La vita di un grande educatore del Novecento, il sacerdote milanese don Luigi Giussani, verrà presentata sabato prossimo 18 aprile, alle 17.30, all’auditorium dell’Iis “Leonardo da Vinci” di Civitanova. L’occasione dell’incontro nasce dalla pubblicazione del libro “Vita di don Giussani”, edito dalla Rizzoli e scritto dal giornalista Alberto Savorana. All’incontro, promosso dal movimento di” Comunione e Liberazione” e da “Arca centro culturale”, parteciperà Carmine di Martino, docente di Filosofia teoretica all’Università di Milano. Insieme a lui ci saranno tre personalità di Civitanova: don Mario Colabianchi, parroco dell’unità pastorale Cristo Re-San Pietro e giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Piceno, la professoressa Carla Sagretti, già preside dell’Iis “Da Vinci”, Francesco Sagripanti, neuropsichiatra e presidente dell’Asssociazione Dantesca civitanovese. Il saluto della città verrà portato dal sindaco Tommaso Claudio Corvatta (l’incontro ha ricevuto il patrocinio del Comune).
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Bel libro, agiografico quanto basta, che puo’ essere letto anche come documento sui cambiamenti nella societa’ e nella chiesa del secondo novecento. Alla presentazione maceratese di qualche mese fa, al cineteatro Don Bosco, il prof. Adornato sdogano’ Cl : “mi sento accolto…”, “c’e’ una somiglianza antropologica tra voi e i marxisti di una volta…” (risate autoironiche in sala); Andrea Angeli, invece, con la leggera spontaneita’ di chi guarda la provincia natia dagli aerei intercontinentali, attacco’ ad alzo zero l’operazione Coop-Salesiani e si chiese: “dove e’ finito il bellissimo campo di calcio di quando eravamo ragazzi?” (imbarazzo in alcuni presenti, trattenuto consenso in altri).
“Grande educatore”?
A giudicare dai frutti, non direi. Comunione e Liberazione si è contraddistinta per le sue posizioni retrive sulle questioni etiche e sociali, per la sua spregiudicatezza nell’ambito economico e finanziario, mentre, nelle questioni politiche, ha appoggiato gli esponenti che univano una notevole spregiudicatezza alla propensione alla corruzione (Andreotti prima, Berlusconi poi).
Singolare, poi, la considerazione, al limite della venerazione, di CL per il suo fondatore, i cui testi sembrano formare oggetto di studio più della stessa Bibbia.