Liviabella nella scuola civica di musica: “Perchè il Comune non risponde?”

MACERATA - L'associazione Maceratiamo torna all'attacco dopo le precisazioni della direttrice Silvia Santarelli: "Confermati i nostri dubbi, irrisolti i nostri quesiti"

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Il taglio del nastro della scuola all'ostello Ricci

Il taglio del nastro della scuola all’ostello Ricci

Continua il dibattito sulla scuola civica di musica inaugurata dal comune di Macerata. Silvia Santarelli, direttrice della scuola Liviabella che ha trovato posto nei locali dell’ostello Ricci e  presidente dell’associazione Ut-re-mi che ha vinto il bando per l’affidamento della scuola ha risposto all’associazione Maceratiamo che criticava le modalità scelta dall’amministrazione per l’assegnazione. L’associazione Maceratiamo, non soddisfatta, interviene nuovamente: 
«Leggiamo la risposta della signora Santarelli (leggi l’articolo)  e non sappiamo se essere sconsolati o soddisfatti. Sconsolati perché in mezzo a tante chiacchiere non viene fornita una sola risposta alle nostre domande; soddisfatti perché nella risposta viene di fatto confermato tutto ciò che avevamo detto, e anche qualcosa in più. Ma andiamo con ordine.
La prima anomalia è il soggetto. Noi abbiamo criticato l’amministrazione comunale, ed è a questa che chiedevamo chiarimenti; ci saremmo quindi aspettati una risposta dal sindaco Carancini o dall’assessore Monteverde che, a quanto pare, è la regista di questa operazione. Invece risponde la signora Santarelli che, pur essendo legittimamente interessata, non è senz’altro l’interlocutore naturale.

Un momento dell'inaugurazione

Un momento dell’inaugurazione

Passando ai contenuti la signora Santarelli ci informa che le proposte ricevute dal comune sono state tre. Sarebbe interessante conoscere i contenuti delle tre proposte, se non altro per capire cosa offre il mondo associativo maceratese in campo musicale. Ma soprattutto sarebbe interessante capire con che criterio queste tre proposte sono state valutate, dal momento che in nessuno dei documenti del Comune (per quanto abbiamo potuto vedere dagli atti pubblicati) c’è traccia di obiettivi, contenuti didattici e organizzativi o altro di simile. In base a che cosa uno è stato ritenuto migliore degli altri? Mistero.
Come pure un mistero rimane l’inquadramento di questa scuola civica nell’ambito della formazione musicale; oltre a licei musicali e conservatori infatti, a Macerata è attivo da qualche anno un indirizzo musicale presso la scuola media del Convitto.
Scopriamo poi che il comune di Macerata già da prima pagava un contributo alla scuola Liviabella. Scuola che, vale la pena ricordarlo, non è un’associazione di volontariato ma svolge, legittimamente, un’attività economica. Da quanto tempo veniva erogato questo contributo? A che titolo?
Su una cosa però ha ragione la signora Santarelli: non c’è alcun conflitto di interesse. Il nostro dubbio infatti si poneva rispetto alla suo doppio ruolo come direttrice della scuola Liviabella e come presidente dell’associazione Ut-Re-Mi. E in effetti il conflitto di interesse non c’è, perché sono la stessa cosa e l’interesse è uno solo. Come si spiega altrimenti che la scuola Liviabella dichiara di aver vinto il bando per la gestione della scuola civica non avendo neanche partecipato al bando? Che ruolo ha avuto l’associazione Ut-Re-Mi? Quello del cavallo di Troia?

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L’assessore Stefania Monteverde e Giuseppe Spernanzoni, presidente della Meridiana

Se andiamo a leggere la targa della scuola civica di musica posta fuori dall’asilo Ricci, troviamo in bella vista i nomi dei soggetti aggiudicatari della sua gestione: Associazione Culturale Nuova Musica, Centro di Documentazione e Studi sulla Musicoterapia e… Associazione Ut-Re-Mi? No, Ut-Re-Mi non compare affatto e al suo posto c’è la scuola Liviabella, un soggetto diverso che però non ha partecipato al bando perché, non essendo un’associazione, non poteva partecipare.
Ci eravamo preoccupati dei 12.000 euro ma, ancora una volta, ha ragione la signora Santarelli: c’è in ballo molto di più. C’è in ballo il presente e il futuro di un’importante comparto del mondo culturale maceratese, su cui l’amministrazione comunale ha il dovere di fare chiarezza. La scuola Liviabella fa una scommessa e fa bene; sarebbe ancora meglio se la facesse con le risorse sue invece di attingere al misero albero delle risorse pubbliche.
Di fatto la scuola Liviabella non ha titolo per occupare i locali dell’asilo Ricci, a meno che non abbia un regolare contratto di affitto. E in questo caso (lo ripetiamo: trattandosi di soggetti diversi) si dovrebbero poter individuare chiaramente quali spazi e attrezzature sono della Liviabella e quali sono della scuola civica, quali sono le attività della Liviabella e quali sono della scuola civica.
Chiediamo quindi all’amministrazione comunale di mettere a disposizione dei cittadini tutti gli atti di questa vicenda e a fornire la spiegazione delle scelte fatte, inclusa la rinuncia a costituire una vera scuola civica, la rinuncia a definire obiettivi e programmi almeno indicativi, la rinuncia a definire criteri per la selezione dei docenti: cioè tutto ciò che si deve fare quando si avvia un progetto pubblico».

Leggi l’articolo dell’inaugurazione della scuola



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