Fuori da Montecitorio
Gian Mario Mercorelli nella Sala della regina
Tolentino protagonista a Montecitorio dove oggi si è discusso di “Smaltimento dell’amianto, stato dell’arte in Italia”. A portare la testimonianza della città maceratese, prima in Italia a mappare completamente l’eternit nel suo territorio, il consigliere comunale pentastellato Gian Mario Mercorelli, che con il Movimento 5 stelle locale ha portato avanti, fin dal 2013, il progetto di mappatura e smaltimento nel comune di Tolentino. Il metodo individuato dai 5stelle tolentinati, adottato dal Comune e poi replicato anche in altre parti d’Italia è quello delle ortofotocarte: carte digitali che vengono fatte ogni due anni dall’aeronautica per controllare i campi coltivati. La loro caratteristica è di essere carte ad alta risoluzione e multispettrali, in grado di individuare anche le discariche sotterranee grazie al rilevamento dei licheni in superficie. Incrociando poi i dati con il Sistema integrato territoriale (Sit) è possibile anche vedere se l’amianto scompare senza che ci sia una procedura di smaltimento certificata e di chiedere quindi al proprietario che fine ha fatto l’eternit. Tra i relatori dell’incontro, organizzato dal Movimento 5 stelle nazionale nella Sala della regina, anche il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, Mariano Alessi del Ministero della Salute, Alberto Zolezzi della Commissione ambiente della Camera e Titti Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, comune dove l’eternit veniva prodotto.
(Fe. Nar.)
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Iniziativa lodevole ma mi chiedo: adesso che la “Mappatura” ha evidenziato che nel territorio comunale ci sono coperture in cemento-amianto magari nelle immediate vicinanze a siti sensibili quali Ospedali, abitazioni, istituti scolastici, parchi pubblici, etc. l’amministrazione comunale che intende fare ? Il fatto di poter verificare (quando e come ?) se le bonifiche di questi siti con presenza di M.C.A. (Materiali contenenti amianto) sarà eseguita a norma è un fatto positivo ma non basta. Credo invece che a questa iniziativa si debba dare continuità “obbligando” con gli strumenti di legge (e ce ne sono) coloro che sono proprietari di edifici con presenza di M.C.A. a programmare un intervento di bonifica nel minor tempo possibile. Altrimenti, secondo la mia opinione, si è creato solo un comprensibile allarmismo soprattutto in coloro che, adesso, sanno di abitare vicino a fabbricati con presenza di M.C.A. in chissà quale stato di conservazione.
La mappatura con le ortofocarte andrebbe fatta ovunque, almeno si avranno dati certi sulle coperture.
Di seguito la bonifica di tutti i siti.
E ieri si è parlato anche di nuove tecniche per il riciclo di un materiale cosi pericoloso per l’uomo.
Ora va messa in campo la buona volontà di chi governa per attuare un piano di lungo termine.