Un “mare” di bagnini in nero: quelli che forniva una associazione di volontariato (almeno questa era la ragione sociale) sul litorale di Civitanova a numerosi stabilimenti balneari. A scoprirlo la guardia di finanza di Civitanova, comandata dal capitano Valerio Pica, che ha accertato come nel giro di 5 anni l’associazione ha fatto lavorare sule nostre spiagge ben 250 bagnini, tutti senza alcun contratto di lavoro. I finanzieri hanno puntato la loro attenzione sull’associazione di volontariato in seguito alle attività di monitoraggio economico del territorio. L’associazione, è emerso dalle indagini, nel corso degli anni si sarebbe occupata di tutt’altro che di volontariato ma era, secondo le investigazioni della Finanza di Civitanova, una vera e propria organizzazione imprenditoriale. Che alle sue dipendenze ha avuto nel corso degli anni numerosi bagnini che andavano a lavorare negli stabilimenti balneari e le retribuzioni che percepivano venivano fatte figurare come rimborso spese. L’operazione della Finanza è stata svolta in collaborazione con il servizio ispettivo della Direzione territoriale del lavoro di Macerata.
COMPONENTI DEL CDA PERCEPIVANO INDENNITA’ INDEBITAMENTE – Trecentosessantamila euro nel giro di 4 anni percepiti come componenti dell’Ato (autorità per l’ambito territoriale) numero 3 Marche centro di Macerata che si occupa dell’organizzazione del servizio idrico di diversi comuni della provincia (tra cui Camerino e Civitanova). Secondo le indagini del Nucleo di polizia tributaria della Finanza di Macerata, che hanno svolto le indagini su delega della Corte dei conti, gli 8 componenti del Cda avrebbero percepito 360mila euro a titolo di indennità di carica e di funzione. In violazione però ad un decreto legge entrato in vigore nel maggio del 2010 che non prevede per un certo genere di ente (tra cui rientra, secondo la Finanza, anche l’Atto) il pagamento di alcuna indennità. Gli otto componenti del Cda sono stati segnalati alla Corte dei conti.
APPROFITTA DELLA PARTITA DELLA NAZIONALE PER PORTARE LA DROGA A MACERATA, ARRESTATO – In un’altra operazione, condotta questa volta dalla Compagnia della guardia di finanza di Macerata, un nigeriano di 22 anni è stato arrestato perché trovato con 180 grammi di marijuana. E’ successo venerdì scorso (ma la notizia si è appresa solo oggi). E’ allora che un finanziere fuori servizio che stava andando a Roma in pullman ha notato il nigeriano che si informava sugli orari per ritornare in serata a Macerata. Il militare ha avvertito i colleghi, comprendendo che l’uomo fosse in viaggio per andare a comprare droga per poi rientrare a Macerata dove pensava di poter spacciare lo stupefacente.
Mentre, sperava, tutti sarebbero stati distratti dalla partita della Nazionale. Invece, mentre tornava in città, il senegalese è finito nella rete tesa nel frattempo dai finanzieri, comandati dal capitano Diana Campanella, che guida la Compagnia del capoluogo, che lo attendevano a Piediripa di Macerata. L’uomo è stato arrestato.
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è una vergogna che c’è chi sfrutta il nome di CRISI per far lavorare la gente in nero!!! io spero che vi becchino tutti e vi facciano il XXXX… tanto sono sempre i giovani quelli che ci rimettono!!!!!
Il volontariato spesso nasconde truffe, concorrenza sleale, sfruttamento del lavoro, purtroppo..
E’ un settore dove il lavoro in nero e’ predominante, non c’è da stupirsi.
Una deriva senza fine. Ma chi sono questi amministratori dell’ARO3? a quali partiti appartengono?Pewrcepire compensi come dice la GDF come indennità di carica senza averne il diritto è semplicemente scandaloso.Una analoga situazione normativa opera anche per il Cosmari ma almeno in quel Consorzio pur contestandoo la norma non percepiscono l’indennità di carica.Ma in quale paese viviamo? si impongono sacrifici ,si ratificano aumenti tariffari e poi continuano a parcepire indennità di carica non dovute?Se quanto appurato dalla GDF fosse confermato gli otto amministratori dovrebbero dimettersi.