“Spese pazze” in Regione,
raffica di indagati: c’è anche Spacca

FONDI MARCHE - La Procura proroga l’inchiesta: nel mirino una quarantina di consiglieri e assessori. L'accusa è di concorso in peculato
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Il Governatore Gian Mario Spacca

Il Governatore Gian Mario Spacca

 

Una quarantina di consiglieri regionali e assessori sono indagati dalla Procura di Ancona per peculato in relazione alle spese sostenute da singoli e gruppi consiliari.
Tra gli iscritti nel registro degli indagati anche il presidente della regione Gian Mario Spacca e il segretario regionale del Pd Francesco Comi, oltre ad alcuni addetti alle segreterie dei gruppi e diversi componenti della Giunta regionale (sarebbero esclusi i due assessori esterni Pietro Marcolini e Luigi Viventi). Non ci sono  invece il presidente del Consiglio Vittoriano Solazzi e la consigliera Letizia Bellabarba, entrata nell’Assemblea nel 2013. 

Dopo mesi di indagini esplose con la visita dei finanzieri nella sede del Consiglio regionale in piazza Cavour ad Ancona, oggi arriva la certezza. I nomi compaiono nella richiesta di proroga delle indagini trasmessa al Gip.

CONCORSO IN PECULATO L’IPOTESI DI REATO – Nell’informativa fatta recapitare dalla procura agli indagati si legge che l’ipotesi di reato per la quale si procede è il concorso in peculato (art. 110 e 314 del Codice penale), punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. L’indagine, condotta dal Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di finanza, è molto complessa, ed è per questo che i magistrati inquirenti hanno chiesto al Gip di avere più tempo per indagare.

SPACCA, NESSUN AVVISO DI GARANZIA, SOLO RICHIESTA PROROGA INDAGINI – “Le indagini preliminari sono ancora in corso, non è quindi possibile ipotizzare quale sarà l’esito dell’evoluzione della vicenda, ad oggi non risultano inviati avvisi di garanzia a singoli soggetti né altre notifiche” dice il governatore Gian Mario Spacca. ”L’unica novità intercorsa – continua – è la richiesta di proroga di 6 mesi del termine delle indagini preliminari rivolta dal Pm al Giudice”. Il presidente si dice ”fiducioso” nell’operato della magistratura.

PROCURATORE MELOTTI, ATTO DOVUTO – La richiesta di proroga delle indagini per peculato sull’utilizzo dei fondi assegnati al consiglio regionale delle Marche ”è un atto dal quale non possono trarsi conclusioni sulle eventuali responsabilità di singoli, da valutare al termine delle indagini”. Lo scrive in una nota il procuratore capo di Ancona Elisabetta Melotti. La richiesta ”è un atto dovuto, a garanzia degli indagati”.



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