’ iniziata alle 10,40 la manifestazione dei quattro comuni del patto della montagna Visso, Preci, Ussita e Castelsantangelo. Alcuni dei circa 200 manifestanti, hanno forzato le transenne e in una ventina di persone è arrivata sulla piazza del centro storico di Visso. Una volta lì i terremotati hanno fatto un girotondo simbolico e urlato “Viva Visso”. Lamentavano che ai politici è stato concesso di fare un giro nella zona rossa, a loro no. La rabbia dei manifestanti si è concentrata sui ritardi nella ricostruzione, si sentono abbandonati: «nemmeno hanno spostato le macerie in 9 mesi»
Presente anche Marco Rinaldi, il sindaco di Ussita che ieri si è dimesso perché indagato: «Sono qui in silenzio le mie dimissioni sono irrevocabili – ha detto Rinaldi –, sono il frutto di una scelta ragionata. Tra ventuno giorni renderò tutti partecipi di quello che voglio fare a sostegno dei cittadini dell’Alto Nera, anche senza ruolo istituzionale, ma con ancora più forza e incisività”. Presenti alla manifestazione anche il vicesindaco di Visso Gian Luigi Spiganti Maurizi, l’assessore Filippo Sensi e Paolo Pazzaglini, consigliere comunale di Castelsantangelo, il consigliere regionale Luigi Zura Puntaroni.

terremoto_manifestazione_visso-1-325x183 “In nove mesi non è stata spostata neanche una pietra, non hanno fatto nulla – hanno detto all’inizio della manifestazione i promotori – un applauso alla Regione Marche. Qui è tutto uguale al giorno dopo il terremoto. Dobbiamo muoverci, vogliono spopolare queste zone, le istituzioni sono latitanti, la Valnerina è bloccata, le macerie sono ancora tutte lì. Dobbiamo essere di più, magari se chiudiamo l’acquedotto o ci sdraiamo lungo l’autostrada, forse qualcuno ci sente”. Espressa solidarietà al sindaco di Ussita Marco Rinaldi, per le sue dimissioni. Pacifico Berrè di Confartigianato costruzioni ha evidenziato i problemi che ci sono a far partire la ricostruzione, il mancato arrivo del sostegno finanziario una tantum ad imprese e professionisti, chiede un testo unico per fare chiarezza in una mole enorme di disposizioni. “I ritardi sono enormi, non è stato fatto quasi nulla, ma ringraziamo le forze dell’ordine ed i vigili del fuoco che stanno mettendo tutto in sicurezza – spiega il vicesindaco di Visso Spiganti Maurizi – condivido questa protesta, la gente è stanca, noi amministratori corriamo dalla mattina alla sera, cerchiamo di arrivare dappertutto ma è dura. La Protezione civile ci ha garantito che le casette arriveranno entro fine settembre, speriamo sia così, sennò qui scoppierà la rivoluzione”. Sono intervenuti anche i rappresentanti dei comitati locali Diego Camillozzi ed Alessandro Santi per “La nostra terra trema, noi no” e Roberto Micheli per “Rivas”. “In Regione sono arrivati soltanto 43 progetti per la ricostruzione leggera di fascia B – ha detto Camillozzi – e ancora devono sistemare l’ufficio della ricostruzione a Caccamo, la gente è esasperata, vuole risposte”.

(Servizio aggiornato alle 18,35)

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Al centro il sindaco di Ussita Marco Rinaldi

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