Antonio Pettinari e Pierferdinando Casini con la tuta della Lube
di Maurizio Verdenelli
La telefonata arrivò a sorpresa. ‘Prego, dottor Pettinari, la cercano’ gli disse la fida Mirella consegnando a ‘ Tonino’ il cellulare di servizio ed interrompendo a metà l’affollata conferenza stampa con un nugolo di telecamere e macchine fotografiche ‘puntate’ sul tavolo presidenziale. Dall’altra parte del telefonino (quasi un ‘convitato di pietra’) ecco arrivare grazie al ‘viva voce’ il timbro squillante (allora ancora più noto ed imperversante in tutti i media nazionali) del leader dell’Udc, Pier Ferdinando Casini. “Ti passo Simona..” gli fece prontamente il presidente della Provincia dopo alcuni convenevoli di circostanze e mostrando sorpresa per quell’inattesa la gradita omunicazione. E Simona Sileoni scattò immediatamente dalla sedia raggiungendo cellulare e tavolo. Una telefonata sul modello migliore dei talk show. Così, festeggiando nel 2012, il secondo scudetto della Lube, Casini ebbe in omaggio dalla società cuciniera la bella divisa biancorossa (leggi l’articolo).
Quest’anno, celebrandosi (viva il terzo scudetto!) un’analoga cerimonia in Provincia, stavolta trasferita in extremis dallo studio presidenziale alla sala consiliare, pur in un massiccio scambio di targhe, gagliardetti, magliette-cult n.5 dello zar Zatsev, la telefonata non c’è stata e neppure l’omaggio della tuta a Casini per il suo footing quotidiano (così promise).
Cos’è successo dunque considerato pure che il dottor Pettinari è da tempo immemorabile anche segretario regionale dell’Udc? Per chi non segue soltanto le cronache sportive, ma anche quelle politiche la ‘cosa’ è piuttosto ovvia. Tra il partito scudocrociato regionale e la guida nazionale si è verificata una crasi, instaurandosi forse una ‘freddezza’ anche se non proprio una separazione -come quella ad esempio tra Lube e Macerata, sancito una settimana fa nell’aula consiliare in Comune tra Carancini e Giulianelli, i ‘promessi’ divorziati’ –quasi come il titolo di una piece di Fabio Macedoni, capo di gabinetto in Provincia e commediografo treiese.
Pettinari e Spacca con D’Alema durante la visita di del 2011
Non era certo il caso, l’altra settimana, di omaggi considerato che il Laboratorio Marche, diventato a questo punto ‘eresiarca’ con Casini alle europee insieme con il Ncd di Alfano, rischia seriamente il ‘muro’ sottorete tipo quello leggendario di Podrascanin al Palaevangelisti di Perugia.
La ‘svolta’ politica romana dell’Udc non è stata infatti seguita a Macerata e dintorni e tra i due ‘grandi amici’ è sceso da qualche tempo un velo, come dire, di tristezza. “So, Tonino, che sei arrabbiato…” ha telefonato un giorno a Pettinari, lo stesso Casini. Che tre anni fa, nel corso di una serata memorabile, in una piazza Mazzini strapiena, si era intensamente battuto per il Laboratorio Marche (leggi l’articolo) dopo aver partecipato a Civitanova ad una ‘storica’ conferenza stampa con Massimo D’Alema e Gian Mario Spacca, girando poi ‘a braccetto’ con loro per vie e piazze del ‘porto’.
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Ormai il Laboratorio Marche e’ fallito. Dobbiamo purtroppo sobbarcarci gli esodati Spacca e Pettinari.
Se l’Italia è ridotta cosi sarà un caso?
La notizia di questi giorni di campagna elettorale al Comune di Treia , vede a dispetto di Casini, oramai superato il modello Marche di Pettinari, con il nuovo modello Treia, che lo vede di fatto nuovamente alleato al suo ex competitor alle ultime Provinciali, il dott. Capponi ; insieme ad una componente PD che agisce in via personale( secondo quanto dichiarato dalla Segreteria Provinciale Lambertucci). Se questo è il nuovo modello per il futuro, poveri Treiesi!
@ mente libera
forse il modello che va superato, visto l’andazzo della politica, è quello di pensare al comune in funzione della politica nazionale.
le elezioni comunali sono amministrative, quelle nazionali sono politiche.
la differenza è sostanziale.
fino ad un pò di tempo fa le liste civiche che proliferavano in tutta Italia, mascheravano le logiche dei partiti realizzando solo un cambio di abito. piano piano l’evoluzione e il crescente dissenso per la politica dei partiti forse sta portando gente appartenente a partiti diversi a mettersi insieme per unire le forze e le competenze al fine di gestire meglio il paese in cui gli stessi amministratori vivono.
quindi non ci vedo niente di male in quello che succede a treia. penso anzi che debba essere una tendenza seguita da tanti e che tanti seguiranno. se le persone sono intelligenti ed oneste (cosa da verificare sempre e comunque) non devono avere problemi a mettere insieme le capacità per gestire il territorio superando le diverse ideologie politiche (che nella gestione amministrativa comunale non c’entrano nulla).
che ne pensa?
signor Dylan dog….neanche gli eroi della bonelli sono piu’ quelli di una volta……tex willer era un altra cosa!
Casini tifoso Lube come il nostro Consigliere Comunale Guzzini????
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Se fossi in Guzzini io mi preoccuperei…. 🙂 🙂 🙂 🙂
Sarebbe bene che il laboratorio esplodesse, basta con i saltafossi che vanno a caccia di poltrone per tutta la loro vita, con l unico scopo di farsi i cazzi propri…