La farmacia comunale di Tolentino in via Brodolini è stata venduta. Il quinto esperimento d’asta dei giorni scorsi è stato quello decisivo. Il dottor Alberto Marcelletti, già proprietario della storica farmacia in via Roma, per la cifra di 1milione e 250mila euro ha così acquistato l’attività (stima iniziale 1milione 750mila euro). L’aggiudicazione d’asta è però provvisoria, in attesa di sapere se il diritto di prelazione dei farmacisti dipendenti sarà fatto valere o meno, diritto esercitabile entro 20 giorni decorrenti dall’avvenuto ricevimento della relativa comunicazione. Unitamente alla titolarità della farmacia sarà ceduta l’azienda commerciale che vi è connessa, comprensiva di impianti, macchinari, attrezzature, magazzino e relative giacenze, contratti di fornitura in essere e personale. Mobili, arredi e macchinari esistenti all’interno della farmacia, facenti parte dell’azienda commerciale, saranno ceduti nello stato di fatto e di diritto in cui si troveranno al momento della stipula dell’atto di cessione, secondo la stima che verrà effettuata in contraddittorio – per quanto riguarda i mobili, gli arredi e i macchinari – e a prezzo di acquisto per quanto riguarda i farmaci. L’aggiudicatario acquisterà dal comune di Tolentino e da ASSM – per le rispettive parti di competenza – attrezzature, arredi e macchine e giacenze di magazzino esistenti presso la farmacia comunale e si farà carico del trattamento di fine rapporto dei dipendenti. L’aggiudicatario dovrà, quindi, corrispondere, oltre al prezzo di aggiudicazione, anche il valore degli elementi attivi e passivi patrimoniali della connessa azienda che verrà definito con la redazione di apposito inventario in contraddittorio tra le parti, alla data di effettiva efficacia della cessione. “All’ennesimo tentativo la farmacia è stata venduta, anzi svenduta. Dopo ben quattro ribassi si è passati dalla stima iniziale di 1milione e 700mila euro, che a noi sembrava già modesta, a soli 1milione 250mila euro – sottolineano gli esponenti del Pd tolentinate in un comunicato stampa – Abbiamo letto e riletto il programma elettorale di Pezzanesi e, francamente, non abbiamo trovato traccia di dismissioni o se si preferisce “privatizzazioni” di servizi importanti di ASSM come la farmacia. È iniziata la cura del sindaco Pezzanesi e del presidente Gobbi. Non si è arrivati a pensare ad una gestione più efficace ed efficiente della farmacia comunale. È molto più facile fare cassa vendendo e ricavare risorse per continuare a finanziare feste e festini. Che fine faranno gli altri settori strategici dell’Assm come le terme ad esempio? Da tutti questi super manager, fedelissimi del sindaco e strapagati, ancora non è dato sapere una sola strategia per il futuro dell’azienda – affermano i rappresentanti della minoranza consiliare – Amministrare significa fare delle “scelte” e prevedere, con lungimiranza, le conseguenze che queste scelte avranno sul futuro della città o di una società. A Tolentino, invece, si naviga a vista. Dopo aver ceduto un pezzo del patrimonio della nostra città, Pezzanesi ha dichiarato “Nelle casse del Comune entreranno soldi per fare altri progetti e opere pubbliche”. Ma quali progetti? Quali opere pubbliche? Alla fine l’unica cosa che rimane è sempre e solo propaganda. Chissà se, in un futuro non troppo lontano, i cittadini potranno sperare, almeno, in una tassazione non così tanto gravosa visto che a Tolentino è aumentato tutto. L’unica nota positiva della vicenda – concludono – è che la farmacia rimarrà di proprietà di un tolentinate, il dottor Marcelletti, la cui professionalità e serietà è indiscussa”.
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E’ via Brodolini!!!!!!
Non sono solito risparmiare critiche all’amministrazione comunale. La gestione dei parcheggi, lo smantellamento della pista ciclabile, la possibilità di parcheggiare in piazza, nessuna iniziativa a favore delle attività del centro storico, nessuna iniziativa per aiutare giovani ad insediare attività economiche….potrei continuare.
Questa volta però mi trovo in totale accordo con l’amministrazione, sia perché non vedo l’utilità di una farmacia pubblica, sia perché il valore realizzato, visto l’attuale momento economico e le trasformazioni in atto nella distribuzione dei prodotti farmaceutici, non mi sembra così modesto.
Sai a quanto ammonta l’utile prodotto ogni anno dalla suddetta farmacia?
Non vedo proprio il motivo della decisione di vendere quand’anche pensassi che ne possa esistere uno che la giustifichi . In ogni caso non è stato preventivamente dichiarato e sufficientemente motivato e dibattuto pubblicamente.
E’ sbagliato il periodo:
vendere qualcosa che appartiene alla collettività, proprio ora ora che in generale i valori dei beni sono inferiori a quanto realmente valgono a causa della crisi, è pura follia. Infatti, bisogna tenere conto che la “stima” corretta del suo valore in condizioni “normali” è di 1.700.000 € (stima acquisita come base di partenza per la vendita) mentre pare sia stata venduta a 1.200.000 €.
E non si vengano a fare esempi con le “partecipazioni statali” in aziende pubbliche ( tipo Finmaccanica, Poste, FS ecc.ecc.). Li si tratta di processi di privatizzazione necessari in quanto dichiaratamente destinati ad abbattere il debito pubblico ( poi, che si faccia o meno è un altro paio di maniche) , mentre nel caso della farmacia comunale si tratta di far cassa per ” fare opere pubbliche”
Direi proprio un bell’affare per la città di Tolentino.
E’ inaccettabile la “motivazione” (almeno quella “ufficiale”):
Il Sindaco ha dichiarato che con l’incasso, appunto, si “faranno opere pubbliche” .
Francamente pare troppo generica questa affermazione per giustificare la “svendita” della farmacia.
Quali sarebbero le opere pubbliche in programma con il milione e duecentomila ?
Sarà il caso di dirlo esplicitamente alla città ? Tipo: con 500.000 ci faccio questo entro il…; con 300.000 ci faccio quest’altro entro il…e con il resto ci faccio ancora quest’altro entro il…ecc. ecc.. Insomma: dichiarare “quali”, “come” e “quando”. Semplice no ?
Invece le “opere” sono solo in testa all’Amministrazione, posto che qualche idea “utile” al bene comune la possieda.
Se non è stata una scelta “ideologica” ( vendere comunque tutto quello che è di “proprietà pubblica”) un motivo potrebbe essere le difficoltà gestionali…
Ma se l’ASSM a suo tempo pare abbia “ingaggiato” un consulente esterno da 100.000 eurozzi all’anno, non poteva fargli sviluppare un piano di gestione più efficiente ed efficace invece di un piano di dismissioni ? Per fare questo serviva un consulente da 100.000 eurozzi all’anno ?
Non potevano essere attuati tentativi di correzione di eventuali problemi organizzativi e gestionali e solo dopo averne esaminato i risultati (ove negativi) provvedere alla dismissione ? E’ stato fatto tutto questo dalla nuova Amministrazione ? E se è stato fatto, si possono avere notizie in merito ?
D’altro canto, come si spiega che l’attività di gestione di una farmacia è universalmente riconosciuta come molto remunerativa ( ovviamente in rapporto al volume di affari)?
La farmacia comunale, una volta corrette le eventuali disfunzioni gestionali non poteva essere fonte di guadagno per l’ASSM e in definitiva per tutta la collettività ? Non poteva divenire ad esempio il soggetto ASP (azienda servizi alla persona) a cui affidare ulteriori compiti socio-assistenziali (magari in modo sperimentale e successivamente in convenzione con il SSN) per i tantissimi anziani e non solo ?
Insomma, io penso che la scelta di vendere o non vendere avrebbe meritato un attento ed approfondito confronto preventivo con la città. Non ci voleva molto ad organizzarlo: Tolentino non è una metropoli ma un paesotto che conta poco più di 20.000 “anime”.
Ora attendiamo con ansia i prossimi “dibattiti preventivi” organizzati dall’Amministrazione circa il destino di altri servizi gestiti dall’ASSM.
Fare cassa, vendendo una farmacia in una zona ben servita dalle strade, prossima all’ospedale, con quartieri popolosi e senza concorrenti vicini, non credo che sia una grande strategia amministrativa.
Il Marcelletti ha fatto bene a prenderla, per i motivi sopra esposti, anche perchè il prezzo mi pare interessante.
Oggi, noi tolentinati, incassiamo 1.25mln dalla vendita della farmacia, tra non molto spenderemo 700/800mila(?) per la caserma dei VV.FF. https://www.cronachemaceratesi.it/2012/12/13/tolentino-una-nuova-caserma-per-i-vigili-del-fuoco/269161/., non mi pare un buon affare, incassare soldi dalla farmacia e costruire una caserma nuova, che non possiamo decidere noi se un giorno il ministero la vorrà spostare. Attendo conferme dai lettori sulle cifre.
Merlini non è che si prende e si chiude una caserma, tra l’altro se ti informi bene adesso l’amm comunale e lo stato pagano l’affitto per lo stabile di contrada cisterna! Almeno quello è un bene che rimane, per la farmacia non esprimo giudizi perchè non conosco la situazione.
Sig Rafaglioni, la caserma dei VV.FF. verrà costruita nuova a carico del comune.
Appunto il mio ragionamento è: che senso ha vendere un’attività (la farmacia) che anche tra annieanni è sempre una certezza e spendere per costruire una caserma, che c’è su indicazione del ministero degli interni, ed un giorno il ministero potrebbe chiuderla: gli affitti sono scesi molto di prezzo negli ultimi anni ed il mattone non è più un investimento che mantiene il suo valore nel tempo.
Fantastiche le due manine rosse ( precise come un orologio) sui commenti “non favorevoli” alla vendita. Saranno per caso del duo Pezzanesi/Della Ceca ?
Qualcuno delle “manine rosse” potrebbe SPIEGARE PERCHE’ la farmacia comunale è stata venduta ?
Comunque per quanto mal gestita la farmacia portava delle entrate alla ASSM. Poi nei bilanci tali entrate risultavano più basse perché cariavano sulla stessa delle spese di altri rami dell’azienda stessa.
Comunque il titolo contiene ancora l’errore della via….