Lieve malore per il premier Paolo Gentiloni al rientro da Parigi. Il presidente del Consiglio, si apprende, si è recato al Policlinico Gemelli dove è emersa la necessità di un piccolo intervento di angioplastica ad un vaso periferico perfettamente riuscito. Gentiloni sta bene ed è vigile. Il decorso post operatorio del premier, originario di Tolentino, prosegue senza problemi. Gentiloni, sbarcato dal volo che da Parigi aveva fatto rientro a Roma, aveva normalmente fatto rientro a Palazzo Chigi dove, avvertendo un leggero malessere, aveva deciso di farsi controllare in ospedale. Il presidente del Consiglio, sempre lucido ed in piedi, si è recato in auto al Gemelli avvertendo il suo staff che non si sentiva bene: “Mi vado a far vedere – aveva detto – non mi sento bene”. Non è previsto al momento, secondo quanto si è appreso, nessun bollettino medico sulle sue condizioni. Il premier è stato ricoverato nella Unità di terapia intensiva cardiologica (Utic) del Policlinico Gemelli guidata dal professor Antonio Rebuzzi.
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Me raccomanno! Correte! X issu sci!!
Auguri di pronta guarigione!
Fosse successo a San Ginesio, l’Utic più vicino non sta a Macerata? Chissà forse era la volta buona che a Ceriscioli si sarebbero strette le chiappe.
Sarà stato quel Renz-maker.
Tanto per sapere:
Ha fatto la fila al Pronto Soccorso, come i comuni mortali, magari attendendo qualche ora….
Oppure è passato per la “porta vip” ed è stato subito accolto da una legione di infermieri, medici e specialisti, mentre i comuni mortali invece attendevano??
Per Cerasi. ..la seconda fidati…ahahahahahah
Quando hai problemi di cuore non esiste una porta vip, codice rosso e sei immediatamente preso in consegna dal dottore. Lo dico perchè pur non essendo un vip non ho aspettato neppure un minuto!!!
Verissimo quello che dice l’ingegnere. Solo, bisogna vedere se sei in codice rosso per il cuore e che venga capito, perché non sempre succede. E non parlo per dare fiato ai tromboni.A questo punto ribadisco per l’ennesima volta, l’importanza della distanza da un centro Utic o anche di un pronto soccorso dove in attesa di esami più approfonditi sono in grado di stazionarti e di seguirti in reparto se c’è e non appoggiato su una barella ma perlomeno attaccato a macchine che danno in continuazione il tuo stato di salute e con un ecografo a portata di mano.