De Luca insieme al sindaco Corvatta
Civitanova: sindaco e forze dell’ordine si incontrano per la questione sicurezza. Questa mattina il primo cittadino Tommaso Corvatta ha ricevuto la prima visita del neo dirigente del commissariato, il vice questore aggiunto Ciro De Luca. Già capo del commissariato di Fermo proviene dalla dirigenza dell’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Macerata. Un colloquio cordiale per una prima analisi delle principali problematiche relative alla sicurezza in città. «Ho fatto a De Luca i miei migliori auguri di buon lavoro – dice Corvatta – ho trovato una persona di grande esperienza, disponibile ed attenta alle criticità del territorio. Ho assicurato la nostra massima disponibilità a fornire tutta la collaborazione necessaria, nelle rispettive competenze, per garantire il più ampio presidio del territorio compatibile con le risorse umane a disposizione. L’incontro di oggi è solo il primo passo del dialogo costante che intendiamo proseguire con il commissariato civitanovese».
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Ci vorrebbero ronde, composte di: 1 poliziotto, 1 vigile urbano, 1 finanziere, che girano per le strade della città. Eventualmente anche in borghese.
E’ troppo grosso il problema della sicurezza, troppo difficile da controllare anche perché a volte chi ne parla, non da quelle garanzie che un cittadino si aspetta, non entra nell’ottica giusta per vedere come meglio si possono affrontare certi problemi. E poi la sicurezza, oramai esula completamente da incontri che non prevedono la presenza di tutti i cittadini. Di dare una sferzata a quei signori che rappresentano lo Stato a Roma e che dovrebbero per prima cosa fornire uomini e mezzi e stipendi appropriati a chi fa un lavoro così rischioso. Di certo, non è che con l’aumento delle difficoltà economiche a cui vanno incontro una gran parte degli abitanti nei ghetti abitati da stranieri o dai ghetti di italiani disoccupati che ci si può aspettare una mano tesa. L’Italia checché ne dica Pinocchio, sta diventando una latrina, dove molti di noi fanno la loro parte seppur minima a renderla tale. Se Ceriscioli ci chiude gli ospedali, perché fare tanto bla bla inutile che al massimo può portare temporaneamente ad una piccola tregua ma sempre pronta ad esse nuovamente rimossa. Si va da lui a parlare a diecimila occhi. Se Corvatta o chi per lui, il giorno prima parla di Crematorio non più necessario e il giorno dopo dice che si farà e che non parlerà più con cittadini che per ovvi motivi non sono favorevoli e non perché lo vogliono indispettire ma perché Corvatta passa e i civitanovesi restano e i danni provocati da scellerate decisioni anche essi restano. Parliamo di sicurezza, quando ti tagliano l’acqua per cinque euro, o ti sbattono in mezzo alla strada perché per ” capriccio ” le persone non possono più pagare l’affitto o chi ti dovrebbe proteggere ti toglie il lavoro perché deve essere dato ai soliti amici. e tanti tanti tanti casi che non vengono gestiti e per ignoranza e per menefreghismo e per altre finalità magari elettive. ( qui elettive non sta per insostenibili leggerezze dell’essere o per doti culturali di spessore ), hai voglia di parlare di sicurezza. La sicurezza deve essere un punto di arrivo non di partenza. Possiamo renderla più efficiente, più repressiva, ma dall’altra parte della barricata si può diventare più efficienti più cattivi ecc. Certo, cominciamo ad isolare le bestie, quelle che derubano vecchietti, li picchiano, li scippano e il giorno dopo, liberi di ricominciare, ed qui che come con Ceriscioli si va a parlare a diecimila occhi con il giudice che li rimette in libertà, considerando queste bestie come gli innocui seppur affamati classici ladri di polli o di mele. Parliamo di sicurezza dopo che Renzi ha riportato la schiavitù nelle fabbriche. Il sindacato non avrebbe dovuto permettere questo e anche con Renzi un discorsetto a trentamila occhi perché poi ci sono gli scontri con le forze dell’ordine.