Sconto all’Adriatica pubblicità,
l’opposizione presenta un esposto

CIVITANOVA - Giovanni Corallini e Claudio Morresi inviano alla Corte dei conti la delibera con la quale si concede una dilazione di pagamento. "Una diminuzione di 6.500 euro ad un'azienda e le altre pagano rialzi del 150%"

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Giovanni Corallini consigliere comunale Libera

Giovanni Corallini consigliere comunale Libera

Arriva alla Corte dei conti un esposto a firma Giovanni Corallini e Claudio Morresi. I due consiglieri di centrodestra hanno inoltrato alla magistratura contabile un documento relativo alla rateizzazione per l’Adriatica pubblicità sul canone dovuto al comune. La società aveva accumulato un debito con l’ente per il mancato versamento del canone 2015 e in parte di quello 2014. Il dirigente però decide di rateizzare l’importo di 90.752 euro che il Comune deve riscuotere, ma anziché applicare penale e interessi di legge, viene applicato solo un interesse ridotto. In sintesi il Comune avrebbe dovuto ricevere dalla rateizzazione 6.534 euro e invece ne incassa solo 172. Tutta l’intricata vicenda è spiegata da Giovanni Corallini della civica Libera che parla di sconti fatti alla società mentre le altre aziende sono costrette al pagamento intero. «L’anno scorso l’assessore al bilancio ha aumentato l’imposta sulla pubblicità fino al 150% e a causa di questo massacro, molte attività, loro malgrado, hanno rimosso le insegne o comunque hanno pagato i corposi aumenti – dice Corallini – da un lato quindi l’amministrazione ha messo mano nelle tasche dei cittadini, mentre un trattamento differente è stato concesso all’Adriatica Pubblicità». Corallini spiega che da convenzione la società deve versare entro il 31 dicembre di ogni anno gli oneri al Comune per l’anno successivo. «Nel 20Arriva alla Corte dei conti un esposto a firma Giovanni Corallini e Claudio Morresi. I due consiglieri di centrodestra hanno inoltrato alla magistratura contabile un documento relativo alla rateizzazione per l’Adriatica pubblicità sul canone dovuto al Comune. La società aveva accumulato un debito con l’ente per il mancato versamento del canone 2015 e in parte di quello 2014. Il dirigente però decide di rateizzare l’importo di 90.752 euro che il Comune deve riscuotere, ma anziché applicare penale e interessi di legge, viene applicato solo un interesse ridotto. In sintesi il Comune avrebbe dovuto ricevere dalla rateizzazione 6.534 euro e invece ne ha incassati solo 172. Tutta l’intricata vicenda è spiegata da Giovanni Corallini della civica Libera che parla di sconti fatti alla società mentre le altre aziende sono costrette al pagamento intero.13 però non versa il canone per il 2014, dilungandosi a versare degli acconti tra novembre e dicembre 2014 per la somma di 23.440 euro a fronte dei 63.440, quindi con un ritardo di 11 mesi – aggiunge Corallini –  sebbene il disciplinare dell’accordo preveda la clausola che in caso di ritardo del pagamento, dopo 15 giorni, il concessionario decade dalla concessione, questa clausola il Comune non l’ha mai applicata. A Dicembre 2014 quindi il Comune deve ancora incassare 40mila euro a saldo del canone 2014 ed è in scadenza quello per il 2015 pari a 50.752,00 + Iva. L’Adriatica Pubblicità nel frattempo, ad Ottobre 2014, aveva inviato al Comune una lettera in cui lamentava la crisi economica generale, l’aumento delle imposte e il comune anziché applicare la decadenza con una delibera vota la rateizzazione con una serie di benefici, non vengono applicati gli interessi per i ritardati pagamenti, per il canone residuo del 2014 viene applicato un beneficio nel computo degli interessi, per l’anno 2015 non viene applicato l’aumento del canone di concessione. Per cui facendo le somme arriviamo a 6.500 euro circa di sconto».

(l.b.)



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