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Omicidio Sarchiè: in corte d’appello
pena ridotta a 20 anni per Salvatore Farina, confermato l’ergastolo al padre

LA SENTENZA - Jennifer, la figlia del commerciante di pesce ucciso, ha accolto la notizia con delusione: "Hanno ridotto la pena per la giovane età, anche mio padre era giovane, noi siamo giovani e la sua morte ci ha distrutto la vita”

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Salvatore Farina

 

di Federica Nardi

Omicidio Sarchié: vent’anni per Salvatore Farina, confermato l’ergastolo per il padre, Giuseppe. Questa la sentenza della corte d’appello di Ancona, dopo circa tre ore di discussione in camera di consiglio. La decisione della corte conferma la condanna in primo grado per Giuseppe Farina mentre riduce la pena per il figlio. “Le attenuanti generiche concesse sono risultate equivalenti a tutte le contestate aggravanti”, dice l’avvocato difensore di Farina junior, Felice Franchi che aggiunge: “Aspettiamo ora la motivazione della sentenza. La valuteremo e decideremo se fare ricorso in cassazione soprattutto per la posizione di Giuseppe Farina”.

Pietro Sarchiè, commerciante di pesce di San Benedetto, è stato assassinato il 18 giugno del 2014 in un agguato a Sellano di Pioraco. Il corpo era stato trovato il 5 luglio, nella frazione Valle dei Grilli di San Severino. Secondo la procura di Macerata il delitto sarebbe legato alla concorrenza sul mercato del pesce.

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Jennifer Sarchiè

La figlia Jennifer Sarchié e la sua famiglia hanno accolto la notizia con “delusione – dice -. Non sanno che vuol dire perdere un genitore in una situazione tragica come questa. Non c’è vera giustizia. Hanno ridotto la pena per la giovane età, anche mio padre era giovane, noi siamo giovani e la sua morte ci ha distrutto la vita”.

A pesare sulla bilancia della sentenza, che riduce il dispositivo di primo grado che condannava anche Salvatore Farina all’ergastolo, sarebbe stata soprattutto la giovane età dell’imputato e il fatto che, prima del delitto, fosse incensurato. Attenuanti che non erano state riconosciute in primo grado ma che in corte d’appello hanno compensato l’aggravante della premeditazione. L’avvocato Orlando Ruggeri, che assiste la famiglia di Sarchié, esprime altrettanta “amarezza, pensavamo che la sentenza del gup di Macerata fosse inattaccabile dal momento che le indagini avevano definito bene tutta la vicenda e che per noi il ragionamento logico che aveva portato a combinare i due ergastoli era ineccepibile”.

 

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Giuseppe Farina



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