di Gianluca Ginella
Per sei anni l’hanno fatta vivere segregata in casa: non poteva frequentare la scuola, non poteva mettersi vestiti occidentali ma solo quelli tradizionali del suo Paese, non poteva avere contatti con ragazzi italiani. E’ la storia, al vaglio di un processo che si è aperto oggi al tribunale di Macerata, di una ragazza pachistana di 22 anni, promessa sposa ad un suo connazionale, che alla fine ha deciso di fuggire di casa e denunciare ciò che aveva subito. Tre le persone che sono imputate al tribunale di Macerata: si tratta del padre e di due fratelli della giovane cui viene contestato il reato di maltrattamenti in famiglia. La vicenda è emersa nel febbraio di quest’anno, quando la giovane è fuggita di casa perché aveva paura di ciò che le poteva accadere perché si era rifiutata di sposare un connazionale. Erano le 10 del 15 febbraio quando la ragazza si era allontanata da casa dove viveva con la famiglia a Civitanova. La giovane sette ore più tardi venne trovata dalla polizia di Porto Recanati, dopo la denuncia della sua scomparsa. La giovane, negli uffici del commissariato di Civitanova raccontò una triste storia. Quella di una ragazza che lascia il suo Paese e raggiunge la famiglia che ha iniziato una nuova vita all’estero per trovare lavoro. La storia di culture diverse, e di una famiglia che, stando alle contestazioni che sono oggetto del processo (l’accusa è sostenuta dal pm Francesca D’Arienzo), voleva mantenere le proprie tradizioni. La giovane, quel tardo pomeriggio d’inverno, disse alla polizia che era in Italia da sei anni. E che in tutto quel tempo “non ho avuto possibilità di frequentare alcuna scuola, poiché mio padre e i miei fratelli non me lo hanno permesso”. Così che la giovane non aveva nessun titolo di studio. Inoltre raccontò che non le veniva permesso di uscire di casa e le veniva imposto di mettere i costumi pachistani. “Il solo fatto di vestire come gli occidentali faceva arrabbiare mio padre che alcune volte mi ha picchiato con schiaffi e con pugni, procurando anche lividi evidenti che però non facevo vedere a nessuno perché avevo paura che mi uccidesse”. Poi nel mese di gennaio le era stato annunciato che avrebbe sposato un pachistano, “Io non mi sono opposta perché altrimenti mi avrebbero ucciso, o mi avrebbero rapito e portata con violenza in Pakistan per farmi sposare”. Il padre, proseguì il racconto della ragazza “Mi disse che se avesse scoperto che frequentavo un ragazzo italiano, o comunque una persona non scelta da lui, avrebbe preso un coltello e mi avrebbe uccisa”. Questo il racconto che fece la ragazza, che ora si trova in un comunità protetta. Gli imputati respingono le accuse, sono difesi dall’avvocato Paolo Carnevali.
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E la chiamano integrazione…
E la chiamano civiltà …….
E’ una civiltà pure quella, ma per quanto riguarda i diritti delle singole persone e in particolare i diritti delle donne, è almeno cinquecento anni indietro alla nostra.
Il comportamento del padre musulmano è ineccepibile. Per il Corano la donna vale la metà dell’uomo Per il Corano i figli sono di proprietà del padre. Per il Corano la donna musulmana può sposare solo un musulmano. Il Corano impone ciò tante altre cose perché è un libro dettato da Dio e chi non rispetta il Corano va tra le fiamme dell’inferno a bere acqua bollente e a mangiare i frutti avvelenati dell’albero Zaqqum. Se invece si vive secondo il Corno si va in paradiso a godere (per i maschi) femmine vergini, a bere in coppe servite da paggi, tra alberi ombrosi e sorgenti zampillanti. Se poi sei dell’Isis e muori in battaglia avrai ancora di più.
Ora, la colpa del comportamento del padre non è del padre, ma dei teorici del multiculturalismo astratto con cui ragionano i politici italiani, soprattutto di Sinistra (ormai inesistente).Fino ad oggi hanno cercato di favorire i musulmani rinunciando ai simboli della nostra civiltà. Levare il Crocefisso dalle scuole perché potrebbero offendersi per il cadaverino appeso e poi perché la croce ricorda i Crociati. Togliere la carne di maiale delle mense scolastiche. Fare costruire le moschee, mentre nei loro paesi non fanno costruire le chiese. Nei luoghi di lavoro si prendono i tempi della preghiera. Diamo aiuti a non finire e diamo loro le case popolari. Ossia, manca il giusto scambio tra le due civiltà. Un musulmano si sente superiore d un cristiano o di un laico in quanto egli è un vero credente dell’ultima religione rivelata, mentre noi siamo infedeli da sottomettere e, all’occorrenza, da uccidere. Le concessioni date ai musulmani in nome dei diritti dell’uomo che la civiltà occidentale si è conquistata in secoli di lotta non è capita da un mentalità rimasta all’Alto Medioevo.
L’unica strada da percorrere è fare capire ai musulmani che essi sono qui perché ospiti in casa nostra. Che le loro donne hanno parità dei diritti con i loro uomini e che i figli sono anche delle madri. Che non faremo costruire le moschee se ai loro paesi d’origine non faranno costruire le chiese. E’ solo per un reciproco rispetto di simboli delle rispettive civiltà. O stanno qui alle nostre condizioni, oppure possono ritornare a casa loro. Ma, il problema non sono i musulmani. Sono i nostri politici, soprattutto quelli della cosiddetta Sinistra, che ci stanno preparando un futuro tragico, dando tutto lo spazio sociopolitico ai musulmani, il cui obiettivo è quello indicato dal Corano: un pianeta musulmano e un califfato universale.
…il solito discorso ! se noi ci comportassimo da occidentali nei loro paesi, come andrebbe a finire ?
“lavoriamo per favorire l’integrazione degli immigrati”…..(napolitano)
alcune verità in molte puttanate signor Rapanelli.
“questo non rappresenta l’islam, l’islam moderato è la stragrande maggioranza”
Se alcuni proveranno a scrivere cose del genere rispondo in anticipo,definendoli come Oriana li definiva: “le inutili cicale: persone senza idee e senza qualità”
In quel mondo, io non capito una cosa, ma se certe regole del Corano valgono per le donne, vorrei sapere perché altre regole non valgono per gli uomini? Mi spiego e domando: Il corano, permette ai maschi di spacciare la droga? permette di ubriacarsi? permette di andare a prostitute o a travestiti? permette di compiere atti criminosi come furti scippi e simili???? Allora, perché molti lo fanno? le Loro donne vengono trattare in questo modo, mentre i maschi possono fare quello che vogliono! Se qualcuno me lo spiega…. Comunque è solo questione di tempo e di 1 o 2 generazione per far si di non dover più leggere notizie simili. Salvo quello che dice nelle ultime 3 preoccupanti righe conclusive il commento n 4 del Sig Rapanelli. Per tutti quelli che professano la loro religione in modo pacifico e civile qualsiasi essa sia, tanto di cappello e mi inchino. Ma di fronte alle violenze no.
rapanelli, la prego, non faccia confusione tra corano (che per definizione è razzista) e isis. il primo è storia e religione. il secondo non è islam, ma è occidente allo stato puro. ormai tutti sanno che queste orde di terroristi sono formate, armate e finanziate dall’occidente.
ci mancava il complottista
ci mancava il negazionista
http://www.ilfoglio.it/articoli/v/121710/rubriche/islam/chiesa-forte-su-islam-e-famiglia.htm “Lo Stato islamico sta portando avanti la classica visione espansionista che portò i musulmani fino in Sicilia. Vogliono conquistare l’Europa e la loro ideologia non riconosce confini, ma la umma.
Evocano ‘Roma’ in senso imperiale dunque politico e come culla della cristianità, come lo fu Costantinopoli. Pensano che se l’islam arriva al centro della cristianità si esaudirà la profezia islamica”.
http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_islamica_dei_diritti_dell%27uomo Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo
La Dichiarazione islamica dei diritti dell’uomo, proclamata il sabato 19 settembre 1981 presso l’UNESCO a Parigi, è la versione islamica della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo.
Si è resa necessaria per il fatto che la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo >>>> NON<<<< è compatibile con la concezione della persona e della comunità che ha l'Islam.
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http://it.wikipedia.org/wiki/Dichiarazione_universale_dei_diritti_umani CHE GLI STATI ARABI NON HANNO FIRMATO E CONDIVISO.
@pantos
negazionista di cosa? non si può essere negazionisti di una cosa che non esiste
Lei ha ipotizzato un complotto che solo conosce: non sono io che devo negare è lei che deve dimostrare!
E’ come Dio: coloro che ci credono devono dimostrare che esiste non posso essere io a dimostrare che non esiste. Ci pensi
buona sera
ps. : se è un complotto segreto ideato dall’occidente (quindi immagino soprattutto gli USA nella sua mente) come mai lei ne è a conoscenza? e addirittura arriva a diffondere questa verità! avrebbero dovuto ucciderla prima di rivelare queste sconvolgenti notizie no?
galt, il tg1 è finito. buona siesta.
bella risposta, hai molti argomenti vedo ahah