Non ci sarà un “Convivium leader” a Macerata. Così si chiama infatti ora il vecchio “fiduciario” di condotta dello Slow food. Come in una frittura mista la nuova denominazione mette insieme latino e inglese e connota il vecchio e il nuovo dell’associazione internazionale fondata da Carlo Petrini per la promozione del “valore al cibo, nel rispetto di chi produce, in armonia con ambiente ed ecosistemi, grazie ai saperi di cui sono custodi territori e tradizioni locali”. Il gruppo di maceratesi che avevano fondato la nuova condotta locale in attesa di approvazione (leggi) ha ricevuto durante le feste il verdetto: “Non se ne fa nulla”. Lo ha scritto ai promotori il presidente regionale Ugo Pazzi, invitandoli a iscriversi alle condotte già esistenti.
Una attesa di 7 mesi per la risposta, un tempo sicuramente “slow” nello spirito dell’associazione. Una risposta che però non soddisfa i promotori, in effetti non mancano le condotte nel territorio oltre a Corridonia, solo nella provincia c’è Matelica e Civitanova. Non troppo lontane poi ci sono quella di Loreto Val Musone, quella del Fermano e quella dei Monti Sibillini. In totale 14 nelle Marche. Ma l’esigenza era nata dal voler svolgere con autonomia le proprie attività che altrove, per molti provenienti proprio dalla condotta di Corridonia, non era stato possibile fare. Il gruppo si è riunito ieri per valutare le scelte da fare dopo la notizia che congela almeno fino al 2018 (data del rinnovo degli organi dirigenti regionali) l’iniziativa. E’ emersa la volontà di dare comunque seguito al progetto della promozione del cibo buono e giusto, in forma diversa da quella prevista con l’adesione a Slow Food. Ne nascerà probabilmente un’associazione che vuole animare con il dibattito sui temi del cibo le principali manifestazioni culturali già in programma nel cartellone maceratese, a partire a Musicultura e Opera.
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Andate avanti da soli. Macerata non ha certo bisogno delle bolle anconetane per tracciare ed esaltare le proprie tipicità. A proposito, che fine ha fatto il distretto turistico maceratese, unico mancante nelle marche? È ovvio che la via dell’ enogastronomia e del turismo è una delle poche percorribili di questi tempi, ma se aspettiamo che Ancona ci “vidimi” stiamo freschi.
Sette mesi per una risposta?!? Un modo di fare burocratico, proprio da parte di chi si fa paladino delle battaglie alla burocrazia.