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Il sindaco Corvatta alla cerimonia del 25 Aprile
Sergio Marzetti
Un sindaco che divide e non unisce». Non è piaciuto al consigliere di Ncd Sergio Marzetti il discorso fatto dal sindaco di Civitanova Tommaso Corvatta per il 25 aprile. Secondo il consigliere d’opposizione, l’unico della minoranza presente alla cerimonia, è stata una scelta poco opportuna quella di leggere la lettera choc del cittadino neofascista contro i rom, una lettera carica di odio razziale e incitamento alla violenza (leggi l’articolo) . «E’ assurdo – commenta Marzetti – dare inizio a un discorso celebrativo, dando lettura di una lettera insulsa e frutto del delirio di una singola persona. Chiunque l’avrebbe cestinata senza darle dignità pubblica in un contesto solenne come la ricorrenza della Liberazione, lo ha fatto Corvatta, sorprendendo tutti e probabilmente anche lo stesso personaggio che l’ha scritta. Non si può prendere a pretesto quella lettera per adombrare il sospetto che Civitanova sia una città dove covano sentimenti razzisti».
«Non è vero – continua il consigliere – e non sono le quattro righe disarticolate e senza senso di un esaltato a dare spunto per un intervento che dimostra come il sindaco non abbia capito né i civitanovesi né lo spirito del 25 Aprile, che deve essere la festa degli italiani che amano la libertà e rispettano la Costituzione. Quanto ai rom citati, quello dei civitanovesi contro di loro non è razzismo ma rifiuto di chi non ha rispetto per nessuno, crea disagio e senso di insicurezza, ruba, sporca e vive senza regole. Da sempre partecipo alle cerimonie del 25 Aprile, ma non posso non esprimere la mia profonda delusione per questa celebrazione».
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Quella lettera è stata ” come li cavoli a merenna “. Perfettamente d’accordo che Corvatta e non solo, non abbiano capito i Civitanovesi, anche se mia impressione è che non hanno mai cercato né di capirli e né di sentirli. Ma che impressione poi, certezza assoluta, senza dover fare il solito riassunto delle cose non fatte e di quelle malauguratamente fatte o meglio disfatte!
Poiché la ricorrenza della Festa della Liberazione è diventata la pecetta che i traditori (politici ladri, corrotti e inganna popolo) dello spirito della Resistenza si appiccicano al bavero una volta in 365 giorni dell’anno, al punto che l’autentica partigiana di 87 anni – NUNZIA CAVARISCHIA – che la guerra di liberazione l’ha autenticamente fatta, ha denunciato come una messa in scena che nulla ha a che vedere con i suoi compagni di lotta che hanno combattuto e sono morti, la lettera letta dal sindaco Corvatta (ammesso che non sia una provocazione scritta ad arte) c’entra come i cavoli a merenda con la Resistenza. Il provocatore senza nome è della stessa razza di quegli idioti che hanno contestato la brigata partigiana ebraica…
I rom possono essere ladri, spacciatori di droga e mendicanti pieni di soldi, ma fra di loro ci sono alte percentuali di individui onesti e pacifici, ha hanno nel cuore l'”intima bontà dell’uomo” che Anna Frank riconosceva ad ogni essere umano… Pure i rom sono finiti nelle camere a gas.
Quindi, guardiamo al lato positivo di questi “diversi” da noi per civiltà, pronti a difenderli dalle angherie razziste, ma nel contempo non giustificandoli quando commettono reati, in nome del multiculturalismo e dell’antirazzismo.
Il 25 Aprile rappresenta la data in cui il nostro paese si è liberato da tiranni e oppressori, e ha posto fine a teorie politiche e culturali della superiorità della razza, dell’antisemitismo, dell’odio per i diversi, leggasi gay, per i cattolici, per i comunisti e per i rom, tutte le persone che appartenevano a quelle categorie politico culturali, di etnie e diversità furino cremate nei lager nazisti e il fascismo italiano contribuì a questo. Se Corvatta ha letto questo lettera ha fatto bene ci ha detto che il fascismo non è morto, e che bisogna vigilare e trasmettere la storia affinché ciò non avvenga più. Non capisco Marzetti che teme di essere diviso, e mi chiedo da chi? Questa sua preoccupazione riportata da altri media pone seri interrogativi, se intende dividere lui dai fascisti non vedo perché si opponga, se intende che Corvatta voglia dividere i civitanovesi non vedo pure perché si opponga in quanto Corvatta non generalizza , ma fa un preciso riferimento a singola persona e a fatti avvenuti in città da parte del uso disinvolto di alcune strutture pubbliche come sede politica di un noto gruppo di estrema destra.