Ruba i soldi delle merendine all’istituto d’arte Cantalamessa di Macerata, scoperto e arrestato: in manette il maceratese Niki Piersanti. Il giovane, 31 anni, già condannato in passato per reati di furto, è stato sorpreso alle 21 di ieri notte mentre si trovava davanti al cancello della scuola di via Cioci dalla polizia. Gli agenti erano intervenuti sul posto dopo che era scattato l’allarme. Piersanti ha cercato di allontanarsi ma è stato prontamente bloccato dagli agenti. Addosso gli sono stati trovati 160 euro, denaro che il giovane aveva rubato poco prima dai distributori di merendine e bevande. Cinque quelli che Piersanti ha scassinato dopo essere entrato nella scuola forzando un maniglione antipanico. Il giovane è stato arrestato e messo ai domiciliari. Questa mattina la convalida dell’arresto in tribunale.
(Gian. Gin.)
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dai l’avranno arrestato solo una decina di volte ormai…
Io ci metterei in galera insieme a lui anche il Presidente del Gus e Dirigenti dell’assistenza sociale del comune di Macerata perché, insieme, l’anno scorso l’ ha fatto camuffare come studente facendogli prendere una casa in affitto, quando quella casa èra destinata con tanto di annunci ai Studenti.
Creando molti problemi ai proprietari .
Beh, questo è un furto che dovrebbe fare storia nella Giurisprudenza, in quando i giudici verranno chiamati a sentenziare tenendo conto si della personalità criminale dell’imputato ma sopratutto di come sia stato commesso il misfatto. Se il giovane traviato, si è limitato a rubare solo i soldi, si potrebbe pensare che il colpaccio sia stato fatto per rubare denaro per eventuali acquisti di beni di conforto come sigarette, liquori ecc.
Però, l’impianto accusatorio cambierebbe se lo sciagurato avesse detratto anche merendine e affini. Qui si aprirebbe almeno un diverso scenario: ” il predone entrato per rubare le merendine perché costrettovi dai morsi della fame, una volta trovatosi davanti alla possibilità di fare un prelievo in denaro, non abbia resistito e quindi agito di conseguenza. Sebbene sempre di furto si parli, il giudice dovrebbe tenere conto se il movente, sia stata la cupidigia o la necessità. Sembra una sciocchezza, ma a volte è qui, sull’applicazione o meno delle attenuanti che si gioca l’entità della pena.
signor Micucci, vediamo se il giudice terrà conto anche di queste altre aggravanti…
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/2009/02/17/152253-rubava_televisori_rivenderli_internet.shtml
http://laverabestia.org/read_post.php?id=425
https://manola3.wordpress.com/2007/11/09/sevizie-al-proprio-cucciolo/
ovviamente qeusto è solo un piccolo estratto di quello che solamente su internet si può trovare digitando il nome di questa “brava” persona…. faccia le sue dovute considerazioni.
Il caso di Niki Piersanti è l’emblema dell’ipocrisia che regna in materia di tossicodipendenza.
Niki – posso scriverlo perché lo conosco, perchè ho inutilmente cercato di aiutarlo, perché ero amico di suo padre e perchè la notizia è di dominio pubblico da tempo – è tossicodipendente da eroina da numerosi anni, e, in quanto tale, al fine di procurarsi i soldi per le dosi giornaliere, ha effettuato più volte piccoli furti, per i quali più volte è stato arrestato ed incarcerato.
Senza convinzione ha effettuato alcuni tentativi di recupero, usando il metadone ed entrando ed uscendo da varie comunità terapeutiche, ad ogni uscita riprendendo l’attività dei piccoli furti, sempre uguali: credo che la Questura ed i Carabinieri riconoscano ormai la sua firma nelle scene del “crimine”.
L’ipocrisia sta nel fatto che, per i tossicodipendenti consolidati qual è Niki, si fa finta di credere che siano in grado di esprimere liberamente la propria volontà e quindi possano decidere liberamente se entrare o no in una comunità terapeutica per avviare un serio percorso di recupero.
In realtà così non è, perché dipendenza (almeno quella forte e consolidata, che dura da anni) significa schiavitù, significa capacità di intendere ma incapacità di volere, significa tendere debolmente ad un’uscita dal tunnel senza però avere la forza necessaria per riuscirci.
Ecco, in questi casi io penso che imporre un obbligo di cura non sia una scelta antidemocratica e poco rispettosa della volontà individuale, penso invece che sarebbe il bene di questo sfortunato ragazzo e sarebbe un modo per tutti noi per uscire realmente dall’indifferenza e dall’ipocrisia.
Però le leggi vigenti non lo consentono: la scienza medica descrive esattamente cosa significa dipendenza, ma le leggi non sono conseguenti, perché fanno finta di trovarsi dinanzi a persone libere di decidere, benché siano schiavizzate dalla sostanza.
mmmm recidivo eh?
qui aveva 25 anni
http://www.ilrestodelcarlino.it/macerata/2009/02/17/152253-rubava_televisori_rivenderli_internet.shtml
qui nel 2013 aveva già 15 furti in attivo
http://www.ilmessaggero.it/MARCHE/macerata_furti_nelle_scuole_e_in_ateneo_in_carcere_il_ladro/notizie/253717.shtml
Quando sarà il prossimo?
Dal profilo fb si evince anche una simpatia con alcuni centri sociali
https://www.facebook.com/niki.piersanti
Gus, centri sociali, mmm
Chissà se è uno dei fattoni che abitualmente visita la gus crack house vicino casa mia….
Principi, per il cane,quindici anni di carcere con obbligo giornaliero di spazzare escrementi canini, felini, umani e anche alieni. Per la droga, dato che gli ha devastato il cervello a tal punto, l’oblio a S.Patrignano. Solo quelli che non escono più guariscono.
Non si può effettuare il TSO (trattamento sanitario obbligatorio)?
Il TSO non risolve nulla, perché dopo qualche giorno di sedazione in ospedale si viene rimandati a casa, e si riparte con la consueta routine.