di Claudio Ricci
Suap Giorgini: il Consiglio di Stato ci mette una pietra sopra e stavolta definitiva. Il complesso industriale di circa 130mila metri cubi che sarebbe dovuto sorgere nella frazione di Piediripa a Macerata non si farà. Con una sentenza risalente a due giorni fa il massimo organo decisionale in materia di controversie amministrative ha respinto il ricorso in appello alla sentenza del Tar che il 23 maggio 2012 aveva ritenuto inammissibile per tardività l’impugnativa dell’Industria Giorgini e della Giorgini Claudio. Nel ricorso le imprese Giorgini avevano chiesto l’annullamento della delibera approvata il 12 ottobre del 2010 con cui il Consiglio comunale diceva no alla variante del piano regolatore richiesta dalla ditta di materiali edili ed elettrici per nuovi insediamenti in contrada Valleverde a Piediripa.
Un no espresso nettamente dal Consiglio comunale (leggi l’articolo) – non senza contrasti politici anche all’interno della stessa maggioranza – con 35 voti favorevoli alla delibera strenuamente difesa dal sindaco Romano Carancini agli albori del suo primo mandato e caldeggiata da una grossa fetta dell’opinione pubblica che si mobilitò – anche attraverso comitati di cittadini – per scongiurare la realizzazione dell’insediamento industriale a Piediripa. Allora Cronache Maceratesi condusse una battaglia di informazione capillare e costante sui risvolti politico-amministrativi della vicenda. Oggi il capitolo definitivo di una saga iniziata nel 2007 con la richiesta da parte delle Giorgini del cambio di destinazione dell’area che era stata accolta positivamente sia dalla Conferenza dei servizi che da parte della maggioranza e del gruppo Pd di allora. Alla base della decisione dell’amministrazione diversi fattori: tutela della viabilità, contrasto con le scelte della pianificazione territoriale, aggravi del carico urbanistico di Piediripa, no all’insediamento di industrie inquinanti, pericolose o moleste ed esigenza di salvaguardare i reperti storico-architettonici esistenti in zona (in particolare nel vicino complesso monumentale dell’Abbazia di San Claudio).
Le imprese Giorgini fecero ricorso e il Tar lo rigettò per tardività. Con l’attuale sentenza il Consiglio di Stato ha invece ritenuto il primo appello ricevibile e ammissibile, ma infondato nel merito con le seguenti motivazioni: «l’ esito positivo della Conferenza di servizi non è in alcun modo vincolante per il Consiglio comunale, il quale, siccome organo titolare della potestà pianificatoria, resta pienamente padrone della propria autonomia e discrezionalità, potendo discostarsi dalla proposta di variante e respingerla».
«Dopo tanto tempo c’è la soddisfazione rispetto ad un obiettivo che fu l’inizio della “nuova storia” 5 anni fa – commenta il sindaco Carancini – Una battaglia che fece sentire vicina la scelta del sindaco ai cittadini che vivevano con grande preoccupazione quella vicenda. Oggi vince la città che in quel momento si unì alle scelte politiche dell’amministrazione come purtroppo spesso non si riesce invece a fare. Dal punto di vista personale c’è soddisfazione per un risultato su cui abbiamo lottato molto da condividere con tutti i maceratesi».
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Come non ricordare tutta la vicenda??
Dopo un’iniziale poco coinvolgimento (nelle prime battute sembrava, almeno, essere piuttosto tiepidino su tutta la questione) il Sindaco prese di petto tutta la situazione e fu paladino della contrarietà all’ipotesi del cmplesso industriale.
Ed in tanti pensarono a Macerata che, se il buon giorno si vede dal mattino, potevamo essere sulla strada giusta (chi si ricorda ancora lo slogan: “una nuova storia”) per un cambio di passo, per una visione diversa della città e della sua vivibilità.
Ed in tanti pensarono che, forse, in questa città (da quarant’anni addormentata sulla collina) finalmente potevano esserci tutte le premesse per un futuro diverso e migliore….
Ma la strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni e, dopo questo (unico e solo ed irripetibile) scatto di reni, il resto è stato di una desolazione assoluta.
Purtroppo una rondine non fa primavera e l’erigersi a paladino, contro la Suap Giorgini, resta purtroppo un caso isolato.
aggiungerei che le prime sentinelle ad avvisare di questo scellerato piano sono state alcune associazioni di Macerata e gruppi singoli di persone attente a cosa sta va succedendo. Il sindaco Carancini e c. sono arrivati dopo.