di Claudio Romanucci
Arrivano dall’entroterra e dal nord. Scendono dai treni regionali, in stazione, cercano fortuna soprattutto con le loro mercanzie lungo la costa poi proseguono i loro viaggi. Vite difficili quelle riflesse nei loro occhi, dove la voglia di sbarcare il lunario si scontra con le quotidiane esigenze di sopravvivenza. I “pendolari della speranza” sono centinaia. Li conoscono bene i ferrovieri e i commercianti di Civitanova.
Ogni giorno però, con alcuni di loro, è una lotta. Sui vagoni e sulle banchine delle stazioni della provincia si cerca in tutti i modi di far rispettare il comune principio: pagare il biglietto. I “portoghesi” della via ferrata sono in ascesa. Spesso cercano d’organizzarsi tra loro facendosi “girare” i titoli di viaggio: nel migliore dei casi sperano nella clemenza dei controlli, accampano scuse alle verifiche, chiedono clemenza. Nel complesso non disturbano.
L’altra faccia della medaglia, invece, è sgradevole: alzano la voce al personale, anche a quello della polizia ferroviaria, impegnata nei controlli con ausiliari apparentemente in borghese (sono riconoscibili dal cartellino appeso e da una fascia arancione posta sul braccio, come quella d’un capitano di una squadra di calcio). Loro non vogliono scendere. Dicono di non avere documenti, provano a guadagnare la strada del bagno mentre passano i controlli, escono alla prima stazione utile dalla prima carrozza e tornano indietro sulla banchina verso la “coda” del convoglio per aggirare le verifiche.
Spesso s’arriva allo scontro: i ferrovieri della costa sono in contatto continuo con la Polfer. Quando la situazione si fa insostenibile a bordo salgono direttamente gli agenti. I siparietti a cui, loro malgrado, assistono gli altri viaggiatori sono sempre gli stessi. Di frequente capita che le perdite di tempo vadano ad incidere addirittura sui tempi dei convogli, i macchinisti sono costretti a soste più lunghe, con i “ribelli” che si “puntano” sui gradini dei treni. Volano parole poco cortesi, quasi alle mani. E’ così, da mesi, pressoché lungo tutta la litoranea.
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…vita dura anche e soprattutto per i controllori, direi !! riportare a casa intere le dita delle mani è una conquista !!
Proporrei di far pagare il biglietto al posto di questi delinquenti a personaggi del genere della Boldrini & co. a cui gli extracomunitari stanno molto a cuore.
Per evitare il problema di farli scendere, non facciamo saliri ,se non in regola. SEMPLICE.
Suggerisco agli addetti hai lavori:
in considerazione per esempio che il “trenino” civitanova-fabriano è composto da poche vetture, facciamo salire i viaggiatori solo da una porta e tale entrata facciamola vigilare.
Nel complesso disturbano, in quanto sentire “litigi”, rischiare che la cosa degeneri e da semplice viaggiatore PAGANTE, ritrovarsi come testimone o peggio, di fatti anche gravi, che oggettivamente sappiamo poter accadere, E’ UN DISTURBO.
Maggior potere …. e maggior tutela (dai soliti perbenisti di sinistra), alla Polfer ed al Personale ferroviario.
Qualcuno dirà che “sono solo percezioni”.
Questi mangiano tre volte al giorno come noi, ora che li abbiamo fatti entrare o li sistemiamo o ci tagliano la testa col macete. Quà è tutto sbagliato, se non riusciamo ad organizzare noi stessi come facciamo a sistemare questi disperati? Io mi arrendo, quà è tutto un casino.
Come se non sapessero chi sono i “soliti” che girano senza biglietto…
Che sciocco…. magari gli amici ROM hanno l’abbonamento…
non bisogna farli salire.Quotidianamente prendo il treno e ne vedo di tutti i colori.Propongo , ma qualcun altro mi ha preceduto , che a ogni fermata i viaggiatori vengano fermati prima di entrare.Se questo porta ritardi comprensibili dotiamoci della stessa tecnologia che regna sovrana nelle metropolitane del nord europa.Se non hai il biglietto, non accedi materialmente all’area sosta per prendere il treno.Inserire il biglietto o l’abbonamento nei lettori e il tornello si apre altrimenti i tornelli( che devono essere a prova di scavalcamento vista la maleducazione che regna sia tra gli extracomunitari che con gli italiani..non dimentichiamoci che anche noi usiamo molto queste “abitudini”) rimangono blindati ed entra solo chi paga.
Ma da noi , quello che c’e’ nel nord europa da 20 anni, e’ utopia pura
Controllori? Quali controllori? Io non ne ho mai visto uno sui regionali. E poi ci lamentiamo di chi non paga? Abbiamo messo tutte le condizioni ideali per incitare allo scrocco.
Basta mettere i tornelli, come negli stadi ed il problema è quasi risolto.
peggio..i controllori ci sono ma come capita 3 giorni su 5..loro passano …passano e non controllano e poi spariscono.Li vedi semmai nel solito vagone di inizio carrozza chiuso a chiave e riservato a loro .
Mi sono sempre chiesto il perché passano ma non mi controllano.Resta un mistero.Se qualcuno lo sa sarei grato
ottima idea i tornelli.In molti paesi esistono da tanti anni.Qui sembrano che stiamo parlando di fantascienza