di Monia Orazi
(foto di Guido Picchio)
San Severino si è fermata questa mattina, per i funerali del piccolo Simone Forconi (leggi l’articolo). Silenzio nel freddo glaciale di un mattino d’inverno, volti attoniti, sguardi tristi e lacrime furtive, niente auto in giro, serrande abbassate, negozi chiusi. Nella cornice di piazza del Popolo, con i monti spruzzati di neve, alle 9 campeggiavano sul palazzo comunale le bandiere a mezz’asta. Anche alla scuola media Tacchi Venturi bandiera a metà. Dal grande portone dell’istituto è uscito lo stendardo della scuola listato a lutto, portato da un alunno. Accanto a lui il preside Sandro Luciani, gli insegnanti e la classe di Simone, la terza E, per primi. Dietro in una fila composte e silenziose le altre classi, oltre un centinaio i ragazzi e le ragazze che si sono ritrovati insieme in corteo. Hanno percorso viale Bigioli fino a giungere nella grande chiesa di San Domenico già gremita di persone. Si sono sistemati sui banchi, i compagni di Simone nelle prime file di sinistra, gli altri nella parte destra. Alle 9,30 sono entrati il sindaco Cesare Martini, il vicesindaco Vincenzo Felicioli, lo stendardo comunale con il drappo nero, insieme ai ragazzi del centro educativo San Paolo, tutti tenendo in mano roselline bianche ed accompagnati dalle educatrici. Hanno voluto salutare Simone con un cartello coloratissimo, cuoricini e frasi toccanti: «Ti ricorderemo sempre per la tua grande tenerezza», «La sera sarai la stella che brilla di più», «Resterai sempre nei nostri cuori». Uno dei sacerdoti presenti ha iniziato a recitare il rosario, le preghiere ben presto lasciano il posto ad un silenzio solenne ed irreale. Tutti gli sguardi si sono girati verso la porta della chiesa, in attesa del feretro di Simone. La gente è continuata ad arrivare riempendo ben presto la lunga navata della chiesa. E’ dovuta arrivare anche la protezione civile con le sedie, per aggiungere altre due file davanti ai banchi per i familiari della piccola vittima. Don Aldo Romagnoli ha invitato le autorità a posizionarsi dietro all’altare, dove si trova il coro, mentre ha spiegato ai ragazzini di restare dove sono: «I ragazzi vanno protetti e non esposti, con le vostre lacrime non siete uno spettacolo».
Tanti sindaci, il consigliere regionale Sciapichetti, l’assessore provinciale Giovanni Battista Torresi nonchè assessori e consiglieri del comune di San Severino e il presidente uscente della Comunità Montana di Camerino hanno sfilato con le fasce tricolori, tra il cero battesimale e l’altare pieno di mazzi di fiori bianchi, posati anche sulla balaustra marmorea di fronte alle prime file. Questa sera in segno di lutto, per la morte drammatica di un bimbo innocente che ha sconvolto tutto il territorio, le luminarie natalizie resteranno spente non soltanto a San Severino, ma come concordato con altri sindaci, anche a Matelica, Camerino, Tolentino e Castelraimondo. Alle 10.10 è arrivata in chiesa la bara di legno chiaro del piccolo Simone, avvolta di margherite bianche con sfumature azzurre. E’ entrata in chiesa tra gli applausi per l’ultimo saluto ad un angioletto che nessuno fino a pochi giorni fa avrebbe potuto immaginare di perdere.
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POVERA ITALIA, GLI SPECIALISTI SONO DEGLI AZZECCAGARBUGLI, CHI DEVE CONTROLLARE NON CONTROLLA…..GLI INNOCENTI PAGANO.R.I.P. PICCOLO, LA SUPERFICIALITA’ TI HA UCCISO.