di Marco Ribechi
Il gender divide l’ordine degli psicologi delle Marche. In risposta al recente intervento del presidente Luca Pierucci, (leggi l’articolo), che si era pronunciato in seguito al Family Day organizzato il 20 giugno a Roma, un gruppo di psicologi marchigiani ha ritenuto opportuno fare le dovute precisazioni. 18 professionisti che da tempo seguono con interesse scientifico il decreto Fedeli, relativo all’introduzione nelle scuole italiane degli studi di genere e dei progetti finalizzati a contrastare le discriminazioni, ha redatto una nota in cui prendono le distanze dalle dichiarazioni dal presidente dell’ordine.
«Ci teniamo innanzitutto a precisare che gli “studi di genere”, maturati entro una prospettiva costruzionista e culturalista, sono soltanto una delle possibili interpretazioni della complessa questione dell’identità sessuale umana. Tale opzione ritiene che i generi siano interamente una costruzione culturale, dipendente dalla dimensione storica, dai dispositivi di potere e dai condizionamenti. In altre parole, la teoria che deriva da tali studi sostiene che l’identità di genere sia un effetto della cultura e che il substrato biologico, cioè l’essere maschio o femmina, non abbia alcun peso. Pierucci invece afferma che l’identità di genere è “anche” socialmente costruita, ammettendo quindi che esiste un ruolo della natura, il che sconfesserebbe la teoria del genere sin dal suo fondamento. Il presidente dell’ordine inoltre sa che esistono all’interno della comunità scientifica posizioni diverse e critiche nei confronti degli studi citati. Se dunque tutti condividiamo l’obiettivo della lotta contro le discriminazioni, crediamo sia non solo legittimo, ma addirittura un dovere della comunità scientifica, chiedersi e dibattere su quale sia il metodo opportuno per combattere le discriminazioni. Riteniamo che tale eterogeneità di posizioni dovrebbe essere considerata e valorizzata, specie da chi ricopre una carica istituzionale e dunque parla non a titolo personale, ma con la pretesa di rappresentare l’intera comunità degli psicologi».
Altri dubbi vengono espressi sul gender poiché, si legge nella nota, alcuni principi vengono affermati senza avere un fondamento scientifico: «Nella teoria denominata gender si pongono numerosi principi, alcuni dei quali sostenuti dalla tradizione psicologica, altri invece semplicemente affermati e fatti passare per verità dimostrate scientificamente, che invece contrastano non solo con il buon senso, ma con una letteratura psicologica di più di un secolo. Come psicologi abbiamo il dovere di occuparci del sano sviluppo delle nuove generazioni e quindi ogni proposta di lavoro dovrebbe essere vagliata attentamente dalla comunità scientifica, anche da quella marchigiana, soprattutto se tocca tasti delicati della natura umana. Il ddl Fedeli invece è il frutto del lavoro silenzioso di un gruppo di associazioni, che non ha coinvolto in maniera adeguata la comunità degli psicologi».
Raccolte anche le preoccupazioni di una parte della cittadinanza che da mesi sta facendo una feroce battaglia alla teoria: «Riteniamo che non debba essere sottovalutata la preoccupazione di molti concittadini – si legge a conclusione della nota – dato che solo grazie ai movimenti popolari i suddetti progetti sono stati bloccati, come è accaduto ad esempio per i fascicoli redatti dall’Unar (ufficio anti discriminazioni razziali), la cui diffusione stava per avvenire all’insaputa di tutti (genitori in primis) nelle scuole italiane. Con il suo comunicato Pierucci ha abdicato alla sua posizione di neutralità e si è apertamente schierato con alcuni a scapito di altri. Pertanto gli chiediamo di correggere le sue dichiarazioni, precisando che si tratta di sue opinioni personali e non del parere dell’intera comunità degli psicologi marchigiani».
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Uno scisma che passerà sicuramente alla storia.
Alla follia non c’è più limite!!
Il Presidente marchigiano dell’Ordine non ha fatto altro che allinearsi ad analoghe prese di posizione da parte dell’Ordine di altre Regioni (Lazio e Puglia in particolare), oltre a ricalcare la posizione dell’Associazione Italiana di Psicologia, molto chiara e netta sulla cosiddetta “ideologia gender”:
http://www.aipass.org/files/AIP_position_statement_diffusione_studi_di_genere_12_marzo_2015(1).pdf
Per chi vuol sapere cosa sono veramente gli “Studi di Genere” e a cosa mirano, consiglio questo link:
http://www.ais-sociologia.it/sezioni/studi-genere
Quanto al “dibattito”, nella Comunità Scientifica è continuo su qualunque tema che abbia rilevanza scientifica. Ma non si basa su opinioni, bensì su “studi” condotti con metodologie riproducibili e i cui dati siano confrontabili tra loro. I 18 “dissidenti” dovrebbero argomentare scientificamente le loro perplessità e non limitarsi a riprendere tesi che sembrano essere uscite direttamente dai convegni di Amato (che peraltro è un giurista: che c’azzecca con argomenti che riguardano la psicologia, la pedagogia, l’antropologia e la sociologia?). Per chi ha buona volontà, a titolo di esempio riporto il link a un lungo ma argomentato articolo che riguarda una parte di questi Studi, quelli sulle famiglie omogenitoriali. Tanto per capire che in ambito scientifico si può mettere in discussione qualsiasi tesi solo sottoponendosi al severo giudizio della Comunità Scientifica e non solo perché “non si è d’accordo”:
http://www.huffingtonpost.it/giuseppina-la-delfa/studi-omogenitorialita-guida-perplessi_b_6752998.html
Giù le mani dai Bambini!!!!!
Follia, follia.
Cosa ancora più sconcertante è vedere come CM partecipi ormai quasi attivamente a questa crociata di propaganda per mostrare queste folli teorie come normali…
Spero che servano più delle strampalate idee di qualche psicologo da strapazzo…
e meno male che questi autorevoli “scienziati” affermano di avere ” il dovere di occuparsi del sano sviluppo delle nuove generazioni”.
MECOJONI !!
Infatti è scientificamente dimostrato che pigliarlo nel c— aiuta lo sviluppo nei giovani.
Vero?
Con questa storia stanno toccando veramente il fondo e nn si rendono conto che scatenaranno una guerra. ..e io sarò in prima linea. …anche xche ho un bimbo di 3 anni che a settembre andrà alla materna e sono veramente preoccupato x il suo futuro. …fate quello che cazzo vi pare ma nn toccate i bambini. …
Nessuno vieta a psicologi, psichiatri e sociologi di discutere sul Gender, né che si tengano lezioni ai genitori e a chi vuole “illuminarsi” sui diritti degli “invertiti” di essere alla pari con i “normali”. Sì, perché gli omosessuali non possono fare figli con quelli dello stesso sesso e quindi diventa un crimine, almeno per i pederasti, affittare un utero per poi portarsi a casa una innocente neonato, che vorrebbe essere tra le braccia di una madre, o di una femmina, da poter chiamare “mamma”. Poiché tutti si riempiono la bocca del diritto individuale, dovrebbero prima di tutto porsi il problema del diritto del neonato e della di lui mamma dall’utero in affitto
Il problema è POLITICO. Infatti, il PD, con Sel e col M5S, che ha firmato la proposta di legge Scalfarotto che democraticamente ci chiuderebbe la bocca al solo nominare gli omosessuali e la diversità omosessuale, come ci sta chiudendo la bocca con la precedente legge contro il razzismo, per cui al solo nominare la qualifica di “africano” è come se si dicesse “sporco negro, torna in Africa”, – ripeto – il PD è la mosca cocchiera che vuole, con la legge Fedeli, firmata dai soli senatori del PD, omosessualizzare i nostri figli e i nostri nipoti.
Mia nipote Francesca, di un anno e due mesi, per le linee guida dell’OMS per il Gender per i bimbi da zero a 4 anni, dovrebbe essere informata sulla “gioia e il piacere di toccare il proprio corpo”, essere informata sulla “masturbazione infantile precoce, la scoperta del proprio corpo e dei propri genitali”, informata sul “fatto che la gioia del contatto fisico è un aspetto normale della vita di tutte le persone”, infornata su “tenerezza e contatto fisico come espressione di amore e affetto”. Tralascio il “gioco del dottore” e sull’aiuto ai bambini di sviluppare “la curiosità rispetto al proprio corpo e quello altrui”.
Questi esperti che hanno redatto le linee guida dell’OMS per il Gender nelle scuole sono dei pazzi psicotici, oppure dei depravati sessuali.
Il PD ha commesso un tremendo errore con la sponsorizzazione del Gender, poiché è andato contro la REALTA’ di tutti i genitori (e dei nonni) “normali”. Di ciò ne godranno elettoralmente la LEGA e FRATELLI D’ITALIA, apertamente schierati contro il Gender.
Il PD può fare tutte le leggi che vuole, ma sarà il popolo a decidere di difendere i propri figli (e nipoti), Ero presente alla conferenza di Amato a Civitanova Marche, La foto sopra esposta è di un genitore che era a tre metri da me e che stava urlando alla psicologa femminista, o dell’Arcigay, che “non avrebbe fatto mettere le mani sulla figlia di 4 anni”. Se non ci fosse stata la polizia in divisa e in borghese, i genitori presenti avrebbero cacciato dalla sala in maniera poco ortodossa gli urlanti provocatori dei gay e delle femministe.
La cosa più grave è che la storia del Gender voluto da LGBT (lesbiche, gay, bisessuali e transgender) danneggerà gli omosessuali, che ne sono già preoccupati, perché avrà una reazione dei genitori e degli individui sani secondo gli intendimenti riproduttivi della Natura.
Ciò che occorre agli omosessuali sono sedute di psicoterapia, con le quali rimuovere le cause inconsce della loro (e mia) predisposizione al piacere omosessuale.
La follia è l’allarmismo ingiustificato che stanno diffondendo i sostenitori di un attacco gender. L’unica risposta possibile a questi 18 e ai genitori impauriti è quella già data da Luca Perilli nel primo commento.
Ma il tutto si può anche sintetizzare così: ci sono 18 pareri personali di 18 psicologi che vanno contro la posizione ufficiale delle associazioni degli psicologi.
Sono 18 opinioni concordi e legittime, ma restano opinioni personali: non si può certo far passare come opinione personale quella di Pierucci, che invece è posizione ufficiale, vagliata dalla comunità scientifica.
Le opinioni personali sono quelle di questi 18.
Ma tutto dipende dalla definizione (sbagliata in partenza) che questi 18 danno di “teoria gender”. Questi 18 psicologi affermano che esisterebbe una teoria gender che sostiene una cosa assurda (la biologia non conta!) e poi, a quel punto giustamente, sostengono che la teoria gender dica una cosa assurda. E ci mancherebbe! Certo che è assurda! Peccato che non ci sia nessuno serio che sostiene davvero quell’assurdità! Peccato che la teoria gender proprio non esista in termini scientifici.
E allora cosa criticano? Criticano una loro paura, forse. Parlano in base a un pregiudizio ideologico, forse. In base a una cosa che sta nella loro testa, ma non nella realtà. Buffo che proprio degli psicologi non sappiano riconoscere un bias cognitivo, Ma può capitare, per carità.
Per chi è interessato, In logica si tratta della fallacia dello straw man (https://it.wikipedia.org/wiki/Argomento_fantoccio)
PS
Lasciando perdere ciò che i 18 psicologi dicono del DDL Fedeli (si vede che non è il loro campo), facciamo una prova. Questi 18 psicologi sanno citare una sola fonte scientifica (cioè passata per pubblicazioni con peer review) che sostenga davvero quel che è scritto nell’articolo e cioè che “il substrato biologico, cioè l’essere maschio o femmina, non abbia alcun peso”?
Ancora Andrea Ferroni non ha capito che sulla vicenda del Gender nelle scuole, imposta dall’alto e senza la minima consultazione dei genitori, che per i diritti costituzionali sono essi ad educare i figli come meglio credono, ci sarà uno scontro durissimo e forse pure violento. Genitori e nonni si mobiliteranno al momento opportuno. Perfino di cattolici non saranno così buonisti e sottomessi, come l’olografia li dipinge. Politicamente avremo l’appoggio di Lega e Fratelli d’Italia, che non è poco, a cui si uniranno i cattolici del Centro. Che ricambieremo con il voto.
A Civitanova Marche gli strateghi del PD hanno mandato avanti le truppe cammellate delle femministe e forse dell’Arcigay. Se ci fossero stati quelli dei centri sociali, ascari al soldo della Sinistra, forse si sarebbe venuti alle mani. Mancavano esponenti cittadini di primo piano: sindaco e vicesindaco. Per il PD è una gatta dura da pelare. Sanno di avere commesso un errore, ma non sanno come uscirne. Poi il PD si mette a fare la verginella, esibendo libricini “innocenti” dell’area Gender messi all’Indice dalle amministrazioni di centrodestra.
Se il PD (non parlo di Sel allo stremo e del M5S che ci perderà voti) fosse leggermente più saggio, abbandonerebbe l’idea di imporre il Gender nelle scuole, limitandosi a proporlo nelle sedi del PD e dell’Arcigay, con l’obiettivo di indottrinare i genitori disposti a farsi indottrinare.
MA, I BAMBINI LASCIATELI FUORI DALLE MATTANE DI QUALCUNO CHE VUOLE COL GENDER FARE OCCUPAZIONE E QUATTRINI.
I pro gender saranno cmq spazzati via con un soffio di vento…sono infatti patetici ed inoffensivi…..
Non li considero proprio….
Sono il nulla cosmico….
finalmente. mi aveva sconcertato che l’intera categoria di psicologi potesse così acriticamente assumere la stessa posizione, e non è difficile immaginare quale, davanti a certe idee a dir poco stravaganti circa l’idea di insegnare ai bambini di 3 anni a sentirsi maschi o femmine a secondo del momento e della voglia.
abbiamo delle teste pensanti, quindi, che si allineano solo alla loro testa e non, come invece ha impropriamente fatto il presidente pierucci, alla posizione (e, ripeto, non è difficile immaginare quale) dei presidenti degli ordini di lazio e puglia, oltre che al pensiero dominante impositivo, italiano, europeo e occidentale.
adesso, come minimo, pierucci deve dimettersi. perchè quando parla il presidente di un ordine professionale, corre l’obbligo specificare se lo fa a titolo strettamente personale o in rappresentanza di un’ intera categoria.