Salvucci-Calvigioni,
scontro sull’antenna Zoccolanti

CORRIDONIA - Il consigliere risponde alle obiezioni mosse dal primo cittadino: " Mente su diversi punti e questa non è l'unica decisione impattante della sua amministrazione. Basta ricordare l'otto nella zona industriale"

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Enzo Salvucci, capogruppo della lista civica Corridonia

Enzo Salvucci, capogruppo della lista civica Corridonia

 

Un botta e risposta che non accenna a calare d’intensità quello tra il sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni e il consigliere di opposizione Enzo Salvucci in merito all’ area del monastero degli Zoccolanti, dove nei giorni scorsi è stata installata un’antenna per cellulari di 36 metri. Il capogruppo della civica “Corridonia”risponde alle obiezioni mosse dal primo cittadino dopo la richiesta di chiarimento sul degrado della zona in questione nel consiglio comunale del 28 novembre (leggi l’articolo).

Il sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni

Il sindaco di Corridonia, Nelia Calvigioni

«Il sindaco Calvigioni lamenta che in consiglio io abbia parlato anche dell’antenna – spiega in una nota Salvucci – dato che la stessa non era esplicitamente citata tra i punti dell’interrogazione presentata. Al riguardo devo dire che era doveroso ne parlassi in Consiglio e sarebbe stata grave omissione per me non farlo. Infatti, nell’illustrazione incentrata sul degrado dell’area, ho doverosamente rappresentato  anche come l’installazione del palo dell’antenna alto 36 metri, avvenuta qualche giorno prima che si tenesse il Consiglio, di per sé rappresentasse un grave degrado introdotto nell’area di un monumento a forte valenza storica e paesaggistica per la città. L’installazione dell’antenna era avvenuta dopo la presentazione della mia interrogazione in sede di riunione dei capigruppo e tanti cittadini preoccupati e indignati mi avevano chiesto di parlarne in consiglio. Non potevo tacere su quel punto e parlare solo del pollaio che in confronto è una bazzecola».

Il pollaio all'interno del monastero degli Zoccolanti

Il pollaio all’interno del monastero degli Zoccolanti

L’intervento del consigliere di minoranza scende poi nel merito delle risposte rese da Calvigioni sulle interrogazioni presentate in consiglio, in merito alle quali Salvucci espone alcune perplessità.

 

«Ma la cosa importante che mi preme portare all’attenzione dei lettori è che il sindaco Calvigioni in quell’articolo mente in diversi punti – dichiara il consigliere comunale – Mente quando afferma:   “…voglio evidenziare come, …, non vi sia alcun pollaio…” (da intendersi attiguo agli Zoccolanti). Chiunque oggi può andare sin lì e constatare di persona che i polli (e non solo) sono lì che razzolano belli e tranquilli. E mente anche quando afferma che “ l’antenna può essere rimossa perciò determina una trasformazione paesaggistica reversibile legata al recupero e ripristino dell’ex convento”. Tutti siamo consapevoli che il recupero del monumento è di là da venire e l’antenna resterà lì nei secoli. Non solo, il sindaco dice che “i siti idonei sono stati individuati con il cosiddetto piano Antenne”, ma a leggere gli articoli 4, 6 e 16 del “Regolamento Comunale per l’installazione, il monitoraggio ed informazione legato alla localizzazione degli impianti di telecomunicazioni e radiotelevisivi” adottato dal comune di Corridonia,  si capisce che le sue affermazioni sono fuorvianti».

Una veduta dall'alto del CooridoMnia Shopping Park durante la fase di ultimazione dei lavori (foto di Guido Picchio)

Una veduta dall’alto del CooridoMnia Shopping Park durante la fase di ultimazione dei lavori (foto di Guido Picchio)

Le critiche del consigliere, che ha intenzione di promuovere una raccolta firme per rimuovere l’antenna dalle vicinanze del monastero (leggi l’articolo), si rivolgono poi ad altre scelte urbanistiche e ambientali operate dall’amministrazione Calvigioni

«Vorrei anche sottolineare che la decisione dell’antenna degli Zoccolanti non è l’unica dell’amministrazione Calvigioni ad impattare in modo devastante sul territorio. Infatti, due anni fa la realizzazione del famigerato “otto” all’uscita della superstrada della zona industriale introdusse un altro grave danno nell’ambiente e nelle attività dei cittadini. Quella volta vi fu l’abbattimento di molti alberi di alto fusto, le colate di cemento per realizzare una pessima viabilità interna della zona industriale e il massacro delle attività commerciali degli esercizi di via Del Commercio. Tutto è lì, ancora oggi, sotto gli occhi di tutti e ci resteranno a lungo. Per non parlare delle promesse sbandierate in campagna elettorale, messe nero su bianco nel programma triennale delle opere pubbliche e divenute oggi clamorose bugie che tutti possono verificare. Una su tutte la mancata riapertura completa della strada di Cigliano tra Corridonia e Villa S. Filippo: nessuno sa come finirà in quei cento metri di strada eternamente dissestata, interessata da un movimento franoso legato alla morfologia del terreno, che l’amministrazione Calvigioni ad inizio mandato promise di sistemare “definitivamente” con opere del costo di 900mila euro. Oggi sono ancora fermi al monitoraggio del terreno e i 900mila euro sono scomparsi dal bilancio. E che dire dei lavori fatti a metà come i marciapiedi del Corridomnia e di via Pausula (zona Eurospin), pericolosissimi per i pedoni, degli gli eterni new-jesey davanti all’hotel Grassetti o della inutile strada sopra le prese dell’acquedotto comunale, sempre in Zona Industriale. E del ripristino del muro di Via Trincea delle Frasche,  richiesto da tanti anni dai cittadini residenti. Infine, riferendomi sempre all’articolo di Cm, vorrei dire che è veramente sorprendente l’idea di democrazia che ha in testa al sindaco Calvigioni quando afferma che io sarei un “Masaniello”, un “agitatore di popolo”. Vorrà dire che in futuro andrò a lezione dalla maggioranza per sapere come fare “bene” un’opposizione gradita alla stessa maggioranza».



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