di Gabriele Censi
(Foto di Lucrezia Benfatto)
Sciopero riuscito alla Teuco, la grande maggioranza dei dipendenti ha aderito alle prime due ore di astensione dal lavoro delle otto proclamate da Filctem-Cgil, Femca- Cisl, Uiltec-Uil. Solo in pochi, per lo più amministrativi, tra i fischi dei colleghi hanno varcato i cancelli dello stabilimento di Montelupone. I circa 250 dipendenti, divisi tra l’azienda principale e la Cpl, la cooperativa che si occupa della logistica, vogliono avere risposte sul proprio futuro. Il cambiamento di proprietà dello scorso giugno con l’ingresso della Certina Holding all’80% era stato accettato dalle rappresentanze sindacali con la speranza che la continuità sarebbe stata anche garantita dal mantenimento del 20% in quota agli storici proprietari, la famiglia Guzzini. In realtà gli impegni presi non prevedevano voli pindarici ma tre anni di perdite programmate con attenzione ai costi e il proseguio dei sacrifici dei lavoratori, già sottoposti, a licenziamenti e ammortizzatori sociali negli ultimi anni. Il piano industriale prevedeva il pareggio nel 2018, ma già quest’anno l’obiettivo sarà raggiunto nel consolidato attraverso una strategia finanziaria: la costituzione di una nuova azienda con 4 milioni di euro di capitale apportata grazie alla maggiore valutazione di beni.
“Non cresce il fatturato e oggi è a forte rischio il futuro dei lavoratori – dice Vincenzo D’Alessandro, Filctem-Cgil– non ci è chiara la strategia né quando e quanto sarà investito da Certina, l’unica certezza e il rinnovo del contratto di solidarietà”. “Ci aspettavamo un coinvolgimento da parte dell’azienda – interviene Silvio Francia della Femca- Cisl – che ha avuto anche una settimana di tempo per convocare un tavolo dopo il rinvio dello sciopero, causato dalle note vicende di cronaca di Sambucheto. “Non ci arrendiamo al fatto che ci vengono presentati solo dati economici e operazioni finanziarie – dice Manuel Broglia, Uiltec-Uil – Siamo tutti pronti a sacrifici ma con la clausola di vedere un futuro, questa è un’azienda troppo importante per il territorio che deve rimanere protagonista sul mercato, ci vuole un’assunzione di responsabilità”.
Al centro Francesco Fiordomo e Rolando Pecora
Due sindaci questa mattina sono accanto agli impiegati e alle tute blu che sventolano le loro bandiere. Il primo ad arrivare è Francesco Fiordomo di Recanati: “La richiesta dei lavoratori è chiara, vogliono un confronto per trovare una soluzione, è anche un atto di amore per l’azienda. Cercheremo di favorire in qualche modo questo incontro. La Fimag (Guzzini) ha dato dimostrazione di grande attaccamento alla Teuco in questi anni mettendo milioni di euro nel capitale ma oggi l’interlocutore è un altro”. “Ero sindaco 20 anni fa quando godemmo della grande capacità imprenditoriale di Virgilio Guzzini – dice l’attuale primo cittadino di Montelupone Rolando Pecora -. Era una garanzia. La Certina ci rassicurò che avrebbe mantenuto la produzione qui e faremo tutto quanto possibile per far sì che questo accada”.
La produzione è altalenante alcuni reparti hanno commesse altri no, c’è chi riesce a lavorare solo due o tre giorni a settimana. “Abbiamo indetto questo sciopero a malincuore – dice il delegato sindacale Andrea Marincioni – ma alla fine dell’anno avremo un esubero di personale ancora più alto. Ci è stato detto che dovevamo fidarci del 20% della famiglia Guzzini ma non li abbiamo più sentiti. La Certina Holding qui in Italia non è andata tanto bene”. “Oggi con noi dobbiamo contarne uno in più”. Vincenzo D’alessandro ha ricordato con commozione quando al tavolo dello scorso giugno con lui c’era Bartolomeo Schibeci, segretario generale regionale della Femca Cisl, scomparso prematuramente per una brutta malattia. “Volle partecipare nonostante era già in gravi condizioni di salute e di lì a pochi giorni sarebbe morto, parlava di futuro, nonostante tutto, con grande passione, ed è ancora idealmente presente in questa battaglia”
Da sinistra Manuel Broglia, Andrea Marincioni, Vincenzo D’Alessandro e Silvio Francia
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Conosco bene, forse devo dire conoscevo bene la realtà della TEUCO. Ci trovavi passione, competenza, responsabilità. Non è stato sufficente per rispondere alle sfide di un mercato cambiato e alla perdita della guida che l’aveva ispirata per decenni . Un augurio di cuore a chi è rimasto di mantenere la dignità del lavoro e di non disperdere una eredità di cui dovremmo essere orgogliosi.
C’è una forte domanda nel settore del risparmio energetico, nell’edilizia. La Teuco non potrebbe investire diversificando la produzione e producendo articoli termocoibenti?