“Tutti i nostri grandi successi, anche quelli sportivi, affondano le radici nel gran lavoro quotidiano che i 600 dipendenti svolgono quotidianamente, con grande passione e competenza, nella sede aziendale a Passo di Treia. Benvenuta a casa, Del Monte Coppa Italia 2017!” Con questo post sulla pagina facebook dell’azienda, la Lube saluta l’arrivo del trofeo, il quinto della storia del club cucininiero, conquistato ieri a Bologna dopo aver battuto Trento nella finalissima (leggi l’articolo). Una vittoria celebrata con un tweet anche dal governatore delle Marche, Luca Ceriscioli: “Impegno e dedizione, grazie per lo spettacolo ai ragazzi della Lube volley Civitanova per la conquista della Coppa Italia #orgogliomarche”. Gongola sui social anche Giulio Silenzi, vicesindaco di Civitanova: “Una grandissima soddisfazione per la nostra citta'”.
Un successo, il primo dal trasferimento a Civitanova da Macerata, atteso quanto meritato quello raccolto dagli uomini di Blengini, capaci di imporre, finalmente, la loro legge. Quella di una squadra che sembra girare come un meccanismo perfetto – merito anche del nuovo dg Cormio, arrivato in estate al posto di Recine e subito in grado di costruire un roster vincente – e che spera di usare l’euforia per il titolo conquistato come una catapulta in grado di proiettarla il più lontano possibile anche in campionato e Champions League. Già, perché gli altri due obiettivi stagionali, neanche tanto nascosti, sono quelli di ben figurare in Italia e in Europa, a partire dai prossimi impegni ravvicinatissimi. Mercoledì all’Eurosuole Forum alle 20,30 con il Resovia per la quarta giornata di League Round Champions (biglietti in vendita) e domenica in campionato a Perugia. Due sfide delicate, alle quali i biancorossi arrivano con tante certezze in più. Non solo, e ovviamente, dal punto di vista dell’entusiasmo e della convinzione nei proprio mezzi, ma anche tecniche. Accanto al rendimento mai in discussione di Juantorena e Sokolov, c’è un Kovar tornato ad altissimi livelli che permette a Grebennikov di giocare libero. Insomma, vincere per tornare a vincere sembra il motto che fotografa in pieno il momento della Lube che, ora, non vuole più scendere dal trono.
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Ma perché Silenzi gongola anche a nome di Civitanova, chiamandola nostra città. Qui aspettiamo tutti che alzi i tacchi e che magari te ne vai a Treia a vedere se racimoli qualche voto alle prossime elezioni, fosse anche per un posto di presidente in qualche tiro al volo. Io non so quanti Lubetifosi ci sono a Civitanova ma non credo che ti saranno sufficienti per intercettare qualche voto come facevi una volta con i tifosi della civitanovese che molto probabilmente avrebbero voglia di rivederti sugli spalti. La gente è strana, se è vero che dei civitanovesi vengono a vedere le partite della Lube in un palazzetto dove non possono giocare le squadre civitanovesi. Solo la Lube Treia e ancora Macerata, e la Golden Plast, squadra di Porto Potenza a cui per motivi ovvi il Santuario della Lube è concesso. Se mi sbaglio, gongola pure a nome tuo e per i seguaci civitanovesi, sennò smettila di metterti sempre in ridicolo. Non sei più l’eterno giovane politico rampante, ma un personaggio da ” Viale del Tramonto “, certo non quello hollywoodiano ma da Via dello Scassone, ci puoi stare. Nostra città, detto da Silenzi o da Corvatta con tutta la giunta attaccata alla cinta non si può sentire. Non c’è un senso che per un motivo o l’altro non protesti, con il tatto e l’udito come apripista.
Che bello vedere i pescià vestiti di biancorosso!!!!!!
Contento da marchigiano che abbiano vinto la Coppa, contento per i dipendenti dell’Azienda sicuramente, ma da civitanovese rimango alquanto indifferente a questa vittoria.
Una delle leggi non scritte dello sport è l’etica è il senso di appartenenza la Lube rappresenta un caso lampante dì come anche nello sport ormai non esista riconoscenza per la propria storia se non solo quando si srotola il palmares.
La Lube ha vinto tutto con il nome di Macerata eppure la società sembra aver rimosso da dove è nata la sua favola e in quale citta’ sono cominciate le sue vittorie.
come diceva un grande giocatore granata del passato: se non sai da dove vieni, non puoi sapere dove dovrai andare.
Sport solo come business, e i politici ambiziosi hanno goduto di questa visione.
Ingegnere, ma sti pescià vestiti di biancorosso,da dove li vedete. C’è forse a Macerata un telescopio tipo Hubble? Comunque sia, sono ancora troppo afflitto. Quando perde una squadra marchigiana sono sempre addolorato. La sconfitta dell’Ancona mi ha profondamente rattristato.
Ma perché non gioire e basta…che sia di Treia o di Macerata o di Civitanova. …è sicuramente del nostro territorio e questo basta no????
anziché continuare a litigare per stabilire se è lecito gioire da maceratesi o da civitanovesi, io gioirei perché è una vittoria di una squadra marchigiana e questo dovrebbe bastare a calmare gli animi. ..
Micucci, Lube Civitanova, quindi tifosi civitanovesi biancorossi!!!!