“Un cacciatore in meno”
Lettera choc dopo la morte del fornaio
La moglie: “Una cosa orribile”

CESSAPALOMBO - Qualcuno in forma anonima ha spedito per posta una busta con un messaggio che faceva riferimento alla morte di Giampietro Annavini. Il titolare del panificio è stato scambiato per un cacciatore quando era un amante degli animali. Sdegno tra i familiari ancora molto provati per la sua scomparsa. Verrà valutata una denuncia contro ignoti. Gli amici su Facebook pretendono le scuse dell'autore della missiva

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Giampietro Annavini

Giampietro Annavini

 

di Claudio Ricci

Scambiato per un cacciatore e preso di mira senza rispetto per la sua morte. Si aggiunge dolore alla scomparsa di Giampietro Annavini, il fornaio di Cessapalombo ucciso da un colpo di fucile lo scorso 4 febbraio sparato accidentalmente dall’amico cacciatore Ennio Fabbroni (leggi l’articolo). Qualcuno, in maniera anonima, ha fatto recapitare, al panificio di famiglia in via della Repubblica 6, una lettera con scritte queste parole: «Un cacciatore in meno. W la caccia ah ah ah». La frase è stata scritta in stampatello maiuscolo. Un contenuto scioccante che ha colpito la moglie Caterina Marchi e i suoi figli ancora molto provati per la perdita di Annavini. 

«Questo è quanto mi ha consegnato la mia postina oggi – ha scritto Caterina Marchi sul suo profilo Facebook venerdì 30 gennaio alle 15.30 del pomeriggio –  All’autore di questa lettera anonima e a tutti quelli che non hanno capito, vorrei spiegare una volta per tutte che Giampietro Annavini ,non era un cacciatore, anzi era contro la caccia, lui era andato a portare fuori i suoi cani boxer come faceva tutti i giorni, era appena uscito dal canile quando e’ stato raggiunto da una fucilata mortale, quindi chiedo solo un un pò di rispetto per Giampietro che in questo momento si trova due metri sottoterra senza nessuna colpa, e rispetto per me e i suoi figli. Oltre il danno anche la beffa , questo e’ veramente troppo».

Parole piene di dolore e rabbia quelle a cui la moglie affida il suo sfogo e la sua disperazione. Contattata al telefono Marchi aggiunge:«Stiamo valutando la possibilità di sporgere denuncia. La decisione spetterà ai miei figli. E’ stata una cosa orribile, non ce lo aspettavamo».

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La busta con il timbro Bologna

 

Unica traccia lasciata dall’autore del riprovevole gesto è il timbro postale di Bologna riportato sulla busta contenente il messaggio. Innumerevoli i commenti di indignazione di amici e familiari al post della donna. «Vedere questa lettera fa star male – scrive un’amica della Marchi sul social – piango pensando a Giampietro… gente così dimostra di avere così poco cervello. Auguro a questo anonimo personaggio che non gli capiti mai niente di così sconvolgente nella vita, e ora dovrebbe avere il coraggio di mostrare la faccia e chiedere scusa».

annavini

Al coro di sdegno si unisce anche un’altra amica che commenta così il post: «Sono talmente offesa e addolorata per ciò che questa famiglia deve sopportare che non riesco a trovare le parole per questo atto veramente schifoso. Non voglio cedere alla voglia di insultare ti dico solo rifletti prima di fare questi atti eroici».

 

 

 

 

Un carabiniere delimita la zona dove Giampietro Annavini è morto per un colpo di fucile

Un carabiniere delimita la zona dove Giampietro Annavini è morto per un colpo di fucile



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