di Laura Boccanera
Non si arresta l’onda polemica dopo l’errore sulle visure camerali che hanno portato il Movimento 5 Stelle e il comitato “No crem” a confondere due ditte omonime insinuando l’ombra della criminalità organizzata sulla realizzazione dell’impianto di cremazione (leggi l’articolo). Corvatta annuncia denunce. Torna a replicare e a chiedere una maggiore chiarezza, senza «arrampicarsi sugli specchi», il titolare dell’azienda Altair Srl, inopportunamente citata come in compartecipazione con gruppi finanziari poco leciti.
L’AZIENDA. Paolo Zanghieri, titolare della ditta che costruisce crematori, dalla sua sede in Piemonte ha preso visione della rettifica comparsa sul blog dei grillini, ma non si ritiene soddisfatto. Infatti, pur ammettendo l’errore i pentastellati cercando di giustificare il fraintendimento e puntano il dito contro il Comune, accusandolo di una inesattezza nella delibera che avrebbe provocato la confusione. «In realtà la ditta Altair Srl citata nella delibera del Comune è priva di partita Iva ed è riportata come avente sede legale a Domodossola e non a Valdossola – scrivono i grillini – da ciò può essere incorso l’errore che vede la Altair Srl, citata dal Movimento 5 Stelle nell’articolo, esistere ma essere solo omonima della ditta Altair Srl oggetto della delibera». Nel ruolo di difensore e a chiarire ancora una volta le cose è Zanghieri che si rivolge direttamente al consigliere capogruppo Pier Paolo Pucci: «Posso capire che lei non voglia fare brutta figura per aver operato in modo approssimativo però questo chiarimento peggiora la situazione. La società Altair Srl oggi ha sede legale e amministrativa a Villadossola in provincia di Verbania e fino a qualche mese fa aveva solo sede legale a Domodossola sempre in provincia di Verbania. Villadossola e Domodossola sono due comuni confinanti. La delibera del Comune di Civitanova è corretta. Non credo che la società alla quale state facendo riferimento (collegata alla famiglia Coral, che ribadisco non conosco e non giudico) abbia sede a Domodossola, comune di 17mila abitanti in alta Valdossola, dove per altro io sono residente e dove Altair per mezzo di una società di scopo controllata la Altair progetto Srl gestisce un impianto crematorio, uno dei quattro di cui siamo concessionari in Piemonte. Questo vostro maldestro chiarimento getta ombre sulle nostre aziende di Domodossola ed in Piemonte. Avete fatto un pasticcio, quindi cortesemente ammettete gli errori fatti chiedendo scusa senza arrampicarvi sugli specchi».
I GRILLINI. Nel frattempo però il dibattito sul no all’impianto va avanti e questa sera il sindaco incontrerà gli esponenti del movimento No crem che hanno mostrato qualche frizione all’interno, con l’uscita di Amedeo Regini dal comitato. Alberto Mobili, coordinatore dei No crem, cerca il dialogo, si scusa e prende le distanze dai partiti: «Non vogliamo e non dobbiamo essere accomunati con l’operato di nessun partito, nello specifico in questo caso del Movimento 5 Stelle, in quanto i contenuti della nostra conferenza stampa erano diversi nella sostanza. Ribadiamo di non essere terroristi mediatici e vogliamo solo rapportarci con la cittadinanza come abbiamo fatto finora e riportare la sua volontà alle istituzioni con le quali cerchiamo e abbiamo sempre cercato, un leale e costruttivo confronto per il bene comune e in particolare di Civitanova Alta pur ribadendo le ragioni del no».
SINDACO. Chi invece non sembra intenzionato a mollare e a giustificare l’errore è il sindaco Tommaso Corvatta che sebbene si mostri più indulgente verso il comitato, tanto da decidere di incontrare i suoi esponenti seppur fra opinioni discordanti all’interno della maggioranza, spara invece a zero sui grillini annunciando la possibilità di adire alle vie legali: «Trovo desolante l’atteggiamento del locale Movimento 5 Stelle – dice il sindaco – i seguaci di un pluricondannato che invoca ai quattro venti il suo martirio, mentre tutti gli altri, appena lambiti da un’indagine giudiziaria, sono delinquenti degni della forca, dovrebbero avere la virtù dell’equilibrio, se non quella dell’intelletto. Invece, non contenti del doppio pesismo che applicano da una parte al loro leader e dall’altra a chi non la pensa come loro, nella loro inevitabile rettifica alle deliranti accuse formulate contro due imprese, hanno trovato il modo di giustificarsi prendendosela con la delibera del Comune, che era invece corretta. Siamo a due “toppate” per la stessa vicenda. Stupisce inoltre la leggerezza di chi, di fronte ad un errore madornale e ad una diffamazione evidente, si limita a liquidare la vicenda come un semplice errore, come se accusare di collusioni con la criminalità organizzata persone e imprese senza alcuna ombra fosse una banale svista. Per questo, riteniamo doveroso valutare l’opportunità di un’azione giudiziaria».
PD. Sulla vicenda si registra anche la posizione del Pd che interviene tramite il segretario Mirella Franco: «Gravissimo quanto accaduto sulla vicenda del crematorio, emblema e conferma di un modo di fare politica basato su falsità e sulla macchina del fango che ha ormai avuto il sopravvento sul confronto serio e sul rispetto degli interlocutori. Il M5S, con il suo paladino Fabio Bottiglieri in testa, e Amedeo Regini hanno sparato via internet e in una conferenza stampa la notizia fasulla che la ditta interessata a realizzare il crematorio avesse connessioni con il malaffare. Questo tipo di opposizione è inutile e dannoso soprattutto per i cittadini che vedono le loro ragioni sacrificate agli interessi di maldestri politicanti. Vittima della bufala non è solo la verità, ma anche il comitato No Crem, stanno creando un clima giacobino di caccia alle streghe, di caccia all’untore, di presupposta superiorità morale».
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Aggiornamento delle 21,45
Amedeo Regini in merito alla sua posizione nel comitato precisa. “Apprendo ora leggendo Cronache Maceratesi che mi sarei dimesso dal Comitato No Crem. Non solo non ho mai pensato di dimettermi ma assieme ad altri componenti del Comitato ci siamo riuniti oggi alle 12.30 per stilare un comunicato stampa”.
La notizia in realtà era stata desunta dalle parole del presidente del comitato No crem Alberto Mobili che contattato ieri sera aveva dichiarato ” Amedeo Regini parla e pubblica a suo nome e non a nome del comitato”.
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Ma autodenunciati per completa incapacità di fare il sindaco democraticamente!
Ah, non è difficile diventare un pluricondannato. Sono sufficienti due condanne.
Amedeo Regini in merito alla sua posizione nel comitato precisa. “Apprendo ora leggendo Cronache Maceratesi che mi sarei dimesso dal Comitato No Crem. Non solo non ho mai pensato di dimettermi ma assieme ad altri componenti del Comitato ci siamo riuniti oggi alle 12.30 per stilare un comunicato stampa”.
La notizia in realtà era stata desunta dalle parole del presidente del comitato No crem Alberto Mobili che contattato ieri sera aveva dichiarato ” Amedeo Regini parla e pubblica a suo nome e non a nome del comitato”.
ALCUNI CHIARIMENTI E SCUSE ALLA DITTA ALTAIR S.R.L
Noi del MoVimento 5 Stelle siamo persone e come tali POSSIAMO SBAGLIARE. Siamo però persone serie, la faccia ce la mettiamo e diciamo sempre la verità, ci scusiamo quindi con la Altair s.r.l. e con il suo Presidente Paolo Zanghieri.
Ma andiamo per ordine.
Innanzitutto è apparso su un giornale cartaceo di oggi (18-0-2015) un articolo dove il Sindaco si rammarica poichè il Comitato “No Crem” avrebbe, secondo lui, preso per oro colato quello che noi abbiamo scritto sul nostro sito. Purtroppo è una opinione soggettiva ed errata. Il MoVimento 5 Stelle è un MoVimento politico. Il comitato “No Crem” è un insieme di cittadini. Non vi è stato nessun passaggio di documenti da noi a loro e da loro a noi. La loro posizione e la nostra si sono sviluppate autonomamente, ed anche il reperimento di documenti. Non tenti quindi il nostro Sindaco di sminuire la loro protesta in quanto politicizzata, o di sminuire il nostro MoVimento facendoci passare da gente disposta a tutto pur di prender voti. Gli ricordo che beccata dagli agenti a distribuire volantini in prossimità dei seggi elettorali, cosa assolutamente proibita, è stata la consigliera del PD Mirella Franco, proprio quella che ci fa la predica sopra in questo articolo.
Nella delibera in oggetto, come precisa il Presidente della Altair srl c’è la sede legale giusta del mese in cui fu fatta la delibera, che essendo però cambiata ad oggi alla visura risulta diversa. Nella delibera in oggetto non c’è la Partita Iva, cioè l’identificativo che invece è il parametro univoco e fisso. Questo NON COSTITUISCE ASSOLUTAMENTE UNA SCUSANTE, L’ERRORE FATTO E’ E RIMANE GROSSOLANO. Non si può però accusare noi del MoVimento 5 Stelle ed i “No Crem” di aver tramato chissà che cosa o i “No Crem” di prendere i documenti da noi. Abbiamo semplicemente preso la stessa cantonata facendo le visure. Noi pubblicando la notizia sul nostro sito, loro poco dopo in conferenza stampa.
Detto questo passiamo alla nota dolente. La ALTAIR srl ha ragione, ed il presidente di tale ditta Paolo Zanghieri, ha fatto bene ad inviare le e-mail con le rettifiche da fare nel tono serio che leggete, poiché la rettifica andava fatta ed alla svelta. Al contrario di quello che sostiene Corvatta, la questione non è stata affatto trattata con leggerezza, tanto è vero che l’articolo in questione è stato pubblicato sul nostro sito per circa dieci ore, appena ci siamo resi conto del grave errore abbiamo subito cercato di rettificare la notizia, e non è stata fatta chiaramente alcuna conferenza stampa. Domani sabato 19-09-2015 saremo sul Corso di Civitanova Marche con nostri volantini informativi che contengono sempre notizie vere. La prima notizia vera sarà che abbiamo commesso un ERRORE GROSSOLANO, e scusandoci con la ditta in questione, ribadiremo la sua totale estraneità ai fatti citati nell’articolo incriminato apparso sul nostro sito. Detto questo la Altair s.r.l ed il suo Presidente Paolo Zanghieri decideranno cosa fare come è loro diritto e come meglio credono.
COSA FARANNO CORVATTA ED IL PD QUANDO AVRANNO FINITO DI SVIARE IL DISCORSO DAL VERO PROBLEMA?
Una piccola boccata di ossigeno questo maldestro incidente nel quale siamo incappati noi del MoVimento 5 Stelle, che per due o tre giorni darà respiro a questa “armata brancaleone” che ci amministra.
Il nostro errore nella vicenda dell’impianto di cremazione sicuramente non cancella quello che è successo al cantiere CivitaPark, dove l’Amministrazione del sindaco Corvatta ha permesso ad una persona che era già stata arrestata, di continuare il cantiere sebbene avesse portato per 3 volte 16,8 milioni di polizze false in Comune (per un totale di 50,4 milioni) a garanzia delle opere pubbliche, di proseguire i lavori senza polizze valide, di lasciare al comune un conto di 400.000,00 euro di ICI/IMU NON pagata. Corvatta ha poi assegnato sia i lavori che la gestione del Palas senza bando. Ha lasciato tale cantiere senza tecnico comunale incaricato al controllo per circa un anno e mezzo, ed infatti dopo questo periodo si è scoperto l’uso di materiali fuori capitolato.NON ha mai chiesto la certificazione anti-mafia e lo ha fatto solo dopo richiesta protocollata del MoVimento 5 Stelle, e dopo che il soggetto in questione era uscito dalle società. Il soggetto in questione è poi stato arrestato nuovamente questi giorni per bancarotta fraudolenta ed altri reati. Questi sono gli imprenditori che Corvatta ha fatto lavorare nel più grande cantiere di Civitanova Marche, quello del Cuore Adriatico-Fiera-Palas. E ci si vanta pure! E quando ha inaugurato il Palas al fianco di questo tizio, si è commosso ed ha pianto. La persona in questione è Mauro Mattucci, già sospettato di collusioni con la camorra. Il sindaco Corvatta è riuscito a dichiarare alla stampa, non so con quale faccia, che “Mattucci ha sempre pagato tutti………gli ho espresso la mia solidarietà”. Purtroppo per Corvatta noi del MoVimento 5 Stelle, di questa vicenda,invece, NON facciamo alcuna rettifica o smentita perchè è tutto vero, anzi aspettiamo che gli enti di controllo facciano il loro lavoro in maniera più approfondita. A noi Sindaco Corvatta non serve inventare nulla. Lei ha già intrattenuto rapporti con un bi-arrestato permettendogli di spadroneggiare quì a Civitanova Marche e facendo di quel cantiere il contrario di quello che aveva scritto sul suo programma elettorale.
Rimango basita dalla decisione di querela che il sindaco Corvatta sembra voglia prendere nei confronti dei grillini x un errore che poteva capitare a tutti, non sono esenti da certi errori nessuno, chissà quante volte è successo in precedenza a i consigli comunali che si sono succeduti negli anni passati.
I problemi sono ben altri, di quelli vi dovete interessare non le cavolate, e poi sarà la ditta che si sente danneggiata ad intervenire con querele no Corvatta, già ci sono abbastanza debiti con gli avvocati, non bastano?
aggiornamento delle 4,19. ….. mentre tutti gli altri, appena lambiti ( sinonimi: appena toccati, accarezzati, sfiorati ) da una indagine giudiziaria, sono degni della forca…… Troppo spassoso, che vuoi commentare, fa quasi tenerezza.
@ TUTTI
Vorrei suggerire agli utenti due letture. La prima è questa
http://www.ilmattino.it/PRIMOPIANO/CRONACA/mattucci_pescara_arresti/notizie/1546582.shtml
Dopo aver letto questa tornate su questo stesso giornale e leggete il seguente articolo dove l’imprenditore Franco Sagretti, che ha partecipato al cantiere Civita Park (Cuore Adriatico-Fiera) , ha lasciato sotto un lungo commento dove da la sua versione di cosa è accaduto, ne vale la pena.
https://www.cronachemaceratesi.it/2015/09/18/flussi-sospetti-da-banca-marche-la-replica-di-sagretti/705774/