Parapiglia al parcheggio, un’auto urta altre due vetture e scoppia il putiferio. E’ dovuta intervenire una pattuglia della polizia municipale, un’auto del commissariato e anche la stradale per sedare gli animi di tre automobilisti che sono quasi arrivati alle mani a causa di un piccolo incidente. E’ successo alle 16.30 vicino al ponte pedonale di Broccolo, al termine del lungomare nord. Tre autovetture erano parcheggiate a ridosso del muretto tra il ponte e lo chalet La Lampara, quando il conducente di una delle tre, un cittadino albanese, per uscire dal parcheggio urta la seconda vettura che a sua volta impatta con la terza. I proprietari delle altre due auto erano nei paraggi e sentono il rumore del tamponamento, per cui arrivano al parcheggio e iniziano a chiedere all’albanese di farsi carico delle responsabilità del danneggiamento. Al rifiuto dell’uomo gli animi si accendono tanto che viene fatta intervenire una pattuglia della municipale che stava facendo alcune multe in via IV Novembre. Ma l’albanese non vuole fornire le proprie generalità e i documenti e viene chiamata anche una pattuglia della polizia per placare gli animi e costringere l’uomo a fornire dei documenti identificativi. Un vero e proprio parapiglia con accuse reciproche nelle quali finiscono in mezzo anche i vigili urbani e la polizia, tra insulti, minacce e grida. Interviene infine anche una pattuglia della stradale per rilevare l’incidente e ricostruire quanto effettivamente accaduto.
(l.b.)
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Chissà perchè non voleva fornire le generalità…boh!
Chiamasi INTEGRAZIONE.
boldrini, vieni subito qui a capire chi è costui ed invita pure amici e parenti.
Troppe sono le cose che non mi convincono: 1) Che sia albanese, italiano, pakistano o qualsiasi altra nazionalità un veicolo che tampona un altro veicolo (per giunta in sosta) HA TORTO. 2) Rifiutare di dare i propri documenti, ripeto di qualsiasi nazionalità, E’ REATO, 3) Per quale motivo è stata chiamata la Polstrada per rilevare l’esatta dinamica dell’accaduto? Forse i vigili urbani di Civitanova sono degli incapaci a svolgere quello che normalmente fanno tutti i Vigili Urbani d’Italia? Quanto sopra ovviamente dando per “VERO” quanto narrato dal giornalista (L.B.). Su tutto v’è una certezza: per una poca rilevanza sociale dei fatti il contribuente italiano HA PAGATO ben SEI dipendenti pubblici. Fortuna che da ieri è iniziato il campionato di calcio – giocattolo assolutamente da non sottrarre al popolo – perché se non avveniva, forse, sarebbe intervenuto l’Esercito e financo la Protezione Civile e Staffan Demi Stura!!!!!!!
Vorrei solo dare una piccola ma doverosa precisazione a quanto dal sottoscritto commentato precedentemente relativo al sub 2) : Dispositivo dell’art. 651 Codice Penale
Fonti → Codice Penale → LIBRO TERZO – Delle contravvenzioni in particolare → Titolo I – Delle contravvenzioni di polizia (artt. 650 – 730) → Capo I – Delle contravvenzioni concernenti la polizia di sicurezza → Sezione I – Delle contravvenzioni concernenti l’ordine pubblico e la tranquillità pubblica
Chiunque, richiesto da un pubblico ufficiale nell’esercizio delle sue funzioni (1), rifiuta di dare indicazioni sulla propria identità personale, sul proprio stato, o su altre qualità personali (2) (3) , è punito con l’arresto fino a un mese o con l’ammenda fino a duecentosei euro. COSA HANNO FATTO i Pubblici Ufficiali intervenuti?
ciao Claudio,concordo su quasi tutte le tue affermazioni ed interrogativi, però i sei dipendenti pubblici sarebbero stati pagati lo stesso dal contribuente italiano,anche se fossero restati in ufficio o in caserma.
Certamente potevano essere impiegati meglio,questo è vero.
E poi non demonizziamo troppo il calcio poichè anche se ne facciamo un abuso,ricordiamoci ciò che rappresenta per centinaia di migliaia di nostri giovani che lo praticano a tutti i livelli e gli dedicano il proprio tempo libero invece di bighellonare o fare peggio come purtroppo molta nostra gioventù,ahimè, fà.
Guarda caso, anche qui c’entra un albanese.
@Ottavianucci: chiunque lavora alle dipendenze, ovvio viene pagato comunque. Un conto però è “LAVORARE” un altro è far finta di fare il proprio lavoro o comunque “produrre” qualcosa nelle ore lavorate. Sarebbe interessante in altre parole calcolare “l’indice di produttività” dei 6. Per quanto riguarda il calcio sarebbe tutto vero, ma purtroppo non lo è per il semplice motivo che gli sponsor hanno rovinato quello che un tempo dal campetto dei Salesiani a quello sotto casa era uno sport. Non per niente troppo spesso in tutti i campi di ogni ordine e grado avvengono tafferugli ed ancor peggio si scatenano i cosiddetti “holigans” . Vede sig. Ottavianucci, non conosco la sua età, ma mi creda quando io ero “piccolo” il calcio dei Sivori, degli Altafini, dei Mazzola etc. etc. era uno spettacolo a cui si assisteva senza averne la necessità da “dipendenza” e di far apparire sulle maglie dei giocatori pubblicità che non hanno nulla a che vedere con lo sport. E’ sacrosanto quello che Lei afferma: cioè che attraverso lo sport i nostri giovani non li vedremo troppo “bighellonare”, ma purtroppo va anche affermato che la nostra generazione poco ha fatto per evitare che il “Dio denaro” si occupasse con troppa facilità oltre che dei giovani anche dei meno giovani.