“È inaccettabile quanto accaduto nella nostra città lo scorso sabato (leggi l’articolo) e come Amministrazione non possiamo che riflettere su comportamenti che nulla hanno a che fare con il vivere civile. Non si può rimanere indifferenti nei confronti di una persona che sta male e necessita di aiuto”. Così il comune di Porto Recanati stigmatizza quanto accaduto sabato mattina, quando un giovane senegalese di 28 anni è caduto a terra vittima di un infarto in via Mazzini, poco distante dal lungomare Lepanto, restando per alcuni minuti senza soccorsi, nell’indifferenza dei passanti. Il ragazzo è stato poi trasportato in eliambulanza all’ospedale di Torrette, ad Ancona, da dove dovrebbe essere dimesso domattina. Il giovane, che avrebbe dei parenti a Torino e sarebbe privo di permesso di soggiorno, soffre da tempo di cuore, però avrebbe sempre evitato di andare a fare visite e controlli nelle strutture italiane, temendo, come irregolare, di essere rimpatriato. Ma ciò che fa discutere in città è la questione soccorsi: c’è stata davvero una totale indifferenza, al punto che, come testimoniato dal primo soccorritore, nessuno si è voltato ad ascoltare le sue grida d’aiuto? La nota del Comune parla di “un atteggiamento in netto contrasto con quanto il vescovo Nazzareno Marconi, in visita a Porto Recanati, aveva invitato a fare: a mettersi cioè ‘all’ascolto delle periferie’, sollecitando i cittadini a dedicarsi agli ultimi”, e continua facendo presente che in questi casi “una semplice telefonata ai mezzi di soccorso sia sempre oltre che possibile, doverosa”. Come già raccontato dal nostro giornale (leggi l’articolo), però, la nota del Comune evidenzia che dopo l’intervento del giovane chiamato dal senegalese “c’è chi sostiene di essersi fermato e avere offerto il proprio aiuto, e che soltanto quando gli è stato detto (da un ragazzo che assisteva l’uomo, ndr) che i soccorsi erano già stati chiamati, ha proseguito per la propria strada”. Si tratta di un residente in via San Giovanni Bosco, a pochi metri dal luogo della disgrazia, che domenica aveva raccontato la sua versione su Facebook. Intanto la Croce Azzurra di Porto Recanati precisa di non essere intervenuta con la sua ambulanza. “Dal 118 hanno preferito mandare un’ambulanza col medico a bordo, direttamente da Recanati”, viene riferito. A essere intervenuta sul posto, quindi, in base al protocollo stabilito dal 118 a Macerata, è stata unicamente la Croce Gialla di Recanati.
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Con 3 giorni viene dimesso da un infarto? Sorprendente non trovate
Se ha un infarto dovrebbe stare in ospedale almeno 10 giorni e poi un periodo di riposo … Lungo. A questo punto non era infarto. Ora foglio di via …..
Mi raccomando,adesso diamogli anche la cittadinanza,una casa e 100 mila euro spicci!!
Se Fosse stato di Porto Recanati sarebbe stato uguale. 🙁
chiaramente clandestino…tutto a spese nostre,compreso viaggio in elicottero alle torrette..
sindaco se lo porti a casa sua e dagli da mangiare.. cioè mantienilo con i tuoi soldi non i nostri!!
fabio rossi hai ragione!!
Luca 14: Siccome molta gente andava con lui, egli si voltò e disse: Se uno viene a me e non odia suo padre, sua madre, la moglie, i figli, i fratelli, le sorelle e perfino la propria vita, non può essere mio discepolo.