L’abbazia durante gli scavi di questa mattina
di Sara Santacchi
(foto di Lucrezia Benfatto)
Da questa mattina l’abbazia di San Claudio è un “cantiere” aperto, oggetto di indagine e di approfondimento. Tradotto in termini pratici: da oggi si lavora concretamente per verificare se la tomba di Carlo Magno è sepolta sotto all’abbazia, come sostengono da 25 anni gli studiosi del Centro studi San Claudio e, in primis, il professor Giovanni Carnevale. Il primo imperatore del Sacro Romano Impero sarebbe seppellito lì, a pochi chilometri dal capoluogo provinciale. Il nullaosta concesso dalla Sovrintendenza è, chiaramente, il segnale che a San Claudio si nasconde qualcosa in più di un’ipotesi o un’idea campata in aria. A seguire da vicino “gli scavi” da questa mattina, oltre a Daniele Petrella, presidente dell’International Research Institute for Ethnology, anche il giornalista Marco Merola che ha presentato di recente un documentario sulla Bbc. A controllare il lavoro della carotatrice anche Maria Cecilia Profumo, proprio per la Sovrintendenza dei Beni Culturali della regione. La macchina in questione ha creato un buco sul terreno, alla destra dell’ingresso dell’abbazia dal quale sarà introdotta una telecamera per “vedere cosa si nasconde di bello lì sotto – spiega proprio Merola che sta curando i rapporti con la stampa – Potremo vedere solo in un secondo momento se sarà possibile giustificare un progetto archeologico”. La trivellazione è affidata all’archeologo Luca Cutitta dell’associazione Macchina del Tempo.
Il giornalista Marco Merola
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Daje Giacobbo presto a Macerata
ma co tutta sta crisi che ci stà in giro tocca spenne li sordi per vedè l’osse de un mortu…..ma sfardete le strade o dacete a magnà chi non ce là …
Chi paga?
Ma che bella novità: trovare una sepoltura sotto una chiesa.
ridicoli
sinceramente non comprendo i giudizi negativi o ironici. E’ in corso un’indagine archeologica, punto e basta. Qualunque cosa ci sia lì sotto, che sia una tomba o una semplice buca, perché non verificarlo? A chi dà fastidio la possibilità di trovare qualcosa? E se, invece, ci fosse veramente qualcosa di molto interessante dal punto di vista archeologio e turistico? Se si trovasse qualcosa di bello, archeologicamente importante e turisticamente appetibile, non pensate che il vostro territorio ne potrebbe trovare giovamento, anche a livello economico ed occupazionale? Qualcuno diceva che con la cultura non si mangia, ma non è vero. Ci sono intere nazioni che vivono di turismo, mentre in Italia ancora si pensa di vivere con lindustria? Si vedono i risultati. Mi sa tanto che qualcuno è un po’ invidioso….
Bene il foro esplorativo, secondo me lì sotto qualcosa c’è, e non soltanto ossa ma supporrei anche un bel po’ di cervelli, magari conservati uno ad uno in ampolle identiche a quella che conteneva il senno perduto del paladino Orlando quando secondo Ludovico Ariosto andò a finire sulla Luna.
Stiamo veramente raggiungendo il ridicolo !!! Questa favola di un’Aquisgrana a San Claudio è stata già ampiamente smontata da diversi interventi nel merito di fatti, tempi, logistica, interpretazioni dei testi ecc. anche se in maniera episodica (in quanto le persone serie hanno poco tempo da dedicare ai voli pindarici di don Carnevale). Nonostante questo, si continua imperterriti ad perseverandum in fabula, al punto di mettere una copia della lapide di Aquisgrana a San Claudio ed ora di spendere soldi per cercare l’isola che non c’è. Finché il tutto era una sorta di viaggio psichedelico condiviso da quattro pseudo-storici locali, ci si poteva anche ridere sopra con bonomia, e provare persino simpatia per il suo fantasioso autore. Ma il fatto che si sia arrivati a sponsorizzazioni di convegni da parte di enti pubblici, all’intervento della Sovrintendenza ai Beni Culturali è qualcosa che sta facendo diventare una teoria strampalata ma lecita finché rimane tra 4 amici al bar l’ennesima dimostrazione del provincialismo culturale (e non solo) che è uno dei mali cronici dell’Italietta su cui s’innestano piccoli interessi di bottega localistici e, nel caso specifico, personali.
Aggiornamento dell’ultima ora: sembra che il carotaggio sia arrivato a 4 metri senza trovare ancora niente. Quattro metri ? Nemmeno i rifiuti tossici sono posti a tale profondità…Povero Carlo Magno, che brutta fine dopo tanta gloria ! Dalla ricca Germania alla povera Italia, dal sarcofago che fu di Augusto a oltre quattro metri di ciuca nelle piane della Val di Chienti, dai profumati vini del Reno e della Mosella al Bianco da tavola dei Colli Maceratesi…E nemmeno la soddisfazione di essere sepolto accanto ai genitori Pipino e Berta che stanno a…San Ginesio