di Laura Boccanera
Croce Verde contro Croce Rossa. La perdita dell’appalto per i servizi di Villa Pini (leggi l’articolo) finisce in un bisogno di chiarezza per il presidente Cesare Bartolucci che ripercorre la vicenda convocando la stampa e annunciando eventuali azioni legali da discutere con il proprio cda contro la clinica privata. Tutto inizia il 1 dicembre del 2014 quando la clinica privata Villa Pini, che fa capo alla Sanatrix gestioni, interrompe la collaborazione con la Croce Verde per il servizio di trasporto chiudendo un rapporto che andava avanti da 57 anni e affida alla Croce Rossa il servizio. «Siamo stati liquidati senza neanche interpellarci, 57 anni in cui abbiamo avuto un contratto verbale mai contestato e sempre tacitamente rinnovato – afferma il presidente della Croce Verde Cesare Bartolucci – portato avanti nel rispetto delle medesime e consolidate condizioni per mezzo secolo. Mentre i cittadini e le aziende ci aiutano, Villa Pini interrompe un rapporto storico e taglia il cordone ombelicale che la univa alla Croce Verde». Il presidente continua il suo racconto dei fatti, utilizzando una lunga e articolata metafora medica, quella del batterio moraxella catarrhalis e al quale viene accostata la concorrente, per descrivere quanto sta succedendo in merito all’assegnazione dei servizi di Villa Pini. La Croce Rossa non viene direttamente accostata al batterio che cerca di uccidere i batteri buoni per farsi spazio ma il riferimento è palese. Secondo la ricostruzione fornita dalla Croce Verde la stessa chiese, allora, spiegazioni fissando un incontro con Mauro Perugini, direttore sanitario di Villa Pini che però rimandò all’amministratore delegato Enrico Brizioli la scelta. Venne fissato un nuovo incontro a gennaio nella struttura di Montecosaro. «Ma dopo 45 minuti di ritardo senza che nessuno annunciasse il disguido o fissasse un nuovo appuntamento ce ne siamo andati – continua Bartolucci – solo grazie a conoscenze personali siamo riusciti ad avere un appuntamento con Enrico Brizioli a cui è seguita una richiesta di preventivo che fino ad oggi non aveva avuto risposta». Proprio mentre il presidente infatti è con la stampa arriva una raccomandata da Villa Pini che rigetta il preventivo e ritiene «l’offerta non concorrenziale» e richiede un ribasso del 40% rispetto al prezzo indicato nel preventivo. Ferma fin da subito la risposta di Bartolucci: «Il 40% di ribasso è un prendere per il collo, se non per altra parte anatomica – afferma il presidente della Croce Verde – è sottocosto e concorrenza sleale. Discuteremo stasera nel cda se avviare un’azione legale contro Villa Pini». La Croce Verde ha raccolto nel 2014, grazie alla solidarietà dei civitanovesi e alla campagna “Un euro per la Croce Verde” 210mila euro. «Ai civitanovesi – dice Bartolucci – va tutto il nostro ringraziamento».
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E’ la stessa croce rossa con i conti in rosso e che vengono ripianati con le tasse degli italiani?
Mbè se tutto viene deciso o quanto meno controllato da un illustrissimo direttore sanitario anestesita e da un ex delfinuccio, la croce verde può essere serena e non dubitare minimamente che nulla ecce.
Posta che non capita de rtroasse a ji a pja uno de quissi?