L’avvocato Marco Massei con il sindaco Filippo Saltamartini
Un accordo tra tre comitati per lottare a difesa del diritto alla salute e della sanità pubblica è stata raggiunta a Cingoli, dove ieri si sono incontrati i comitati per la tutela degli ospedali di Cingoli, San Severino Marche e Recanati, alla presenza del sindaco Filippo Saltamartini. Nel corso del dibattito i rappresentanti dei comitati hanno presentato ciascuno la realtà della propria città. A Cingoli e Recanati si sta assistendo alla trasformazione dei nosocomi di due realtà, una montana e l’altra di oltre ventimila abitanti, in strutture di comunità, con la perdita di una serie di servizi e prestazioni per i cittadini, che con gravi disagi sono costretti a rivolgersi altrove. A San Severino dopo la chiusura del reparto di ostetricia a marzo, la preoccupazione attuale riguarda il mantenimento dei servizi, tra cui risulta strategico il punto di primo intervento, la mancata attivazione della Lumpa (lungo degenza riabilitazione post acuzie). Sono stati evidenziati i problemi comuni di tre città di media dimensione, che stanno assistendo nel tempo allo smantellamento progressivo ed inarrestabile di servizi sanitari, con i cittadini che concorrono ad accrescere l’utenza di strutture più grandi, già gravate di un elevato carico di lavoro. E’ stato evidenziato come l’emergenza post terremoto, con Cingoli e San Severino incluse nel cratere, richieda il potenziamento dei servizi di emergenza sanitaria, di personale e guardie mediche, dato che si assiste ad un incremento di certi tipi di patologie, specie tra gli sfollati che vivono in situazioni precarie. Per Recanati è stato fatto notare che essendo una città di oltre ventimila abitanti, non può restare del tutto sguarnita del punto di primo intervento, visto che si tratta di una meta turistica e l’afflusso andrà crescendo, data anche la sua candidatura a Capitale europea della cultura. Alla fine si è deciso di preparare una piattaforma programmatica comune, dando vita ad una serie di iniziative comuni di protesta e sensibilizzazione nei confronti della popolazione, secondo un calendario che a breve i tre comitati renderanno noto. Tra le prime richieste, quella di attuare una sospensione dell’applicazione della riforma sanitaria regionale, vista la concomitante emergenza post terremoto che richiede una risposta efficace nel settore dei servizi alla salute.
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Non conosco le strutture di Cingoli e San Severino, ma se sono come Recanati, è un gravissimo errore la loro chiusura. Recanati è una struttura efficiente e con personale eccellente, come oramai capita da diversi anni, in Italia tutto ciò che c’è di buono si elimina!
Finalmente qualcosa si muove contro la criminale legge che ci toglie gli ospedali e senza che nessuno dei signori alla Regione non di maggioranza per quel che mi ricordo si siano fatti avanti, se mi sbaglio mi scuso. Non mi sbaglio di certo su Cerisciuoli e compagnia di cui da quando hanno preso il potere, non ho fatto altro che attaccarli anche in maniera molto dura. E duramente bisogna protestare contro questo professore in matematica che si arroga l’assessorato alla sanità per usarlo per scopi delinquenziali. Non mi risulta che questa maggioranza abbia fatto qualcosa di encomiabile, ma la strage di ospedali e reparti, mettendo in grave pericolo la vita dei pazienti e con una specifica antipatia per quelli del maceratese dal mare ai monti, non si sopporta più. Inutile ricordare tutte le nefandezze fino a qui combinate da questo oppressore dei diritti sanitari giustamente guadagnati in passato da leggi che avevano fatto della sanità italiana una delle migliori del mondo professionalmente e socialmente. E questo individuo che vuol favorire per ” motivi sconosciuti ” la sanità privata, ( naturalmente non menziono che la sua campagna elettorale è stata finanziata anche da sanitari privati del quale ricordiamoi contributi per le spese dei volantini pubblicitari), nonostante le tante chiacchiere sul fantomatico ospedale unico, di per sé alquanto irrealizzabile, costosissimo, fantascientifico, che talaltro usa per mettere contro i sindaci del nostro territorio, continua a trasformare gli ospedali in una sorta di ospizi chiamati strutture di comunità. Toglie i pronto soccorso oppure ne limita l’operatività o ne limita l’orario. Cerisciuli, ultimamente hai tagliato anche su trasporti
e sostegno ad anziani e disabili. Dì la verità, ti danno fastidio e li vorresti mettere tutti quanti negli ospizi di comunità? Comincio a pensare che qualche mago ti ha detto che non ti ammalerai mai o che forse non ti invecchierai… Quello che segue te l’avevo già scritto, siccome mi sembra che ci stia bene te lo riscrivo: “Un giorno, forse, anche tu diventerai vecchio, forse disabile, non autosufficiente e pensare che la tua ricca pensione verrà spesa per cure private, badanti ed altri accessori è un pochino presuntuoso, non trovi anche tu? Buon appetito!!
Questa mobilitazione non ha nulla a che vedere con la qualità della sanità marchigiana, non ha nulla a che vedere con l’accesso di tutti alla sanità, è solo una mobilitazioni per difendere gli interessi di alcuni operatori sanitari, le loro carriere , ma sopratutto il loro territorio di caccia per rimpinguarsi di clienti paganti. L’ennessima prova, un nostro dipendente ha subito un infortunio mentre lavorarva, si richiede di urgenza una prestazione sanitaria , certificata dal medico di nase, ci rechiamo al pronto soccorso di Civitanova , ci dice la solita c persona all’accettazione se pagate subito , altrimenti….
Non sono mai stato populista ma Pappalardo e i suoi forconoi dovrebbe arrestare e processare queste persone. Ci vuole una rivolta del tipo riprendiamoci la bastiglia e tagliamo le teste.
I nostri antenati ci hanno fatto e mantenuto certe cose , mo chissa come mai le vogliono chiudere a discapito del popolo…..
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Ma a beneficio di chi??!,!!!???
Berdini, l’hai letto l’articolo.Lo hai capito? Per te tutte le migliaia di persone di cui si parla, vengono prese come scusa per salvaguardare i nostri baronetti? Berdini, se ti dovessi sentire male, augurati di farlo mentre sei in visita all’ospedale Torrette di Ancona e non mentre stai a pranzo a Cingoli, a Recanati o a Pieve Torina.