Un Dante inedito all’università di Macerata: più anziano di 9 anni e autore di una versione aggiornata di un passo dell’Inferno. Il sommo poeta è stato “tradito” proprio nel luogo dedicato alla cultura, e nell’aula che gli è stata intitolata al dipartimento di Studi umanistici in corso Cavour. Avrebbe avuto i natali, secondo la targa che ne ricorda l’anno di nascita e morte, nel 1256. Significa nove anni prima della data reale: il 1265. Certo, potrebbe essere solo un errore di battitura. Ma non lascia dubbi la citazione di uno dei più conosciuti passi dell’Inferno, quello in cui Ulisse racconta a Dante come convinse i suoi uomini a riprendere il largo verso un destino inesorabile: “Fatti non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e canoscenza”. Che all’università di Macerata diventa: “Nati non foste a viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza”. E dire che è risaputo che questo è l’anno in cui si celebra il 750esimo anniversario della nascita del Sommo poeta. Giusto questa mattina l’università e le scuole superiori hanno celebrato Alighieri con un evento che ha visto protagonista proprio uno studente della facoltà di Lettere di Macerata (leggi l’articolo), che ha recitato a memoria il canto di Paolo e Francesca.
(Fe. Nar.)
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Fatti non foste a viver come bruti,
ma per seguir virtute e canoscenza.
Indi, seppur tirandovela, o bruti,
dovete constatar vostra insipienza.
Così ridotto avete il bel Palazzo
dell’itala cultura e della scienza,
divenendo di tutti gran sollazzo.
Niun ch’abbia segnalato ‘l grave errore:
niun che si sia sdegnato, in quello sguazzo.
Né uno studente e manco un professore.
Così la nostra Atene se ne va:
tra movide, spocchiette e disonore.
E questa – amici – è… l’Università…
Con ogni probabilità non vi è errore. La lapide è indubbiamente riferita non all’Alighieri, ma a Dante, il famosissimo Dante che gestiva negli anni ‘ 60, ’70 e una parte degli ’80 il Collegio Bartolo da Sassoferrato con l’attigua mensa. Sono convinto che la lapide sia dedicata a lui e i “bruti” sono gli studenti che in quei favolosi anni ( come il sottoscritto ) frequentavano la mensa anche per vedere l’affollamento delle dolcissime ragazze ( matricole e non, con minigonne e non ).
Anche la virgola dopo la parola ‘cultura’ riportata nell’articolo di CM è di troppo.
Solo l’errore è vita, la conoscenza è morte. Tutti possiamo fare un erore.
Un errore è scusabile, magari chi ha battuto la data o la frase si è imbrogliato (quante volte capita di copiare male un numero telefonico e ti aspetti che risponda Carlo, ed invece è uno di Bari che si chiama Francesco??? 🙂 )
Ma due errori, nella stessa targa, mi sembrano un pò troppi…
Magari è stato lo stesso che ha scritto lo svarione sulla vela dell’orologio (di palstica) di Piazza: anche lì c’era un errore non da poco…
Per Pavoni. Tuttavia sbagliando talvolta, se si ha la pistola, si spara.
come disse Heidegger a Wittgenstein: chi fa falla e chi non fa sfarfalla.
Purtroppo, caro Franco Pavoni, non stiamo parlando del Bar Mocambo ma della Facoltà di Lettere e Filosofia, nella targhetta di un’aula dedicata proprio al poeta maltrattato (il quale, a sua volta, non è propriamente uno sconosciuto…).
Complimenti, bella figura.
La risata aumenta la secrezione di catecolamine ed endorfine, il che a sua volta aumenta l’ossigenazione del sangue, rilassa le arterie, accelera il cuore, abbassa la pressione sanguigna con effetti positivi sulle malattie respiratorie e cardiovascolari. In più aumenta la risposta del sistema immunitario.
La data è giusta. Trattasi del gemello di Dante, nato nove anni prima. Il parto fu lungo anche se indolore.
L’umanesimo che innova.
I’m loving it
Danni collaterali della Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano che hanno voluto elevare agli altari tutti in modo indiscriminato.
A proposito di “erori”:po’ e non pò.
(Non copritemi di manine rosse)
Più problematica la citazione della data, in quanto per questa si è trattato di un refuso: se non si riportano le parole esatte, che citazione è?!