“Tutti sapevano,
questa tragedia si poteva evitare”
Parla il sindaco Martini

DELITTO DI SAN SEVERINO - Il primo cittadino annuncia di volere andare fino in fondo per sapere dove e chi ha sbagliato. "Meno burocrazia - ha aggiunto - e più umanità". Oggi ha fatto visita al padre di Simone Forconi. Pronto a proclamare una giornata di lutto in città

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Cesare Martini, sindaco di San Severino

Cesare Martini, sindaco di San Severino

di Marina Verdenelli

«Questa tragedia si poteva evitare. I segnali c’erano tutti. Io stesso avevo avvisato le autorità competenti che la donna non stava bene. L’avevo vista camminare in strada da sola. Tutti sapevano. Era intervenuto anche il 118 in casa sua, nei giorni precedenti. Avevamo anche allertato i vigili urbani e le istituzioni preposte. Anche i servizi psichiatrici sapevano e proprio a loro mi rivolgo, occorre meno burocrazia e più umanità» . E’ lo sfogo del sindaco di San Severino Cesare Martini sulla tragedia cha ha sconvolto la sua città il giorno della vigilia di Natale. Il primo cittadino interviene così nell’omicidio del piccolo Simone Forconi, 13 anni, ucciso a coltellate dalla madre Debora Calamai, 38 anni. «I prossimi giorni mi confronterò con tutte le autorità – aggiunge il Martini – per capire se ci sono delle responsabilità e se andava fatto di più. Voglio andare a fondo su come questa vicenda è stata gestita. La mia comunità è sconvolta».
I servizi sociali del Comune seguivano la donna solo per la parte economica, il rimborso dei libri per la scuola e poco altro. La parte sanitaria era affidata esclusivamente al servizio di Salute Mentale di Tolentino dove Calamai era in cura ed era stata anche ricoverata in passato. Questa mattina il sindaco è stato a casa dei familiari del piccolo Simone a portare loro la vicinanza della città e la sua. Una famiglia distrutta. Il giorno del funerale, non ancora fissato perché il corpo del 13enne è stato messo a disposizione della Magistratura per l’autopsia, il sindaco annuncia che proclamerà il lutto cittadino.

Debora Calamai assieme al figlio Simone

Debora Calamai assieme al figlio Simone

«La scomparsa di questo piccolo angelo la vigilia di Natale ci ha gettato tutti nello sconforto – continua il sindaco – stiamo tutti vivendo un momento drammatico. Ho parlato con il papà del bimbo, che ho voluto personalmente incontrare, con la zia e con i nonni. Ho cercato di far sentire loro la vicinanza dell’intera comunità settempedana. Questa famiglia sa che gli vogliamo bene e che non lasceremo mai questo papà solo». Le parole di Martini sono anche a nome di tutta l’amministrazione. «Un bambino bello come il sole. Non si può non essere toccati, non si può non essere scioccati per quanto accaduto – continua il sindaco –  Credevamo che certe cose succedessero solo in televisione e invece possono accadere dovunque, anche a casa nostra. Questo dramma deve far riflettere sulle fragilità umane, le nostre fragilità, le fragilità di chiunque. E’ il momento della riflessione e del silenzio quello che viviamo. Il silenzio vuol dire rispetto. Ma le istituzioni devono riflettere e interrogarsi. Se del caso anche interrogare e, eventualmente, muoversi perché si cambi registro in una società che, evidentemente, sta cambiando per più e più ragioni».

 



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