di Monia Orazi
Sarà firmato il prossimo 30 marzo in Regione, il protocollo di intesa tra i sindacati e la proprietà della Antonio Merloni Cylinder Ghergo Group, produttrice di serbatoi esterni per gpl. Salvi i posti di lavoro, previsto l’incremento della produzione. E’ questo il risultato dell’incontro che si è tenuto ieri pomeriggio nel Comune di Matelica, tra il sindaco Alessandro Delpriori, il proprietario Luciano Ghergo, le rappresentanze sindacali, Fabio Montile della Regione. Le tre sigle sindacali, Fim, Fiom e Uilm, però annunciano due giorni di sciopero per il 29 e 30 marzo in attesa della definizione del protocollo d’intesa. I dipendenti avevano scioperato già lo scorso 7 marzo (leggi l’articolo), contro la mancanza di chiarezza della proprietà, che aveva annunciato la vendita della vecchia linea produttiva da 50 mila pezzi l’anno, per sostituirla con una più piccola da seimila pezzi, giudicata più adeguata al mercato italiano, da parte dei proprietari, previsti anche nuovi investimenti.
L’INCONTRO – Ghergo ha annunciato un incremento della produzione, per l’attivazione di una linea di rigenerazione di serbatoi esterni già presenti, che a suo dire avrebbe un potenziale tra i 50 ed i 100 mila pezzi l’anno, confermando la volontà di conservare i posti di lavoro, anche nell’incontro di due giorni fa con l’assessore regionale Loretta Bravi. Il sindaco Alessandro Delpriori ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’accordo raggiunto, che salvaguarda i posti di lavoro e l’ultima grande realtà produttiva matelicese di medie dimensioni. Potranno ora iniziare le operazioni di smontaggio della vecchia linea.
I SINDACATI – In una nota le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm specificano che «le istituzioni comunali hanno garantito il massimo impegno per il mantenimento della destinazione d’uso ad attività produttiva industriale, per tutto l’attuale perimetro aziendale in caso di future cessioni di porzioni dello stesso che la riorganizzazione del sito potrebbe generare», richiedendo «cronoprogramma, sia dello smontaggio della vecchia linea che del montaggio dei nuovi impianti e la coincidenza dei tempi al fine di attenuare i disagi economici per i lavoratori, ordine di acquisto degli impianti (produzione e verniciatura), con clausola di non rescissione, definizione di strumenti quali ammortizzatori sociali per la tutela retributiva dei lavoratori, affiancati a percorsi di formazione e riqualificazione professionale dei dipendenti». Al termine dell’incontro, l’assemblea dei lavoratori, ha deciso la totale astensione dall’attività lavorativa per le giornate del 29 e del 30 marzo (con presidio il 29 marzo ai cancelli dello stabilimento a partire dalle ore sei e con manifestazione il 30 marzo alle ore 9 in Regione), in attesa dell’esito dell’incontro tra istituzioni locali, regionali, azienda e organizzazioni sindacali e a supporto della definizione del protocollo di intesa promesso.
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In una nota le organizzazioni sindacali Fim, Fiom e Uilm specificano che “le istituzioni comunali hanno garantito il massimo impegno per il mantenimento della destinazione d’uso ad attività produttiva industriale, per tutto l’attuale perimetro aziendale in caso di future cessioni di porzioni dello stesso che la riorganizzazione del sito potrebbe generare”, richiedendo “cronoprogramma, sia dello smontaggio della vecchia linea che del montaggio dei nuovi impianti e la coincidenza dei tempi al fine di attenuare i disagi economici per i lavoratori; ordine di acquisto degli impianti (produzione e verniciatura), con clausola di non rescissione ;definizione di strumenti quali ammortizzatori sociali per la tutela retributiva dei lavoratori, affiancati a percorsi di formazione e riqualificazione professionale dei dipendenti”. Al termine dell’incontro, l’assemblea dei lavoratori, ha deciso la totale astensione dall’attività lavorativa per le giornate del 29 e del 30 marzo (con presidio il 29 marzo ai cancelli dello stabilimento a partire dalle ore sei e con manifestazione il 30 marzo alle ore 9 in Regione Marche), in attesa dell’esito dell’incontro tra istituzioni locali, regionali, azienda e organizzazioni sindacali e a supporto della definizione del Protocollo di Intesa promesso.