di Leonardo Giorgi e Federica Nardi
«Prima di dare la mia versione dei fatti devo confrontarmi con il mio avvocato. Non si può sentire una sola campana, sono state scritte tante stupidaggini». Così Haxel Gazzella, il giovane di 28 anni, originario di Macerata, che si trovava con Chiara Scirpoli a Siviglia nella casa in cui la giovane è morta nella notte tra il 12 e il 13 dicembre. Il giovane ha deciso di spezzare il silenzio degli ultimi giorni, parla di una sua verità di una sua versione di quanto successo a Siviglia che però intende raccontare dopo essersi consultato con un legale. «Così che possa venire fuori la verità e non “una” verità – dice a Cronache Maceratesi –. Per ora sto semplicemente scrivendo la mia tesi sul mal assunto accaduto. Non capisco questo accanimento mediatico verso di me». I familiari della 23enne vogliono vederci chiaro su cosa sia successo alla giovane, le autorità spagnole, dopo l’autopsia, parlano di una intossicazione da qualche sostanza.
Mentre «un inquilino della casa dove è stata trovava morta la ragazza (in calle Rojas Zorilla, ndr) dice che quella notte ha sentito dei rumori venire dalla stanza, è andato a bussare ma il ragazzo che era con Chiara gli ha detto che era tutto a posto» aveva spiegato l’avvocato Matteo Murgo, che assiste la famiglia. «Le cose che finora sono emerse rimangono ancora da verificare, il nostro legale sta ancora lavorando per presentare l’esposto alle autorità spagnole» dice Giovanni Ciuffreda.
Haxel Gazzella vive in Spagna da diversi anni, quando torna in Italia sta a casa del padre, a Urbisaglia. «Non ho idea di dove si trovi mio figlio – dice Maurizio Gazzella –. Ho provato in tutti i modi a sentirlo. Ma Haxel ha la sua vita ed è difficile contattarlo. Al momento non so se stia ancora in Spagna. E in ogni caso non capisco l’accanimento della stampa nei suoi confronti, il suo coinvolgimento nella vicenda è ancora da chiarire». Anche un vicino di casa di Haxel racconta che è molto tempo che non si vede in paese. «Non lo conosco personalmente – commenta il vicino – ma posso dire che da tanti anni vive in Spagna ed ogni volta che torna qui, arriva in camper e parcheggia davanti casa del padre».
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Beh, se deve consultarsi con un avvocato prima di parlare, sembra chiaro che voglia “aggiustare” la sua dichiarazione per farci sapere una versione costruita ad hoc solo per comprometterlo il meno possibile. La verità non la sapremo mai.
Se la sfortunata ragazza è passata per il Pronto Soccorso ci dovrebbe essere “traccia” di quanto eventualmente rilevato (eventuali esami, accertamenti, eventuale diagnosi, ecc.): si potrebbe intanto partire da li….
Franco che ne sai? Certe cose non si possono sapere.
Daniele, se non ci fossero cose da nascondere non avrebbe bisogno dell’avvocato. Poi un opinione la posso sempre avere penso, ci sono trasmissioni televisive su casi come questi, in cui parlano per ore fior fiori di opinionisti.
Ma una ragazza sana senza problemi di salute non muore così dall’oggi al domani è anche se si fosse sentita male penso che ci sia tutto il tempo per chiamare un pronto intervento, nella migliore delle ipotesi c’è una omissione di soccorso…comunque qualcosa di poco chiaro c’è e non si può morire a 24 anni…