Quando la luce trasforma la realtà
Le illusioni del videomapping

MACERATA CITTA' CREATIVA - Il mondo dell'arte luminosa trasforma architetture, superfici e città. I maceratesi Zuth Venanzoni e Luca Agnani raccontano il mondo del mapping digitale che unisce arte e tecnologia in affascinanti giochi ottici.

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video mapping

Il palazzo comunale di Trieste illuminato da Luca Agnani

 

orologi sant'elpidio a mare

Un intervento di Agnani a Sant’Elpidio a Mare

 

di Marco Ribechi

Giocare con la luce, i colori e le immagini. Cambiare la superficie delle cose, le architetture dei palazzi. Creare illusioni ottiche, far interagire persone e proiezioni. Queste sono alcune delle possibilità che nascono dalla commistione di arte e tecnologia, per dirlo in una parola: Videomapping. Proprio questa tecnica di design digitale rappresenta per Macerata una delle carte da spendere in vista della candidatura a “Città Creativa” per l’Unesco (leggi l’articolo). Zuth Venanzoni e Luca Agnani sono due giovani sperimentatori del campo del mapping digitale che da alcuni anni stupiscono con i loro show. «Il videomapping è una tecnica video che, mediante l’utilizzo di proiettori, trasforma una superficie  sia essa di un oggetto, di un edificio, in un vero e proprio schermo su cui proiettare contenuti video 3D – spiega Luca Agnani – Le immagini vengono create a partire dalle caratteristiche delle geometrie della superficie stessa, in poche parole si tratta di un’illusione ottica. I primi esperimenti di videomapping risalgono agli anni 70 in America, ma è solo da alcuni anni che, attraverso una maggiore accessibilità alla tecnologia si è estesa velocemente».

mosca

L’intervento di Luca Agnani a Mosca

Un’arte effimera dunque, non duratura, capace di dar vita per alcuni minuti ad un’architettura raccontando la sua storia con forme e colori nuovi «E’ un po’ come cercare di dare un’anima alle strutture su cui si interviene – continua Agnani – Il mio primo lavoro è stato a Macerata nel 2010 in piazza Mazzini in occasione di Arte Migrante. Nei 5 anni successivi ho avuto la fortuna di poter lavorare su tantissime architetture di tutta Italia, alcune molto importanti come il Duomo di Catania, il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, il ponte di Tiberio di Rimini, il Duomo di Amalfi e il Comune di Trieste. Nel 2013 sono stato selezionato per partecipare al Circle of Light di Mosca, il più grande concorso internazionale di videomapping classificandomi terzo con un lavoro proiettato sul Museo di Arte Contemporanea. E’ stata davvero un’esperienza unica che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con tutte le realtà mondiali e quindi di crescere molto. Nello stesso anno sono stato chiamato dal Van Gogh Museum di Amsterdam ad esporre un video con cui ho animato alcuni dipinti del pittore olandese, questo per dire le grandi potenzialità di questa tecnica».

Mogliano ragno

Ragnatele a Mogliano di Zuth Venanzoni

Come il cinema dei primissimi anni era in grado di stupire e incantare gli spettatori, confondendoli tra realtà e proiezione, così il mapping supera le barriere della percezione ottica, catturando con delle illusioni gli sguardi rapiti del pubblico. «Il mio approccio è molto legato al mondo della notte – spiega Zuth Venanzoni titolare della ditta Lucky Assembler e “proiettaro” del gruppo Antica Proietteria – amo intervenire in spazi chiusi, progettare le superfici e trasformare gli ambienti, che siano di una discoteca, un club o semplicemente un ristorante. Ho scoperto questo mondo grazie all’accademia di Macerata, con i professori Verde e Infante, per questo credo che la realtà più simile al mapping sia la videoscenografia».Il mondo del videomapping è in continua evoluzione, ma è la tecnologia l’elemento fondante per sviluppare la creatività: «Si possono usare moltissime superfici, pareti, ruderi, acqua vaporizzata,  scavi archeologici o modelli realizzati appositamente allo scopo. Alcuni sono narrativi, cioè svolgono un vero e proprio racconto utilizzando le caratteristiche della superficie utilizzata. Altri sono partecipativi e prevedono l’interazione col pubblico. E’ una realtà in continuo sviluppo, purtroppo le tecnologie sono costose e i tempi di progettazione lunghi. Si tratta di manipolare strutture tridimensionali e servono dei mezzi molto affidabili e potenti». Proprio per superare questo limite è fondamentale condividere saperi e tecniche «E’ importante unirsi in dei gruppi dove scambiarsi informazioni. Abbiamo creato il polo formativo Young Vision per fare anche corsi e formazione, inoltre sono attivo nell’Antica Proietteria, un progetto nazionale che racchiude varie realtà organizzando eventi e formazione».

 

van gogh

Luca Agnani al Van Ghogh Museum

 

young vision loro piceno

Zuth Venanzoni per Young Vision a Loro Piceno

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Carioca Water Wall di Zuth Venanzoni

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Zuth Venanzoni sul Teatro delle Muse di Ancona

 



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