di Gabriele Censi
“Noi siamo pronti”, Confartigianato convoca le imprese e riempie l’auditorium della sede di via Pesaro a Macerata per parlare di ricostruzione pesante. Il responsabile del settore costruzione Pacifico Berrè ha invitato tutti i rappresentanti degli ordini professionali su un tema che però rimane sospeso in attesa dell’ordinanza. Non c’è Cesare Spuri che proprio in questa sede qualche mese fa aveva usato parole franche dinanzi alla stessa platea: “Un sisma devastante che ci sta mettendo a dura prova”. Il direttore dell’Ufficio speciale per la ricostruzione, impegnato a Roma per una riunione della Protezione civile, ha inviato Francesca Claretti da alcuni giorni alla guida dell’ufficio Macerata- Ancona che pur non potendo anticipare i contenuti dell’ordinanza ha dato alcune rassicurazioni: “Ormai è questione di giorni, il provvedimento è all’esame della Corte dei Conti e comunque nel testo sono indicati i costi parametrici per gli interventi non saranno inferiori a quelli del terremoto del 2012 in Emilia”. “Abbiamo organizzato sportelli – spiega Berrè – in tutte le nostri sedi sul territorio. L’esigenza è informare imprese e cittadini. Abbiamo organizzato le imprese con le certificazioni, le aziende sono disponibili perchè vogliono uscire da una crisi nera. Chiediamo norme e procedure chiare e semplici”.
Oltre 400 persone hanno partecipato al convegno di ieri a testimonianza di una grande sete di conoscenza. “Una ricostruzione, dopo un evento importante come quello che abbiamo avuto – dice il consigliere dell’ordine dei Geologi delle Marche Daniele Mercuri – non può che ripartire dalla giusta conoscenza del territorio anche e soprattutto dal punto di vista geologico”. “Abbiamo condiviso le indicazioni da dare alle istituzioni ha detto la presidente dell’ordine dei geometri Paola Massari – e l’intervento sulla modifica dei costi parametrici è un primo risultato”. “Attendiamo questa ordinanza per verificare luci e ombre – ha detto il presidente dell’ordine degli Ingegneri di Macerata, Fabio Massimo Eugeni – ma il nostro intento rimane propositivo perchè non è tempo di polemiche”.
È un appello all’unità quello di Rosita Baldassarri, la vice presidente dell’ordine degli Architetti: “L’ingegno, le capacità imprenditoriali e la grande esperienza delle piccole realtà del territorio possono coniugarsi con la capacità di pensare insieme e in maniera progettuale la ricostruzione. Associandosi nelle forme consentite dalla legge sarà possibile rispondere e vincere le gare d’appalto. L’attuale normativa, con l’obbligo di gara pubblica anche nei lavori privati, complica la procedura progettuale ed esecutiva, rendendo l’ipotesi di più gare per lo stesso cantiere assai improbabile. Ne consegue che avranno opportunità solo quelle imprese che coprono tutti i settori dell’edilizia, nel nostro territorio normalmente parcellizzata in una molteplicità di rami (muratura, carpenteria, movimenti terra, impiantistica termica, idraulica, elettrica, tinteggiature) affidati a tante piccole ditte. È dunque auspicabile una collaborazione in grado di costituire realtà associate virtuose che, con competenza e responsabilità, guardino al territorio come una opportunità di crescita complessiva”. L’architetto Vittorio Lanciani della Commissione Terremoto dell’Ordine degli Architetti ritiene opportuno che vengano a tessersi accordi precisi anche con i fornitori poiché “secondo le attuali ordinanze e conseguenti tempistiche, i pagamenti verso le imprese saranno dilatati nel tempo (circa 120/180 giorni), cosa che graverebbe sulle ditte comportando l’eventuale anticipo delle spese”.
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