di Marco Ribechi
Giocare con la luce, i colori e le immagini. Cambiare la superficie delle cose, le architetture dei palazzi. Creare illusioni ottiche, far interagire persone e proiezioni. Queste sono alcune delle possibilità che nascono dalla commistione di arte e tecnologia, per dirlo in una parola: Videomapping. Proprio questa tecnica di design digitale rappresenta per Macerata una delle carte da spendere in vista della candidatura a “Città Creativa” per l’Unesco (leggi l’articolo). Zuth Venanzoni e Luca Agnani sono due giovani sperimentatori del campo del mapping digitale che da alcuni anni stupiscono con i loro show. «Il videomapping è una tecnica video che, mediante l’utilizzo di proiettori, trasforma una superficie sia essa di un oggetto, di un edificio, in un vero e proprio schermo su cui proiettare contenuti video 3D – spiega Luca Agnani – Le immagini vengono create a partire dalle caratteristiche delle geometrie della superficie stessa, in poche parole si tratta di un’illusione ottica. I primi esperimenti di videomapping risalgono agli anni 70 in America, ma è solo da alcuni anni che, attraverso una maggiore accessibilità alla tecnologia si è estesa velocemente».
Un’arte effimera dunque, non duratura, capace di dar vita per alcuni minuti ad un’architettura raccontando la sua storia con forme e colori nuovi «E’ un po’ come cercare di dare un’anima alle strutture su cui si interviene – continua Agnani – Il mio primo lavoro è stato a Macerata nel 2010 in piazza Mazzini in occasione di Arte Migrante. Nei 5 anni successivi ho avuto la fortuna di poter lavorare su tantissime architetture di tutta Italia, alcune molto importanti come il Duomo di Catania, il Santuario di San Michele a Monte Sant’Angelo, il ponte di Tiberio di Rimini, il Duomo di Amalfi e il Comune di Trieste. Nel 2013 sono stato selezionato per partecipare al Circle of Light di Mosca, il più grande concorso internazionale di videomapping classificandomi terzo con un lavoro proiettato sul Museo di Arte Contemporanea. E’ stata davvero un’esperienza unica che mi ha dato la possibilità di confrontarmi con tutte le realtà mondiali e quindi di crescere molto. Nello stesso anno sono stato chiamato dal Van Gogh Museum di Amsterdam ad esporre un video con cui ho animato alcuni dipinti del pittore olandese, questo per dire le grandi potenzialità di questa tecnica».
Come il cinema dei primissimi anni era in grado di stupire e incantare gli spettatori, confondendoli tra realtà e proiezione, così il mapping supera le barriere della percezione ottica, catturando con delle illusioni gli sguardi rapiti del pubblico. «Il mio approccio è molto legato al mondo della notte – spiega Zuth Venanzoni titolare della ditta Lucky Assembler e “proiettaro” del gruppo Antica Proietteria – amo intervenire in spazi chiusi, progettare le superfici e trasformare gli ambienti, che siano di una discoteca, un club o semplicemente un ristorante. Ho scoperto questo mondo grazie all’accademia di Macerata, con i professori Verde e Infante, per questo credo che la realtà più simile al mapping sia la videoscenografia».Il mondo del videomapping è in continua evoluzione, ma è la tecnologia l’elemento fondante per sviluppare la creatività: «Si possono usare moltissime superfici, pareti, ruderi, acqua vaporizzata, scavi archeologici o modelli realizzati appositamente allo scopo. Alcuni sono narrativi, cioè svolgono un vero e proprio racconto utilizzando le caratteristiche della superficie utilizzata. Altri sono partecipativi e prevedono l’interazione col pubblico. E’ una realtà in continuo sviluppo, purtroppo le tecnologie sono costose e i tempi di progettazione lunghi. Si tratta di manipolare strutture tridimensionali e servono dei mezzi molto affidabili e potenti». Proprio per superare questo limite è fondamentale condividere saperi e tecniche «E’ importante unirsi in dei gruppi dove scambiarsi informazioni. Abbiamo creato il polo formativo Young Vision per fare anche corsi e formazione, inoltre sono attivo nell’Antica Proietteria, un progetto nazionale che racchiude varie realtà organizzando eventi e formazione».
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati
Complimenti e auguri ai due talenti maceratesi del “videomapping” formatisi all’Accademia di Macerata.
Tuttavia, se la città vuole davvero tornare ad essere una “città creativa”, cioè capace di riposizionarsi in modo competitivo sul mercato globale dell’offerta turistico-culturale, fa certamente bene a partecipare all’apposito bando dell’UNESCO pur sapendo che ciò non basta. Quello che serve è la capacità di valorizzare e saper trattenere i suoi talenti, attrezzandosi anche per riuscire ad attrarne degli altri da fuori. In sostanza un vera e propria rivoluzione culturale che porti all’abbandono dell’attuale “mediocritas” che nei decenni ha perso la sua antica “aurea”.
Grandiiiii
Se vi interessa questa forma di espressione artistica questo corso di formazione fa al caso vostro: http://www.risorsecoop.it/index.php?option=com_content&view=article&id=132:young-vision-2015-corso-teorico-e-pratico-di-visual-mapping&catid=36:articolo-rilievo