Consigliere a caccia di un lavoro
Il tormentone Giorgi accende Cingoli

IL DUELLO - Eletto a maggio l'ex vice segretario comunale si è messo in aspettativa non retribuita per fare il politico. Dopo sei mesi ha ottenuto un nuovo posto a Montelupone. Inizierà giovedì. La sua vicenda ha alimentato polemiche al Balcone delle Marche. Saltamartini: «Abbiamo solo rispettato la legge». Giorgi: «E' stato un accanimento»

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Il consigliere Giorgio Giorgi e il sindaco Filippo Saltamartini

Il consigliere Giorgio Giorgi e il sindaco Filippo Saltamartini

di Marina Verdenelli

In aspettativa non retribuita da sei mesi dopo essere stato eletto consigliere comunale ora andrà a lavorare per il comune di Montelupone. Ha ritrovato lavoro Giorgio Giorgi, 44 anni, vice segretario comunale. Inizierà giovedì. Da maggio era a spasso pur avendo provato a farsi spostare in un’altra amministrazione conservando così il posto di consigliere e dare atto al suo mandato forte di 1.850 voti. Un iter lungo e burrascoso tanto da aver innescato un tormentone a Cingoli. In paese tutti ne parlano. Sembra essere un caso di Stato. La polemica cavalca anche l’onda dei social network. Su Facebook il sindaco Filippo Saltamartini è arrivato a scrivere un lungo commento per spiegare il suo punto di vista dopo il gran parlare della vicenda che lo vedevano additato come il primo cittadino che aveva voluto fare una sorta di dispetto al consigliere ex candidato a sindaco nell’ultima tornata amministrativa. «Contro Giorgi non c’è stato mai nessun accanimento – chiarisce Saltamartini – essendo stato eletto e avendo confermato la sua posizione in consiglio si è messo giustamente in aspettativa da vice segretario comunale. A mio giudizio c’erano anche delle incompatibilità sulla sua inziale candidatura, visto che il vice segretario comunale in assenza del segretario fa le sue veci firmando atti importanti, ma non ho voluto ostacolarla appellandomi alla legge in materia. Ho accettato sportivamente la sfida elettorale che ho vinto. Detto questo sono arrivate successivamente delle richieste che sempre in rispetto alla legge non potevamo concedere». Il riferimento è la richiesta a comando di un trasferimento di Giorgi nel comune di Osimo e nel comune di Montelupone, due amministrazioni pubbliche che erano pronte a prenderlo come vice segretario comunale. «Non avevamo titoli per comandarlo in quei Comuni – continua Saltamartini – non ne avevamo l’esigenza per questo abbiamo risposto che era Giorgi che semmai doveva chiedere il trasferimento rispettando l’iter e i tempi di una domanda di mobilità esterna». E così ha fatto il consigliere per il comune di Montelupone che ha dovuto fare una bando pubblico dove hanno partecipato in tre persone. Ieri la selezione per titoli seguita da un colloquio orale che hanno visto arrivare primo con il massimo del punteggio il consigliere cingolano Giorgio Giorgi. «Così mi hanno tolto di mezzo per sempre – commenta Giorgi – perché non sarà solo uno spostamento relativo alla durata della mia carica di consigliere ma il mio lavoro per sempre, a Montelupone. Così hanno voluto allungare di due mesi quello che poteva già essere stabilito a settembre. Lo ritengo pertanto un accanimento nei miei confronti. Capisco che il comune di Cingoli abbia detto no al comando di trasferirmi ma ha avuto anche la possibilità di accettare una richiesta che il comune di Montelupone aveva fatto con tanto di delibera pronta. Alla fine ho dovuto chiedere io la mobilità esterna e questo ha comportato un bando pubblico che comunque ho vinto. La mia candidatura non era incompatibile, forse inopportuna ma io non l’ho mai pensato. La mia lista infatti è passata». In questi sei mesi di aspettativa non retribuita, il suo stipendio era pari a 2.100 euro netti al mese (per alta professionalità), Giorgi rivela di essere stato aiutato economicamente dalla famiglia.«Mia moglie in primis – sottolinea il consigliere – e anche i miei genitori. Non mi sembrava giusto dimettermi da consigliere e deludere così il mio elettorato, a casa tutti mi hanno appoggiato. Penso già di ricandidarmi alle prossime comunali».



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