«Agostini, stai sereno». Slogan da hashtag per la risposta del senatore Mario Morgoni al “compagno” di partito, l’onorevole Luciano Agostini. Un botta e risposta fra i due big, sponsor di altrettanti candidati differenti per le primarie dalle quali uscirà il candidato presidente della Regione. E la replica del senatore potentino non si è fatta attendere dopo la presa di posizione di ieri di Agostini che istruiva Morgoni sull’ “essere renziano” (leggi l’articolo). «C’è un elemento che identifica in modo molto chiaro l’essere renziani – replica Morgoni – non è il troppo semplicistico criterio anagrafico richiamato da Agostini. E’ il rispetto delle regole. Ad esempio, quando io feci le primarie per il Parlamento, elezioni 2013, gli anti renziani contestarono le regole dopo la gara poiché l’ applicazione delle regole non aveva garantito loro i risultati sperati. L’antirenziano Agostini era uno dei contestatori, postumi, delle regole prima condivise. Del resto Agostini, al ballottaggio delle primarie Renzi/Bersani era tra coloro che promuovevano i respingimenti degli elettori che non rispondevano ai requisiti graditi alla nomenclatura o che al ballottaggio chiedevano il certificato medico come giustificazione per la mancata partecipazione al voto al primo turno. Così anche al congresso regionale del Pd lo scorso anno, lo stesso Agostini, con Ceriscioli, boicottarono quell’ appuntamento spingendo iscritti ed elettori a disertare le urne. Per questo sono certo che Agostini, Ceriscioli e compagnia non rappresentino affatto né il nuovo né il bello del Pd, e per questo spero che gli elettori delle primarie abbiano la saggezza di non affidargli il loro consenso». Morgoni passa poi ad illustrare le motivazioni per le quali sostiene la candidatura di Pietro Marcolini, attuale assessore regionale a cultura e bilancio. «Marcolini con la competenza e il prestigio, con l’esperienza e la serietà – dice – propone gli elementi veri e rari di una nuova politica e di un progetto di governo convincente per la nostra Regione. Con Marcolini abbiamo voluto scegliere il merito, che è un altro concreto elemento distintivo della politica Renziana. Ad Agostini infine , che fu il protagonista memorabile della perdita della Provincia di Ascoli a favore del centrodestra, suggerirei di attingere a fonti più attendibili per quanto riguarda le notizie su Potenza Picena. Apprenderebbe che a Potenza Picena il sottoscritto ha dato l’ anima per far confermare il centrosinistra al governo del Comune. E saprebbe che se tutti coloro che dovevano, avessero dato l’ anima come me forse ce l’ avremmo fatta, ma anche se non ci fossimo riusciti , avrebbero almeno la coscienza pulita come io ho la fortuna di avere».
(l.b.)
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Perfetta ricostruzione del Senatore Morgoni. Aggiungerei, chiedendo all’Onorevole quanto fosse invece realmente consistente il suo impegno per far cambiare verso alla sua città, ovvero Ascoli Piceno. Riuscirà a non “morire di estrema destra” (come si suol dire in termini politici) nel suo paese ? E così i suoi concittadini ?
Strane le regole condivise nel PD per le primarie 2013… non credevo si fosse deciso prima che chi arrivava 4° aveva il posto certo in parlamento a discapito di chi arrivava 2° e 3° (e di tutti coloro che li avevano sostenuti)… Spero non si condividano le stesse regole nell’italicum, altrimenti sarebbe meglio evitare le elezioni e scegliere a sorte i parlamentari.
Un renziano della prima ora, come è vero essere stato un estimatore del PCUS fino all’ultim’ora (1992), Morgoni (morgue) ha un talento infallibile nel saper anticipare il cambiamento per il proprio riciclo, come i cani da tartufo. E’ pur vero, e bisogna capirlo, che in un partito dove da sempre c’è una guerra fra bande, bisogna per forza sviluppare l’istinto della sopravvivenza.
Annatevene a casaaaaaaaaa !!!
Caro Giacomo, forse già lo sai ma non mi disturba ricordarti che se chi arriva secondo e terzo non ha i requisiti ( per il Senato occorrono, ahimè , 40 anni ), subentra il quarto, che appunto ero io. E’ una regola semplice ed elementare e credo non ti sia difficile comprenderla.
Caro Senatore, una risposta del genere me la sarei attesa, peccato io non ricordi che il regolamento delle primarie disciplinasse una ripartizione a priori tra camera e senato, cosa che andava eseguita successivamente alla compilazione della lista regionale basata sui risultati delle primarie. Se così fosse stato, dalla Provincia di Macerata sarebbero stati eletti tre parlamentari invece che due, sarebbero stati i tre più votati nel rispetto delle scelte elettorali, sarebbero stati tutti eletti alla Camera, ma nel rispetto della serietà di quella consultazione e degli elettori che ve ne presero parte.
Detto ciò, Le auguro un buon lavoro dagli scranni di Palazzo Madama, e, più in generale, per ogni politico, anche per quanto riguardano le primarie in corso, mi auguro che il rispetto e la coerenza siano da guida.
Caro Giacomo, ti ricordo , ma penso tu lo sappia già , che io non ho neanche partecipato alla riunione della Direzione Regionale del Partito che doveva compilare le liste per il Parlamento dopo le primarie, a differenza di tutti gli altri interessati che erano li’ a contendersi i posti. Questo perché il rispetto, la coerenza e anche la dignità sono state componenti essenziali della mia educazione ben prima che cominciassi ad interessarmi di politica.
Caro Spinelli, per fortuna non ho mai avuto ne’ la vocazione ne’ il bisogno di riciclarmi , visto che la sopravvivenza non mi è stata garantita dalla politica ma dalla mia attività lavorativa. Avrò fatto molti errori ma sono sicuro di non aver mai fatto una scelta politica per convenienza piuttosto che per convinzione.