Il voto referendario sulla riforma costituzionale è stato chiaro (anche a Macerata netta la vittoria del no), con conseguenza politica immediata le dimissioni del presidente del Consiglio Matteo Renzi previste per oggi. Sono molti i commenti del giorno dopo sugli scenari che si aprono. Il senatore del Pd Mario Morgoni analizza così il risultato: «Le sconfitte fanno molto male quando impegni tutte le energie in una battaglia che ritieni essenziale per il futuro del tuo paese. Però nelle grande amarezza resta l’orgoglio di esserti impegnato in quella che continui a ritenere una causa giusta, ma anche al fianco di quello che consideri un vero leader e un uomo di grandi qualità come Matteo Renzi. Le sue parole di ieri sera, che invito tutti ad ascoltare, hanno dimostrato che in politica non operano solo personaggi meschini e opportunisti ma persone che amano il proprio paese, che hanno la capacità di affrontare le sfide difficili del nostro tempo, il coraggio di lottare per le proprie idee e possiedono virtù rare come la dignità e la coerenza. Grazie Matteo».
«Gli italiani hanno scelto di far cadere Renzi con un voto che non è stato sulla riforma costituzionale ma esclusivamente politico: una sconfitta brutta e netta, una grande occasione persa di riformare il Paese», dice il vice presidente del Pd e sindaco di Pesaro Matteo Ricci -. Ora si apre una fase molto delicata sul piano istituzionale e socioeconomico, con la Legge di stabilità da approvare e la trattativa con la Ue in corso. Massima fiducia nelle scelte che Mattarella farà, sarà difficile non andare ad elezioni politiche oltre la primavera del 2017. Renzi resta il leader di un fronte riformista che ha 13 milioni di voti – osserva – ed è da questo bacino elettorale che bisogna ripartire. Il premier dimissionario, che ieri ha fatto un discorso magistrale, di grande responsabilità e dignità, deve restare segretario del Pd e, superata l’amarezza, ripartire da quei 13 milioni di consensi».
«Le Marche hanno votato no. Abbiamo perso molto tempo dietro a questo referendum, da oggi torniamo a parlare di problemi veri, specie di quelli indifferibili che hanno i territori marchigiani colpiti dal terremoto». Con queste parole Barbara Cacciolari, responsabile regionale Forza Italia per il referendum costituzionale, commenta l’esito del voto in Regione. «Le Marche hanno votato no, è un risultato straordinario in cui i giovani sono stati protagonisti – continua l’esponente azzurra – non si sono tirati indietro di fronte ad un quesito referendario che limitava fortemente la democrazia e la sovranità popolare. Il loro voto è stato consapevole, con una forte connotazione politica». L’attenzione adesso è tutta per i problemi concreti, spiega Cacciolari: «Da oggi ci concentriamo sui problemi reali, il pensiero va all’entroterra ferito dalle scosse sismiche, alla popolazione esodata sulla costa, a chi oltre ad aver perso la casa non ha più un lavoro, alle attività produttive, commerciali ed artigianali in ginocchio. E’ urgente un decreto per sospendere i termini dei pagamenti, le scadenze fiscali, questo è un impegno su cui la politica deve essere unita, ora è il momento di mantenere le promesse fatte». Barbara Cacciolari ringrazia chi l’ha sostenuta nella campagna per il no: «Finalmente l’Italia agli Italiani che hanno dimostrato di essere un popolo maturo e responsabile, che non si lascia abbindolare da false promesse. Ora iniziamo a lavorare insieme, per scrivere un futuro diverso. Sono orgogliosa di tutti coloro si sono impegnati con me in questa campagna referendaria. Insieme abbiamo condiviso tanti momenti ed incontrato tantissime persone. Un grazie a tutti coloro che con il loro voto, hanno dimostrato che il popolo è sovrano. Viva l’Italia». Il senatore Remigio Ceroni, coordinatore regionale di Forza Italia, chiede le dimissioni di altri sostenitori del sì: «Bene le dimissioni del presidente Renzi. Adesso tocca al presidente Confindustria, al presidente Coldiretti e a seguire tutti quelli che si sono impegnati per cancellare la democrazia in questo paese».
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Le sue parole di ieri sera hanno dimostrato che…. solo quello sa fare Renzi , CHIACCHIERE!
Carissimo sen. Morgoni, la dignità e la coerenza, Renzi e quelli che lo sostengono la dovevano dimostrare prima e non quando ormai la frittata è stata fatta!!!!
Morgoni, parla per dar fiato al trombone, menando il can per l’aria parlando di cicerchia per non parlar di fava. Morgoni scometterei tutto il tuo stipendio da senatore per sapere cos’hai votato nel segreto dell’urna. Se il discorso di Renzi è stato qualcosa di così mirabolante da meritare una meditata lettura o un più attento ascolto per le quattro banalità messe assieme, pensa che cosa sarebbe il tuo mentre annunci davanti alle televisioni di tutto il mondo che ti toglie dalle sPalle la poltrona da senatore che insieme alle altre di Palazzo Madama, avrebbe salvato l’Italia da un eventuale BancaRotta e aggiustata con pelle, sudore e sangue umano, come quello che avete lasciato versare a migliaia di derubati che magari causa l’ultima mazzata all’art. 18 si sono ritrovati anche in mezzo ad una strada. Su una cosa hai ragione, che il tuo spero ex padrone ( non piangere, tanto ne troverai un altro che ti dirà cosa dire e cosa fare, fortuna che facevi l’assicuratore… ma se uno è granitico, tutto d’un pezzo dall’encefalo agli alluci, che cosa vuoi pretendere? ), non ricordo che stavo scrivendo, sarai mica contagioso? Ah ecco, che Renzi ha avuto il coraggio di difendere le proprie idee, appunto, ed è per questo che lui ha perso, perché erano le sue idee e non quelle d’er più degli italiani che con il No gli hanno urlato in faccia un punto di vista diverso. Pensavi davvero che tu e tanti come te parlando di una riforma senza senso che serviva solamente a saldare “ il fiorentin pesante “, sareste riusciti a convincere che la Terra gira intorno a Renzi e che Silenzi gira attorno al Sole. Che c’entra Silenzi, in questo contesto niente e in un altro nemmeno, ma come te quando non sanno più rispondere alle accuse ben precise che vi vengono riportate e per cui la vostra mente così troppo usurata dalle notti insonni passate a mugugnare su cosa dire per affondare l’avversario, non riuscendoci, vi comportate come si comportano i deboli di mente e di coraggio, comunemente chiamati vigliacchi: querelando. AH COMMENTATORI STATE ATTENTI CHE TUTTI E DUE HANNO LA QUERELA FACILE PERCHE’ ALTRETTANTO FACILMENTE RIMANGONO A CORTO DI ARGOMENTI E NON SONO CERTO SOCRATE, ARISTOTELE E NEANCHE IL PEGGIOR AVVOCATO D’UFFICIO CHE CI SIA AL MONDO CHE SEMPRE MEGLIO DI LORO FAREBBE.
Sì, ieri sera Renzi c’ha ricordato talmente Socrate che alla fine s’è pensato che Agnese gli avrebbe porto la coppa con l’infuso di cicuta.
La vita è contraddittoria in sé, quindi la verità non può essere non-contraddittoria, solo le bugie possono essere coerenti.
Anch’io ringrazio Renzi.
Sette mesi fa questa pericolosa e perniciosa riforma costituzionale godeva del consenso del 56-58 per cento degli elettori.
Le percentuali del Sì nei sondaggi sono cominciate a scendere da quando Renzi ha cercato di appropriarsi del risultato del referendum trasformandolo in un plebiscito su di sé, l’unica occasione, in tre anni, in cui questo venditore di fumo che aveva promesso di arrivare a Palazzo Chigi solo con le elezioni si è esposto a chiedere il consenso che non gli era mai stato dato, né per andare al governo, né tanto meno per stravolgere la Costituzione a suo vantaggio.
E’ grazie a Renzi, alla sua arroganza, alla sua superficialità, alla sua incompetenza, che il paese ha scampato il pericolo che egli stesso aveva creato.
Lui si che ne ha molta di coerenza, no biogas, si trivelle