Bcc Recanati, tre anni per salvarsi
Bankitalia dice ‘sì’
al piano di risanamento

ASSEMBLEA AL VOTO - Conferma in toto per Cda, con Alberto Niccoli presidente, e Collegio sindacale secondo gli auspici dell'Organo di Vigilanza. Il dg Canella: "Il commissariamento di Banca Marche e Carilo rende ancora più arduo il nostro percorso. Dobbiamo tuttavia evitare gli errori del passato". Bilancio che sfiora i 3 milioni di perdita "ma il primo trimestre dell'anno sarà probabilmente in attivo". Il prof. Mauro Marconi: "Il territorio ci ha tradito portando sofferenze alla banca". I soci rigettano a maggioranza la spending review di Pizzirusso sui costi degli amministratori

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Il professor Alberto Niccoli è stato riconfermato alla presidenza della Bcc

 

di Maurizio Verdenelli

Tutti riconfermati gli amministratori uscenti, secondo gli auspici di Banca d’Italia: dal presidente Alberto Niccoli, dal vice Sandrino Bertini all’intero Cda e il collegio sindacale, anche questo in toto. A loro è affidata, da oggi al 2016 la mission (se possible lo dirà il mercato del credito e l’economia del territorio) della salvezza della BCC di Recanati e Colmurano.
L’istituto dovrà infatti ricominciare da 3. Intesi come anni, quelli del piano di risanamento cui Bankitalia dopo verifiche (anche queste nel numero di 3) ha dato il nulla osta.
In questo scenario wagneriano da ‘crepuscolo di un dio minore’ si è svolta questa mattina l’assemblea dei soci nell’inusuale ‘teatro’ di un campo di basket, al palasport cittadino, dove il manifesto ufficiale della federazione marchigiana delle Banche di credito cooperativo assumeva un vago significato iettatorio con l’immagine che sembrava tratta di peso dal crac della Lehaman Brothers: due giovani alle prese con alcuni scatoloni e la scritta “Ci siamo!”.
Tuttavia la tempesta annunciata alla vigilia (leggi l’articolo), all’interno dell’assemblea con molti nomi noti ma non molti soci (un centinaio rispetto ai 3.401) non è stata per nulla perfetta. Anzi, i tuoni e fulmini si sono sciolti in pioggia primaverile. Sull’assemblea dei soci della BCC di Recanati e Colmurano (“commissariata tra virgolette” ha detto l’economista prof. Mauro Marconi) l’ombra lunga dell’Organo di Vigilanza ha congelato praticamente tutto, dopo il via libera al piano di risanamento. “Anzi –ci ha rivelato il dg Stefano Canella- Bankitalia ha chiesto espressamente che gli uomini al vertice restino ancora gli stessi, garantendo l’attuazione del piano proposto. Questo, il presidente, per rispetto verso l’assemblea non lo ha detto…”.

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Il direttore generale Stefano Canella assieme all’avvocato Gerardo Pizzirusso

Qualche scintilla iniziale c’è pur stata, è vero, tra il ‘contestatore’ avv. Gerardo Pizzirusso e il prof. Alberto Niccoli che si è premurato di smentire di ‘avercela con lui’ ma poi praticamente nulla. Tanto che alla ‘mozione’ dello stesso socio, ricorso a Bankitalia per l’esclusione dalla scheda elettorale, di ridurre pesantemente il gettone di presenza dei consiglieri, l’assemblea –che aveva all’unanimità approvato il bilancio in rosso- ha risposto confermando le autoriduzioni decise dall’amministrazione Niccoli. Rigettando a stragrande maggioranza una più radicale spending review by Pizzirusso per la quale poco prima si erano pur sprecati gli applausi. Gettoni (dall’importo definito ‘trascurabile’ da Niccoli) da 225 euro dagli originari 250 per Cda e dai 350 per il Collegio sindacale, presieduto dall’ex ispettore della Banca d’Italia, Stefano Caringi. Per il quale c’è un compenso annuale di circa 21.000 euro (precedente: 22.000) . Per Pizzirusso il gettone doveva essere pari a quello percepito dal Cda della BCC civitanovese (a suo dire): 150 euro a seduta e pari a 15.000 euro lo ‘stipendio’ per Caringi. Senza rancore, per carità: lo stesso ‘contestatore’, visto alla fine dialogare serenamente con Canella, ha rilasciato dichiarazioni distensive: “Non siamo avversari, ci contrappone solo una diversa concezione per affrontare la crisi e darvi soluzione”. E la crisi alla Bcc è gravissima nonostante che a fine anno sia stato finalmente concesso il salvifico prestito subordinato di 13 milioni di euro (scadenza 23 dicembre 2021) erogato da quasi tutte le consorelle marchigiane.

AL VOTO - Elisabetta Smigliana, la prima dei non eletti

AL VOTO – Elisabetta Smigliana, la prima dei non eletti

Gravissima come attesta la perdita di esercizio che sfiora i tre milioni di euro (2.984.097) che verrà coperto con il sovraprezzo di emissioni (211.972 euro) e soprattutto con la riserva legale (2.772.225 euro). Ad aggravare lo scenario di questi tre anni terribili che attende la nuova/vecchia governante c’è la crisi di due istituti di credito con i quali la BCC recanatese ha fatto territorialmente sempre i ‘conti’. Oltre a quella di Banca Marche, anche e soprattutto anche quella di Carilo, da pochi giorni in amministrazione controllata. Ci ha detto Canella, a fine assemblea: “Noi ci affidiamo soprattutto al territorio, alla sua economia e il percorso non s’annuncia difficilissimo. Dobbiamo evitare gli errori degli anni passati, quando si concedeva credito troppo facilmente. Le altre due banche si muoveranno sui nostri stessi percorsi, ‘vigilate’ da Bankitalia. Comunque siamo fiduciosi. Riteniamo che il flusso delle nostre perdite, nel 2013, si sia concentrato nel 3. trimestre con il 4. quasi in pareggio: il 1. trimestre del 2014 potrebbe risulta dunque in utile”. In utile, ha ricordato Marconi (pur corretto dal collega d’università, Niccoli) come il bilancio di due anni fa “ed io sono diventato socio, per solidarietà, quando è emerso il rosso”.

Per il momento BCC Recanati stringe la cinghia. “Nel 2010, il Cda percepiva più del doppio di ora” ha detto in assemblea il prof. Marconi. E i 115 dipendenti (un solo assunto nel 2014)? Anche loro, sopratutto. Avendo già rinunciato, attraverso un accordo salariale, a percentuali varianti dal 5 all’8% dello stipendio: in media 150 euro al mese. “Ad un dipendente solo è stato fatto il taglio del 20%” ha specificato Niccoli. L’unico a non essere ‘toccato’ lo stipendio di Canella “che, tuttavia, percepisce il 20% in meno del suo predecessore” sottolinea il presidente infervorandosi quando rivendica l’onestà sua e del consiglio alle adombrate accuse di scarsa trasparenza. “E se ci sono critiche, parliamone. Non andate su giornali e siti web” è l’affabulatoria, ripetuta ‘raccomandazione’ ai soci. Niccoli ha pure confidato: “Un ex direttore di Bankitalia, qualche settimana fa, mi ha chiesto: ‘Professore si ricandida?! Scusi, chi glielo fa fare?! E’ vero: non dormo più bene la notte, tuttavia ritengo di dover andare avanti per spirito di servizio”. E a Marco Lorenzini che gli chiedeva come avesse fatto ad andare avanti la BCC in questi due anni di deficienza patrimoniale intorno ai 12 milioni di euro, ha risposto “perché godiamo della fiducia di Bankitalia e perché abbiamo evitato gli errori del passato ed abbiamo fatto sacrifici”. Il credito ‘buono’ che non provoca ‘sofferenze’ o ‘partite incagliate’ è stato poi il tema centrale, introdotto da Pizzirusso che chiedeva che almeno 3 milioni del prestito fossero destinati all’economia locale e non nell’investimento in titoli (applausi). “Fare credito a chi non mette i propri soldi, ben occultati, sulle proprie imprese? Mai. Fare credito a chi costruisce bad company per chiedere prestito alle banche e poi creare i presupposti per non restituirli? Grazie no!”. Canella: “I 13 milioni servono per consolidare il patrimonio, e la nostra liquidità ad essere destinata al credito”. Duro, Marconi: “E’ stato il territorio a tradire, creando sofferenze e mettendo a rischio la continuità operativa della banca cooperativa”.
Pochi gli interventi (Asdrubali, Lorenzini, Pizzirusso, Campagnoli, Marconi, Tacconi) in un parterre de roi con l’ex dg di Carifac, Paolo Mariani; il sindaco Francesco Fiordomo con il consigliere delegato allo sport, Mirko Scorcella; il professor Giovanni Severini; il consigliere provinciale Nazzareno Agostini (che ha lasciato il ‘campo’ con una delega che ha fatto per qualche momento discutere il Cda); la presidentessa del Moica, Elisa Cingolani; il consigliere comunale maceratese Ivano Tacconi, l’ex vice presidente della Provincia, Vitali e il consigliere regionale, Luca Marconi. Che in fatto di scelte creditizie la pensa diversamente: “La banca deve fare banca, offrendo concreta fiducia a famiglie ed imprese. A cominciare dagli artigiani che con gli interessi riconosciuti e sempre pagati hanno creato la fortuna della BCC!”.
Sono mancati, come nel 2013, i big dell’economia locale che hanno lasciato la BCC. L’istituto ‘si consolaì però con un saldo attivo di 377 soci: l’appello è ancora familistico: “associate anche i vostri parenti”.

Poi via alle operazioni di voto, fino alle 15 sul parquet del campo di basket –che stavolta ha garantito pari livello, reclamato lo scorso anno, tra la ‘tribunetta’ riservata agli interventi dei soci e il tavolo del Cda. Il contesto è stato di un rigore spartano in tempo di crisi: pochissime piante e non di pregio in scena con i soci costretti sui sedili scomodissimi dei tifosi di basket.
Prima però c’è stato spazio per i nuovi candidati. Stelvio Gironella ha promesso di devolvere l’eventuale compenso in beneficenza, mentre Giovanni Pediconi, ex assessore comunale a Castelraimondo, si è presentato con spirito di servizio ma pessimista circa un’eventuale elezione. Alla fine però 287 voti per lui risultando il secondo dei non eletti, mentre 154 saranno il risultato elettorale di Gironella . Con loro Mariano Guzzini (112), Mara Maceratini (216) ed Elisabetta Smigliani. Che con 340 voti è stata la prima dei non eletti in un Cda, supercompatto e confermato, dove il più votato è stato Bernardi (648). Consiglio con Niccoli presidente (Quanti voti per lei, professore? chiede il cronista e lui che ama la privacy, scherzando: “Sa che non lo neppure io…”) e vicepresidente, l’industriale Bertini (416 voti).
Ed ecco i voti, tra parentesi, dei consiglieri della ‘lista Niccoli’: Paolo Angelici (474), Gabriele Chiarici (604), Luigi Mariotti (557), Giovanni Bernardi, Massimo Pirchio (542), Benso Ruffini (554) e Luciano Tacconi (586). Stefano Caringi è stato confermato alla presidenza del Collegio sindacale. Membri effettivi: Pietro Bitocchi e Pasquale Morbidoni. Supplenti: Maria Rita Bravi e Laura Salvi -che sostituisce Alfonso Donadio.

 

 

 

 



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