La festa fantastica della Terra di Mezzo, a Taverne di Serravalle di Chienti, nel cuore dell’Appennino umbro-marchigiano è in arrivo. Ancora nella formula 3 days (il 4, 5 e 6 agosto), il festival è dedicato alla figura carismatica del Maestro Re, fucina di sapere e cuore pulsante dell’universo fantasy Celtic-style. Oggi in Regione Moreno Pieroni, assessore alla Cultura e al Turismo e Angelo Sciapichetti, assessore all’Ambiente, hanno preso parte alla conferenza stampa di presentazione della 14esima edizione. Presente, per Arte Nomade, promotrice dell’evento, Michele Serafini. “L’evento – ha detto Pieroni – come ogni anno, coniuga tre aspetti: culturale, turistico e ambientale. Edizione dopo edizione, si è consolidata un’eccellenza che attira una grande affluenza di pubblico, da tutt’Italia e da diversi paesi europei. Elevata è la qualità delle tante iniziative culturali previste durante la tre giorni. Compatibilmente con i vincoli finanziari con cui ci confrontiamo, sosteniamo con convinzione iniziative dalla valenza trasversale come questa”. Musica, arrivi da tutta Europa – l’anno scorso consolidate le 20 mila presenze – cultura, tradizioni, storia, ambiente e sport, il tutto in uno scenario suggestivo. “Il Festival – ha detto Sciapichetti – ha assunto una notevole importanza per l’entroterra maceratese e concorre a valorizzare un’area dal rilevante pregio ambientale e paesaggistico, che la recente apertura della statale 77 contribuisce a rendere maggiormente fruibile. Diamo atto agli organizzatori dell’originalità dell’idea che ha fatto di questo appuntamento un’eccellenza nel panorama non solo nazionale, facendone una vetrina promozionale per tutte le Marche”.
Al Festival partecipano non solo gli appassionati della musica e delle tradizioni celtiche, ma anche i turisti della montagna, i motociclisti in tour per l’Italia, famiglie con bambini, campeggiatori e amanti della vacanza alternativa. “Diamo grande importanza all’aspetto ambientale – ha detto Serafini – distribuiamo infatti all’ingresso kit per la raccolta differenziata e lavoriamo assieme alle pro loco dei paesi limitrofi per acquisti esclusivamente biodegradabili. Collaboriamo con Legambiente e Cosmari e un grande contributo ci viene dal volontariato, alcuni arrivano perfino dalla Finlandia. Dopo due giorni dal termine del Festival non sembra che nella zona ci sia stato un evento con decine di migliaia di partecipanti”. Nel programma musicale spiccano Davy Spillane, numero uno al mondo della cornamusa irlandese e la world music dei Kíla, artisti-maestri che hanno rivoluzionato la storia della musica celtica. Alcuni numeri di questa edizione: 20 band provenienti da tutto il mondo, 26 concerti ufficiali, tre palchi e il 2° European Celtic Contest. Non mancheranno il fantasy delle lezioni/spettacolo, approfondimenti storico-culturali, stage, laboratori artigianali, rievocazione, sport, giochi.
Montelago Celtic Festival è un evento firmato Arte Nomade e organizzato in collaborazione con Regione Marche, Provincia di Macerata, Comune di Serravalle di Chienti, Cosmari, Protezione Civile della Regione Marche, Università di Macerata, e con il patrocino di Ambasciata d’Irlanda in Italia, Federazione Italiana Rugby e Legambiente. Ingresso: giovedì e venerdì 30euro, sabato 20 euro, domenica 10 euro (dalle ore 01:00). Info: www.montelagocelticfestival.it
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Siamo celtici, siamo figli delle fate. Auguri a questa Festa grandiosa.
Fa piacere annotare che la Regione Marche, la provincia (estinta e sempre verde) di Macerata, e i politici siano interessati a questa grandiosa festa dei Celti. Personalmente, mi interessano poco, pure per le gonnelle. Io sono del popolo dei Franchi e porto le braghe.
L’intelligenza politica dovrebbe oggi sfruttare ogni occasione per fare TURISMO, che significa pure soldi e occupazione., con le nostre bellezze paesaggistiche, monumentali, con la nostra Cultura e la nostra Storia. Quindi, AVANTI CON I CELTI e buon divertimento a suon di cornamuse!
Vorrei pure sommessamente ricordare all’Assessore Sciapichetti che abbiamo a due passi da Macerata la Cappella Palatina di Carlo Magno, unico monumento rimasto (e rimaneggiato) di Aquisgrana. Che era qui da noi, prima che il Barbarossa trafugasse le (presunte) spoglie di Carlo Magno ad Aachen in Germania. Città che su Carlo Magno e la fasulla Cappella Palatina ci fa affari d’oro. Quindi, un po’ di attenzione della Regione su San Claudio non sarebbe male.